La sostenibilità per TIM

Bilancio di Sostenibilità 2023

Vogliamo contribuire ad accelerare la crescita sostenibile dell’economia e della società portando valore e benessere alle persone, alle aziende, alle istituzioni. Approfondisci

Ultimi Comunicati Stampa

Redazione ufficio stampa

Leggi gli ultimi comunicati stampa e naviga nell'archivio dell'Ufficio Stampa del Gruppo TIM. Leggi i comunicati

TIM: il Consiglio di Amministrazione approva la relazione finanziaria al 31 marzo 2020

UTILE NETTO PARI A 591 MILIONI DI EURO (+216% YOY)

GENERAZIONE DI CASSA PARI A 923 MILIONI DI EURO (+285% YOY) NEL TRIMESTRE

INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO IN DIMINUZIONE DI 1,8 MILIARDI DI EURO YOY

PERDITA LINEE FISSE CONSUMER IN RIDUZIONE NEL TRIMESTRE E AZZERATA IN APRILE

18/05/2020 - 19:12

  • Operating free cash flow: 788 milioni di euro, con un incremento di 98 milioni di euro YoY (+14%)
  • Equity free cash flow: 466 milioni di euro, con un incremento di 110 milioni di euro YoY (+31%)
  • Indebitamento Finanziario Netto in riduzione di 923 milioni di euro nel trimestre e di 1,8 miliardi di euro YoY
  • Indebitamento Finanziario Netto After Lease: 21,7 miliardi di euro
  • Ricavi da servizi: 3,7 miliardi di euro (-6,6% YoY). Il trend dei ricavi, oltre a risentire degli effetti del lockdown legato all’emergenza Covid, riflette la razionalizzazione del portafoglio prodotti e la maggior disciplina nei processi commerciali avviata lo scorso anno
  • EBITDA organico: 1,8 miliardi di euro (-7,5% YoY)
  • Concessa esclusiva ad un consorzio guidato da Ardian Infrastructure e partecipato da Canson Capital Partners per l’acquisizione di una quota di minoranza nella holding che deterrà la quota di TIM in INWIT
  • Prosegue la negoziazione in esclusiva con KKR per la valorizzazione della rete fissa passiva
  • In Brasile proseguono le trattative per l’acquisizione del business mobile di OI da parte di TIM e Telefonica. Avviato il processo di selezione di partner per TIM Live nell’espansione della rete in fibra 

Il Consiglio di Amministrazione di TIM, riunitosi oggi sotto la presidenza di Salvatore Rossi, ha approvato la relazione finanziaria del Gruppo TIM al 31 marzo 2020.

Prosegue il percorso di miglioramento nella generazione di cassa e nella riduzione del debito per effetto sia della gestione ordinaria sia di quella straordinaria, grazie alla progressiva realizzazione delle iniziative strategiche avviate nel 2019.

Tale miglioramento è anche il frutto di una razionalizzazione del portafoglio prodotti e di maggior disciplina nei processi commerciali che comportano una flessione dei ricavi nel breve termine, ma un importante incremento nella generazione di cassa e, soprattutto, nella soddisfazione dei clienti, significativamente migliorata nel 2020.

Nel contesto dell’emergenza sanitaria, la Società ha adottato misure di massima prudenza per tutelare la salute dei propri dipendenti e partner e ha costantemente assicurato la piena operatività e continuità nell’erogazione dei servizi, portando avanti senza soluzione di continuità piani e programmi, ove necessario riadattati in funzione del nuovo scenario. TIM ha inoltre incrementato capacità e copertura delle proprie reti, garantendo la continuità dei servizi anche a fronte dell’incremento di traffico registrato a causa del lockdown (fino a un massimo dell’80% nella telefonia fissa, del 30-40% nel mobile e di 11 volte nelle applicazioni video per smartworking) e ha supportato i propri clienti e le proprie comunità in Italia e Brasile con iniziative rivolte a famiglie, imprese, protezione civile, scuole, ospedali e carceri.

I risultati finanziari risentono degli effetti della chiusura dei negozi sulle vendite di prodotti, e del ridotto traffico roaming da e verso l’estero. A fronte di una flessione nel breve termine, sono tuttavia prevedibili impatti positivi nel medio-lungo termine, a seguito della forte accelerazione nell’adozione di servizi digitali e connettività che sembrano avviare il Paese a chiudere il gap nella penetrazione dell’ultra broad band fisso rispetto al resto d’Europa, nonché ad invertire il trend di sostituzione fisso-mobile.

