Parte il 6 marzo da Londra, con il workshop “Models of Network Separation: the Italian Case” presso la London Business School, il roadshow intrapreso da Telecom Italia per presentare in Europa e negli Stati Uniti il nuovo modello di separazione organizzativa della rete di accesso che si è completato con gli Impegni volontari assunti dall’azienda ed accettati dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni lo scorso 11 dicembre 2008.
Il roadshow si svolgerà presso alcune delle più importanti Università internazionali coinvolgendo le principali Autorità di Regolamentazione straniere, alcuni Organismi internazionali e alcuni tra i principali Operatori di Tlc esteri.
La prima tappa si svolgerà presso la London Business School alla presenza di esponenti della Commissione Europea, del regolatore inglese Ofcom e dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni italiana. In questa sede verranno illustrate le peculiarità della soluzione italiana idonea a favorire un effettivo sviluppo della concorrenza per garantire indistintamente a tutti gli Operatori la fornitura dei servizi di accesso all’ingrosso negli stessi tempi e alle stesse condizioni tecniche ed economiche proprie della fornitura dei medesimi servizi alle divisioni commerciali di Telecom Italia.
Il roadshow permetterà a Telecom Italia di illustrare a livello internazionale il nuovo modello di separazione organizzativa adottato in Italia che si è sviluppato attraverso tre tappe fondamentali:
• la delibera 152 dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni del maggio 2002, che ha definito misure atte a garantire la piena applicazione del principio di parità di trattamento interna - esterna, nell’accesso alle infrastrutture di rete tra le divisioni commerciali di Telecom Italia e gli altri operatori;
• la costituzione da parte di Telecom Italia, nel febbraio 2008, di Open Access, all’interno della Direzione Technology & Operations. La nuova funzione gestisce, in una logica di efficienza, qualità e parità di trattamento, tutte le attività di sviluppo e manutenzione delle infrastrutture tecnologiche della rete di accesso, i relativi processi di fornitura dei servizi di accesso per la clientela, sia di Telecom Italia sia degli altri Operatori, e l’assistenza tecnica;
• l’approvazione da parte di Agcom, nel dicembre 2008, degli impegni volontari presentati da Telecom Italia che integrano e rafforzano in modo significativo il quadro regolamentare vigente in materia di parità di trattamento, sia tecnica che economica, riguardo ai servizi di accesso all’ingrosso forniti da Open Access.
Le successive iniziative pubbliche si svolgeranno: il 26 marzo a New York con un workshop presso la Columbia University ed il 27 marzo a Boston con un workshop presso il MIT. Sono inoltre programmati incontri bilaterali con autorità di regolamentazione estere, organismi internazionali, operatori di Tlc ed associazioni industriali.
Per informazioni su Open Access e sugli Impegni www.telecomitalia.it
Roma, 4 marzo 2009
In relazione a dichiarazioni apparse su alcune agenzie di stampa in seguito ad un incontro tenuto oggi con le rappresentanze sindacali dall’Amministratore Delegato Franco Bernabé, Telecom Italia smentisce fermamente che nel corso dell’incontro sia stato fatto alcun riferimento da parte dello stesso Amministratore Delegato alla politica dei dividendi, ad aumenti di capitale o alla sostenibilità del debito.
15 febbraio 2008 |
In relazione a dichiarazioni apparse su alcune agenzie di stampa in seguito ad un incontro tenuto oggi con le rappresentanze sindacali dall’Amministratore Delegato Franco Bernabé, Telecom Italia smentisce fermamente che nel corso dell’incontro sia stato fatto alcun riferimento da parte dello stesso Amministratore Delegato alla politica dei dividendi, ad aumenti di capitale o alla sostenibilità del debito.
15 febbraio 2008 |
In relazione a dichiarazioni apparse su alcune agenzie di stampa in seguito ad un incontro tenuto oggi con le rappresentanze sindacali dall’Amministratore Delegato Franco Bernabé, Telecom Italia smentisce fermamente che nel corso dell’incontro sia stato fatto alcun riferimento da parte dello stesso Amministratore Delegato alla politica dei dividendi, ad aumenti di capitale o alla sostenibilità del debito.
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