Sul sito dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni resi noti per la prima volta i risultati della certificazione effettuata dal Revisore
Telecom Italia, in seguito alla richiesta dell’Autorità per le Garanzie nelle Telecomunicazioni, ha dato piena disponibilità alla pubblicazione sul sito dell’Autorità stessa delle relazioni di verifica della propria Contabilità Regolatoria relativa all’esercizio 1999 condotte dalla società KPMG.
In questo modo Telecom Italia ha reso possibile anticipare quanto previsto da una delibera (152/02/CONS) sulla parità di trattamento che stabilisce l’obbligo di pubblicazione solamente a partire dall’esercizio 2001.
Telecom Italia ha aderito pienamente alla richiesta dell’Autorità ritenendo che la notorietà dei dati in questione consenta di arricchire fin da subito e in maniera significativa le informazioni a disposizione di tutti gli operatori del settore e dei consumatori. In questo modo si rendono note al pubblico per la prima volta le effettive dimensioni economiche di aspetti specifici del “business” di Telecom Italia sottoposti ancora a regolamentazione, relativamente alla rete di accesso, a quella di trasporto, alla fonia vocale e agli altri servizi commerciali, che finora erano riservati alla sola Autorità.
La valutazione espressa dalla società di revisione (riportata nel paragrafo 8 pag.9 della relazione) indica in sintesi che i dati della contabilità Regolatoria per l’esercizio 1999 di Telecom Italia, ad eccezione di alcuni rilievi marginali, sono stati predisposti in conformità con i criteri metodologici previsti dalle normative di settore di riferimento.
In ogni caso le correzioni effettuate dal revisore non sono state di rilevanza significativa e non riguardano il valore totale dei costi ma solo aspetti marginali della loro attribuzione ai singoli business regolamentati: ad esempio KPMG ha evidenziato una sottostima dei costi rappresentati da Telecom Italia per i Circuiti Diretti (per circa 31 miliardi delle vecchie lire, pari all’1% dei ricavi) ed una sovrastima di quelli della Fonia Vocale (per circa 70 miliardi di lire, pari allo 0,4% dei ricavi). Inoltre risultano praticamente nulle le rettifiche ai costi dell’accesso che sono quelli assunti per determinare sia i canoni di abbonamento, sia i prezzi dell’offerta del doppino agli OLO (Unbundling del Local Loop).