In questo contesto il l Governo ha annunciato un Piano scuola, voucher e “aree grigie” del valore di 2,7 miliardi di euro a sostegno della domanda di banda larga e dello sviluppo di infrastrutture per le scuole, le imprese e le comunità in aree dove la velocità di connessione può aumentare.

L’operating free cash flow ha raggiunto 788 milioni di euro, +14% rispetto al primo trimestre 2019, grazie alla continua riduzione dei costi e all’ottimizzazione della gestione del capitale circolante. L’equity free cash flow si è attestato a 466 milioni di euro, +31% YoY.

Conseguentemente l’indebitamento finanziario netto al 31 marzo si è ridotto di oltre 923 milioni di euro da fine 2019, attestandosi a 26,7 miliardi di euro, ovvero 21,7 miliardi di euro su base after lease.

Significativi progressi sono stati registrati nell’implementazione delle iniziative strategiche:

               

  • Network-sharing partnership con INWIT e Vodafone Italia: finalizzato il merger di INWIT con Vodafone Towers il 31 marzo e incrementato il flottante attraverso un “ABB” (Accelerated Book Building) che ha portato la quota paritetica di TIM e Vodafone in INWIT dal 37,5% al 33,2%. Il contributo complessivo alla riduzione del debito di TIM è di circa 650 milioni di euro, considerando il dividendo straordinario (0,2 miliardi di euro) e il collocamento del 4,3% di INWIT (0,4 miliardi di euro), oltre al dividendo ordinario che sarà incassato il 20 maggio. TIM ha inoltre concesso ad Ardian Infrastructure un periodo di negoziazione in esclusiva per l’acquisizione di una quota di minoranza nella holding che deterrà la partecipazione di TIM in INWIT e che rimarrà in pieno controllo di TIM.
  • Rete in fibra: prosegue la negoziazione con KKR per la cessione di una quota di minoranza della rete secondaria, dal cabinet agli edifici. Il piano prevede di arrivare ad un’offerta vincolante a valle della due diligence in corso.
  • Partnership per i servizi Cloud: la partnership con Google Cloud è operativa e nel primo trimestre si sono chiuse le prime trattative per l’offerta di servizi congiunti alle imprese italiane. TIM e Google hanno inoltre lanciato, in partnership con Banca Intesa, una suite di servizi cloud per agevolare l’operatività delle piccole e medie imprese nel periodo di lockdown.
  • TIMVISION: nel primo trimestre è stata ulteriormente ampliata l’offerta di contenuti di TIMVISION grazie alla partnership per la distribuzione in esclusiva in Italia di Disney+, che ha già registrato un consistente numero di sottoscrizioni.
  • In Brasile proseguono le trattative per l’acquisizione del business mobile di Oi da parte di TIM Brasil e Telefonica. È stata inoltre avviata un’iniziativa per l’accelerazione dello sviluppo della rete in fibra, che prevede di aprire il capitale di TIM Live, a seguito della sua societarizzazione, ad un partner strategico.

Nel primo trimestre 2020 i ricavi da servizi di Gruppo sono stati pari a 3,7 miliardi di euro (-6,6% YoY), mentre i ricavi totali si sono attestati a 4,0 miliardi di euro (-8,4% YoY), impattati dalla riduzione dell’affluenza nei negozi durante il lockdown.

In Italia, nel mobile si è ridotta ulteriormente rispetto al trimestre precedente la Mobile Number Portability del settore, beneficiando della crescente razionalità nel mercato e, per il mese di marzo, dei minori volumi di scambio determinati dal lockdown. La crescente consapevolezza dell’importanza di accedere al web attraverso reti di qualità, ha portato TIM ad avere un saldo MNP positivo nel mese di marzo per la prima volta negli ultimi due anni, nonostante una persistente competizione nel segmento di mercato più sensibile al prezzo.

Il numero complessivo delle linee mobili di TIM si è attestato a 30,5 milioni a fine marzo, in flessione dell’1,2% rispetto al trimestre precedente a seguito dell’impatto del lockdown sulle attivazioni lorde, che ha di converso beneficiato il tasso di disconnessione (churn 5,3%, -0,2 punti percentuale rispetto al quarto trimestre 2019), con un ulteriore miglioramento registrato successivamente anche nel mese di aprile.

Nel fisso la continua migrazione della base clienti verso la banda ultralarga ha registrato un’ulteriore crescita rispetto al trimestre precedente: 119.000 incrementi netti (+105.000 nel trimestre precedente).

