Telecom Italia smentisce quanto oggi affermato dal quotidiano "la Repubblica" circa la pretesa di far pagare al cliente finale che sceglie la preselezione un canone maggiorato. Infatti come comunicato fin dal mese di novembre, l'azienda, non potendo offrire un servizio in perdita strutturale, ha semplicemente chiesto all'operatore che, grazie alla carrier preselection, usufruisce di tutto il traffico generato dal cliente preselezionato, un contributo aggiuntivo per recuperare il deficit sull'accesso certificato dalla stessa Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.