Anche nel primo trimestre 2020 non sono stati introdotti incrementi di prezzo. Il numero totale di linee fibra, Retail e Wholesale, ha raggiunto i 7,3 milioni di unità, registrando un incremento del 22% YoY e del 5% rispetto al trimestre precedente.

Nel segmento Business è proseguita la crescita dei ricavi ICT, a conferma e consolidamento della leadership di TIM nel segmento sia in termini di offerta, sia di presenza sul mercato.

Nel Wholesale Domestico i ricavi da servizi sono aumentati dello 0,6% YoY, beneficiando della continua migrazione dei clienti da rame a fibra (240.000 acquisizioni nette rispetto a 233.000 nel quarto trimestre 2019).               

In Brasile TIM ha incrementato i ricavi da servizi del 1,6% YoY, nonostante i primi effetti della crisi sanitaria e le avverse dinamiche macroeconomiche.

L’EBITDA organico di Gruppo è stato di 1,8 miliardi di euro, (-7,5% YoY), grazie al risparmio di costi che ha in parte compensato la riduzione dei ricavi. Il margine sui ricavi infatti è aumentato di 0,5 punti percentuali YoY, attestandosi al 44,6% nel trimestre. L’EBITDA della Business Unit Domestic è stato pari a 1,4 miliardi di euro (-11,1% YoY), mentre l’EBITDA di TIM Brasil è cresciuto dell’8,1% YoY.

L’EBITDA After Lease di Gruppo è stato pari a 1,5 miliardi di euro (-8,5% YoY su base organica).

A livello di Gruppo gli investimenti del primo trimestre si sono attestati a 599 milioni di euro, in aumento del 2,2% YoY, al netto dell’effetto cambio, a seguito di una maggiore concentrazione nel primo trimestre degli investimenti nelle infrastrutture IT e di rete in Brasile rispetto allo scorso anno (+39,1% YoY), che si attenuerà nei trimestri successivi, e di un rallentamento degli investimenti in Italia ( -8,6% YoY).

Il risultato netto reported attribuibile ai soci della controllante si è attestato a 560 milioni di euro (+239% YoY), beneficiando della riduzione di ammortamenti, oneri finanziari e tasse, oltre alla plusvalenza netta contabilizzata a seguito della fusione di INWIT con Vodafone pari 441 milioni di euro.

                                                                                                                                                                                                                                 ***

Il Consiglio di Amministrazione ha apprezzato le iniziative messe in atto dalla Società durante l’emergenza sanitaria in corso a favore di famiglie, imprese e Pubblica Amministrazione, che hanno ribadito l’importanza di accelerare la digitalizzazione del paese. TIM ha dimostrato di essere centrale nell’assicurare all’Italia un’infrastruttura di telecomunicazioni robusta ed efficiente e in quest’ottica il Consiglio auspica che il Governo assuma un’iniziativa fra tutte le parti coinvolte per giungere a una rete di accesso unica che arrivi nelle case di tutti gli Italiani.

Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre espresso il proprio cordoglio per la scomparsa dell’Ing. Mauro Sentinelli che ha rappresentato una figura di riferimento della storia della Società e della telefonia in Italia. Il Consiglio ha quindi deciso di intitolare a Mauro Sentinelli e ad Ernesto Pascale le due principali sale riunioni della sede Direzione Generale di Roma in Corso d’Italia per commemorarne il ricordo.

                                                                                                                                                                                                                                ***

PERFORMANCE NON FINANZIARIA

Gli impegni in ambito sociale, ambientale e di governance (ESG), inclusi nel Piano Strategico 2020-2022, rappresentano la promessa concreta del Gruppo per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030; inoltre, per la prima volta, il minor spreco di risorse naturali, la lotta al cambiamento climatico, la soddisfazione dei clienti e l’engagement delle persone di TIM sono stati inseriti nei piani di incentivazione manageriale. Infine, anche la governance della sostenibilità si è rafforzata, con l’evoluzione della mission del Comitato Strategico, includendovi il compito di controllare la coerenza degli obiettivi e della gestione di TIM a criteri ESG.

Nel corso del trimestre TIM è stata confermata negli indici Euronext VigeoEiris, affiancando la presenza nel Dow Jones Sustainability Index Europe e in altri importanti rating di sostenibilità.

                                                                                                                                                                                                                  ***

I risultati del primo trimestre 2020 verranno illustrati alla comunità finanziaria durante il webcast e audio conferenza il 19 Maggio 2020. L'evento avrà inizio alle 14:00 (ora italiana). Alla presentazione seguirà una sessione di Q&A. I giornalisti potranno seguire telefonicamente e via web lo svolgimento della presentazione, senza facoltà di effettuare domande, collegandosi al numero +39 06 33444 seguendo le indicazioni per conferenze assistite oppure collegandosi al seguente link

Le slide della presentazione saranno disponibili al link

                                                                                                                                                                                                                  ***

TIM redige e pubblica in via volontaria le informazioni finanziarie periodiche riferite al primo e al terzo trimestre di ciascun esercizio, nell’ambito di una policy aziendale di regolare informativa sulle performance finanziarie e operative rivolta al mercato e agli investitori, in linea con le migliori prassi di mercato.

I dati consolidati inclusi nelle informazioni finanziarie periodiche al 31 marzo 2020 del Gruppo TIM sono stati predisposti in conformità ai principi contabili IFRS emessi dallo IASB e recepiti dalla UE; detti dati non sono sottoposti a revisione contabile.

I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati sono omogenei a quelli utilizzati in sede di Bilancio Consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2019 ai quali si rimanda, fatta eccezione per le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1° gennaio 2020. Si rammenta che, a partire dal 1° gennaio 2019, il Gruppo TIM ha adottato l’IFRS 16 (Leasing).

 

Al fine di consentire una migliore valutazione dell’andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, alcuni indicatori alternativi di performance. In particolare, gli indicatori alternativi di performance si riferiscono a: EBITDA; EBIT; variazione organica e impatto delle partite non ricorrenti sui ricavi, sull’EBITDA e sull’EBIT; EBITDA margin e EBIT margin; indebitamento finanziario netto contabile e rettificato. A seguito dell’adozione dell’IFRS 16, inoltre, il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:

  • EBITDA adjusted After Lease (“EBITDA-AL”), calcolato rettificando l’EBITDA Organico al netto delle partite non ricorrenti, degli importi connessi al trattamento contabile dei contratti di leasing finanziari secondo l’IFRS 16 (applicato a partire dal 2019);
  • Indebitamento finanziario netto rettificato After Lease, calcolato escludendo dall’Indebitamento finanziario netto rettificato le passività connesse al trattamento contabile dei contratti di leasing finanziari secondo l’IFRS 16 (applicato a partire dal 2019).

Il significato e il contenuto degli indicatori alternativi di performance sono illustrati in allegato ed è fornito il dettaglio analitico degli importi delle riclassifiche apportate e delle modalità di determinazione degli indicatori.

Si segnala infine che il capitolo “Evoluzione prevedibile della gestione per l’esercizio 2020” contiene dichiarazioni previsionali (forward-looking statements) riguardanti intenzioni, convinzioni o attuali aspettative del Gruppo in relazione ai risultati finanziari e ad altri aspetti delle attività e strategie del Gruppo. Il lettore del presente comunicato non deve porre un indebito affidamento su tali dichiarazioni previsionali in quanto i risultati consuntivi potrebbero differire significativamente da quelli contenuti in dette previsioni come conseguenza di rischi e incertezze dipendenti da molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto illustrato nel capitolo “Principali rischi e incertezze”, nonché nella Relazione Finanziaria Annuale al 31 dicembre 2019, in cui sono dettagliatamente riportati i principali rischi afferenti l’attività di business del Gruppo TIM che possono incidere, anche in modo considerevole, sulla capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati.

PRINCIPALI VARIAZIONI DEL PERIMETRO DI CONSOLIDAMENTO DEL GRUPPO TIM

La principale variazione del perimetro di consolidamento verificatasi nel corso del primo trimestre 2020 è stata la seguente:

  • Infrastrutture Wireless Italiane S.p.A. (INWIT) (Business Unit Domestic): il 31 marzo 2020 si è perfezionata la fusione mediante incorporazione di Vodafone Towers S.r.l. in INWIT S.p.A.. Tale operazione, che consente la nascita del primo Tower Operator italiano, ha comportato la diluizione, da parte del Gruppo TIM, della partecipazione nel capitale di INWIT dal 60% al 37,5%; pertanto, dal 31 marzo 2020 INWIT S.p.A. è valutata con il metodo del patrimonio netto. Poiché a partire dal Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2019 INWIT S.p.A. è presentata come “Asset posseduto per la vendita (Asset held for sale)”, i dati economici e i flussi finanziari consolidati del primo trimestre 2020 includono i dati del primo trimestre 2020 di INWIT S.p.A. al netto degli ammortamenti del periodo, come richiesto dall’IFRS 5.

Nel primo trimestre 2019 non si erano verificate variazioni significative del perimetro di consolidamento.

RISULTATI DEL GRUPPO TIM PER IL PRIMO TRIMESTRE 2020

I ricavi totali del Gruppo TIM del primo trimestre 2020 ammontano a 3.964 milioni di euro in calo dell’11,3% rispetto al primo trimestre 2019 (4.471 milioni di euro); la variazione organica dei ricavi totali è pari a -8,4%.

I ricavi da servizi del Gruppo TIM ammontano a 3.688 milioni di euro, in calo del 9,7%, rispetto al primo trimestre 2019 (4,1 miliardi di euro); la variazione organica dei ricavi da servizi è pari a -6,6%.

L’analisi dei ricavi totali del primo trimestre 2020 ripartiti per settore operativo in confronto al primo trimestre 2019 è la seguente:

(milioni di euro)

1° Trim. 2020

1° Trim. 2019

Variazioni

 

 

peso %

 

peso %

assolute

%

% organica esclusi non ricorrenti

Domestic

3.113

78,5

3.502

78,3

(389)

(11,1)

(10,6)

Brasile

859

21,7

979

21,9

(120)

(12,3)

0,6

Altre Attività

3

0,1

3

 

 

Rettifiche ed elisioni

(11)

(0,3)

(10)

(0,2)

(1)

 

 

Totale consolidato

3.964

100,0

4.471

100,0

(507)

(11,3)

(8,4)

La variazione organica dei ricavi consolidati di Gruppo del primo trimestre 2020 è calcolata escludendo l’effetto negativo delle variazioni dei tassi di cambio (1) pari a -124 milioni di euro, rettifiche di ricavi non ricorrenti per 15 milioni di euro e le variazioni del perimetro di consolidamento (Persidera) per 18 milioni di euro. Le rettifiche di ricavi non ricorrenti del primo trimestre 2020 sono connesse alle iniziative commerciali di TIM S.p.A. a supporto della clientela per il contrasto dell’emergenza COVID-19. Il primo trimestre 2019 scontava oneri non ricorrenti per 14 milioni di euro riferibili a rettifiche di ricavi di esercizi precedenti.

L’EBITDA del primo trimestre 2020 è pari a 1.735 milioni di euro (1.946 milioni di euro nel primo trimestre 2019; -10,8%), con un’incidenza sui ricavi del 43,8% (43,5% nel primo trimestre 2019; +0,3 punti percentuali).

Il dettaglio dell’EBITDA ripartito per settore operativo del primo trimestre 2020 in confronto con il primo trimestre 2019 e l’incidenza percentuale del margine sui ricavi sono i seguenti:

(1)    I tassi di cambio medi utilizzati per la conversione in euro (espressi in termini di unità di valuta locale per 1 euro) sono per il real brasiliano pari a 4,90557 nel primo trimestre 2020 e a 4,27983 nel primo trimestre 2019; per il dollaro americano sono pari a 1,10298 nel primo trimestre 2020 e a 1,13592 nel primo trimestre 2019. L’impatto della variazione dei tassi di cambio è calcolato applicando al periodo posto a confronto i tassi di conversione delle valute estere utilizzati per il periodo corrente.

(milioni di euro)

1° Trim. 2020

1° Trim. 2019

Variazioni

 

 

peso %

 

peso %

assolute

%

% organica esclusi non ricorrenti

Domestic

1.346

77,6

1.534

78,8

(188)

(12,3)

(11,1)

% sui Ricavi

43,2

 

43,8

 

 

(0,6) pp

(0,2) pp

Brasile

390

22,5

414

21,3

(24)

(5,8)

8,1

% sui Ricavi

45,5

 

42,3

 

 

3,2 pp

3,2 pp

Altre Attività

(2)

(0,1)

(2)

(0,1)

 

 

Rettifiche ed elisioni

1

 

1

 

 

Totale consolidato

1.735

100,0

1.946

100,0

(211)

(10,8)

(7,5)

% sui Ricavi

43,8

 

43,5

 

 

0,3 pp

0,5 pp

L’EBITDA organico al netto della componente non ricorrente si attesta a 1.774 milioni di euro con un’incidenza sui ricavi del 44,6% (1.917 milioni di euro nel primo trimestre 2019, con un’incidenza sui ricavi del 44,1%).

L’EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:

(milioni di euro)

1° Trimestre

1° Trimestre

Variazioni

 

2020

2019

assolute

%

EBITDA

1.735

1.946

(211)

(10,8)

Effetto conversione bilanci in valuta

 

(53)

53

 

Effetto variazione perimetro di consolidamento

 

(10)

10

 

Oneri/(Proventi) non ricorrenti

39

34

5

 

EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente

1.774

1.917

(143)

(7,5)

In particolare, il Gruppo TIM ha registrato nel primo trimestre 2020 oneri non ricorrenti per complessivi 39 milioni di euro, di cui 26 milioni di euro ricollegabili all’emergenza COVID-19 in Italia e relativi agli impatti delle iniziative commerciali di TIM S.p.A. a supporto della clientela, nonché dei primi effetti delle difficoltà macroeconomiche su accantonamenti e oneri connessi alla gestione dei crediti.

Nel primo trimestre 2019 gli oneri operativi netti non ricorrenti ammontavano a 34 milioni di euro ed erano principalmente connessi a contenziosi di carattere regolatorio ed altri accantonamenti, nonché a rettifiche di ricavi di esercizi precedenti.

L’EBIT del primo trimestre 2020 è pari a 533 milioni di euro (683 milioni di euro nel primo trimestre 2019).

L’EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 572 milioni di euro (699 milioni di euro nel primo trimestre 2019) con un’incidenza sui ricavi del 14,4% (16,1% nel primo trimestre 2019).

L’EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è calcolato come segue: 

(milioni di euro)

1° Trimestre

1° Trimestre

Variazioni

 

2020

2019

assolute

%

EBIT

533

683

(150)

(22,0)

Effetto conversione bilanci in valuta

 

(13)

13

 

Effetto variazione perimetro di consolidamento

 

(5)

5

 

Oneri/(Proventi) non ricorrenti

39

34

5

 

EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente

572

699

(127)

(18,2)

Gli altri proventi (oneri) da partecipazioni ammontano a 441 milioni di euro e sono relativi alla plusvalenza netta contabilizzata a seguito della diluizione dal 60% al 37,5% della partecipazione del Gruppo TIM nel capitale di INWIT S.p.A. conseguente alla fusione di INWIT con Vodafone Towers.

L’Utile netto del primo trimestre 2020 attribuibile ai Soci della Controllante si attesta a 560 milioni di euro (165 milioni di euro nel primo trimestre 2019).

Il personale del Gruppo TIM al 31 marzo 2020 è pari a 54.969 unità, di cui 45.146 in Italia (55.198 unità al 31 dicembre 2019, di cui 45.266 in Italia) con una riduzione di 229 unità rispetto al 31 dicembre 2019, di cui -120 unità in Italia (principalmente per l’uscita di INWIT dal perimetro di consolidamento). Rispetto al 31 marzo 2019 la riduzione è pari a 2.571 unità.

Gli investimenti industriali, pari a 599 milioni di euro nel primo trimestre 2020 (607 milioni di euro nel primo trimestre 2019), sono così ripartiti per settore operativo: 

(milioni di euro)

1° Trim. 2020

1° Trim. 2019

Variazione

 

 

peso %

 

peso %

 

Domestic

414

69,1

455

75,0

(41)

Brasile

185

30,9

152

25,0

33

Altre Attività

Rettifiche ed elisioni

Totale consolidato

599

100,0

607

100,0

(8)

% sui Ricavi

15,1

 

13,6

 

1,5 pp

In particolare:

  • la Business Unit Domestic presenta investimenti per 414 milioni di euro, in riduzione di 41 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2019, principalmente per uno slittamento di alcune attività rispetto a quanto pianificato, anche a seguito delle limitazioni imposte dall’emergenza COVID-19;
  • la Business Unit Brasile ha registrato investimenti per 185 milioni di euro, in aumento di 33 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2019 (152 milioni di euro). Escludendo l’impatto dovuto alla dinamica dei tassi di cambio (-19 milioni di euro), gli investimenti industriali sono aumentati di 52 milioni di euro e sono principalmente finalizzati al rafforzamento dell'infrastruttura della rete Ultra BroadBand mobile e allo sviluppo del business fisso BroadBand di TIM Live combinati ad una maggiore concentrazione degli investimenti nel primo trimestre rispetto allo scorso anno.

Il flusso di cassa della gestione operativa (Operating Free Cash Flow) di Gruppo è positivo per 788 milioni di euro (690 milioni di euro nel primo trimestre 2019, +98 milioni di euro).

L’Indebitamento Finanziario Netto rettificato ammonta a 26.745 milioni di euro al 31 marzo 2020, in diminuzione di 923 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2019 (27.668 milioni di euro). Alla riduzione hanno contribuito, oltre ad una solida generazione di cassa operativa, ottenuta anche con ottimizzazione del capitale circolante, il deconsolidamento del debito della società INWIT (643 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2019) che ha ampiamente compensato il sorgere del nuovo debito per locazioni finanziarie verso INWIT, ora società a controllo congiunto (368 milioni di euro) a fronte della contestuale chiusura di contratti di locazione finanziaria verso Vodafone (214 milioni di euro).

Per una migliore comprensione dell’informativa, nella tabella che segue sono illustrate le diverse modalità di rappresentazione dell’Indebitamento Finanziario Netto:

(milioni di euro)

31.3.2020

(a)

31.12.2019

(b)

Variazione

(a-b)

Indebitamento Finanziario Netto contabile

26.569

28.246

(1.677)

Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie

176

(578)

754

Indebitamento Finanziario Netto rettificato

26.745

27.668

(923)

Leasing

(5.034)

(5.204)

170

Leasing - Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute

(571)

571

Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease

21.711

21.893

(182)

L’Indebitamento Finanziario Netto contabile al 31 marzo 2020 è pari a 26.569 milioni di euro, in diminuzione di 1.677 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2019 (28.246 milioni di euro).

La valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie registra una variazione di 754 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2019 a seguito della marcata discesa dei tassi di interesse in dollari americani e la correlata rivalutazione delle coperture sulle obbligazioni in valuta US. Tale variazione è rettificata nell’ Indebitamento Finanziario contabile non avendo effetti monetari.

L’Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease (al netto dell’impatto di tutti i lease), metrica adottata dai principali peer europei, al 31 marzo 2020 risulta pari a 21.711 milioni di euro, in diminuzione di 182 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2019 (21.893 milioni di euro). Tale diminuzione risulta pari a 378 milioni di euro al netto dell’effetto cambio, del deconsolidamento di INWIT e dei pagamenti Una-Tantum riferibili alla transazione con SKY e ad alcune partite regolatorie.

Il margine di liquidità disponibile per il Gruppo TIM è pari a 9.089 milioni di euro ed è calcolato considerando:

  • la “Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti” e i “Titoli correnti diversi dalle partecipazioni” per complessivi 4.089 milioni di euro (4.015 milioni di euro al 31 dicembre 2019), comprensivi anche di 367 milioni di euro di pronti contro termine scadenti entro settembre 2020;
  • l’ammontare della Revolving Credit Facility pari a 5.000 milioni di euro, totalmente disponibili.

Tale margine consente una copertura delle passività finanziarie (correnti e non) di Gruppo in scadenza per i prossimi 24 mesi.

Si segnala inoltre che le cessioni di crediti commerciali pro soluto a società di factoring perfezionate nel primo trimestre 2020 hanno comportato un effetto positivo sull’indebitamento finanziario netto rettificato al 31 marzo 2020 pari a 1.321 milioni di euro (1.958 milioni di euro al 31 dicembre 2019).

 

I RISULTATI DELLE BUSINESS UNIT

DOMESTIC

I ricavi della Business Unit Domestic ammontano a 3.113 milioni di euro, in diminuzione di 389 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2019 (-11,1%) e risentono dell’effetto dello sfidante contesto competitivo e, con particolare riferimento al mercato Mobile, delle restrizioni connesse all’emergenza COVID-19. I ricavi organici, al netto della componente non ricorrente, ammontano a 3.128 milioni di euro (-371 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2019, -10,6%); in particolare, i ricavi del primo trimestre 2020 scontano un impatto negativo complessivo di 15 milioni di euro, riferito a rettifiche di ricavi connesse a iniziative commerciali di TIM S.p.A. a supporto della clientela per il contrasto dell’emergenza COVID-19. Il primo trimestre 2019 scontava ricavi non ricorrenti per 14 milioni di euro riferibili a rettifiche di ricavi di esercizi precedenti.

I ricavi da Servizi stand alone ammontano a 2.861 milioni di euro (-294 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2019, pari a –9,3%) e scontano gli impatti del contesto regolatorio e competitivo in termini di riduzione sia della customer base, sia dei livelli di ARPU. I ricavi da servizi stand alone organici, al netto della sopra citata componente non ricorrente, ammontano a 2.876 milioni di euro (-276 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2019, -8,8%).

In dettaglio:

  • i ricavi da Servizi stand alone del mercato Fisso sono pari a 2.153 milioni di euro, in diminuzione di 241 milioni di euro in termini organici rispetto al primo trimestre 2019 (-10,1%). Alla contrazione dei ricavi da servizi voce connessa alla diminuzione degli accessi, si accompagna una riduzione dei livelli di ARPU conseguente ad una più rigorosa disciplina commerciale con conseguente decremento anche dei ricavi da servizi broadband (-61 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2019, -9,5%), parzialmente compensato dalla crescita dei ricavi da soluzioni ICT (+15 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2019, pari a +8,1%);
  • i ricavi da Servizi stand alone del mercato Mobile sono pari a 856 milioni di euro (-60 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2019, -6,5%) e scontano l’impatto del contesto regolatorio e competitivo, con una flessione della customer base e dei livelli di ARPU, nonché gli effetti determinati dall’emergenza sanitaria. In termini organici, al netto della già citata componente non ricorrente, i ricavi da servizi stand alone del Mobile ammontano a 870 milioni di euro (-46 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2019, pari a -4,9%) evidenziando, in particolare, un miglioramento dell’ARPU organico da servizi broadband rispetto al primo trimestre 2019.

I ricavi Handset e Bundle & Handset, inclusa la variazione dei lavori in corso, sono pari a 252 milioni di euro nel primo trimestre 2020, in diminuzione di 95 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2019 anche per effetto della ridotta frequentazione dei punti vendita a seguito dei provvedimenti restrittivi legati all’emergenza COVID-19.

Relativamente ai segmenti di mercato della Business Unit Domestic si segnalano le seguenti dinamiche rispetto al primo trimestre 2019:

  • Consumer: il perimetro di riferimento è costituito dall’insieme dei servizi e prodotti di fonia e internet gestiti e sviluppati per le persone e le famiglie nel Fisso e nel Mobile e dalla telefonia pubblica; attività di caring, supporto al credito operativo, loyalty e retention, attività di vendita di competenza e gestione amministrativa dei clienti; è inclusa la società TIM Retail, che coordina l’attività dei negozi Flagship. In termini organici, al netto della citata componente non ricorrente, i ricavi del segmento Consumer sono pari a 1.478 milioni di euro e presentano una diminuzione, rispetto al primo trimestre 2019, di 215 milioni di euro (-12,7%), anche per effetto del mutato contesto competitivo e regolatorio. La dinamica osservata sui ricavi complessivi è presente anche sui ricavi da servizi stand alone, che sono pari a 1.325 milioni di euro, con una diminuzione di 152 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente (-10,3%). In particolare:
    • i ricavi da Servizi stand alone del Mobile sono pari a 587 milioni di euro e registrano una riduzione di 28 milioni di euro (-4,6%) rispetto al primo trimestre 2019, imputabile al taglio delle tariffe di interconnessione entrante in aggiunta alla dinamica competitiva ancora intensa nella fascia bassa del mercato. 
    • i ricavi da Servizi stand alone del Fisso sono pari a 745 milioni di euro, in diminuzione rispetto al primo trimestre 2019 (-123 milioni di euro, pari a –14,2%); tale dinamica è caratterizzata da una diminuzione degli accessi e dei livelli di ARPU. Si evidenzia la crescita dei clienti Broadband, in particolare gli Ultra Broadband.

I ricavi Handset e Bundle & handset del segmento Consumer sono pari a 153 milioni di euro, con una diminuzione di 62 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2019 (-29,1%), concentrata sul comparto mobile per la mutata strategia commerciale sui prodotti, focalizzata sulla difesa della marginalità. Sulla performance ha avuto anche impatto la restrizione alla circolazione per emergenza sanitaria COVID-19: nel mese di marzo i volumi venduti di smartphone si sono drasticamente ridotti rispetto sia al 2019, sia ai mesi di gennaio e febbraio 2020.

  • Business: il perimetro di riferimento è costituito dall’insieme dei servizi e prodotti di fonia, dati, internet e soluzioni ICT gestiti e sviluppati per la clientela delle PMI (Piccole e medie imprese), SOHO (Small Office Home Office), Top, Public Sector, Large Account ed Enterprise nel Fisso e nel Mobile. Sono incluse le società: Olivetti, TI Trust Technologies e Telsy. In termini organici, al netto della citata componente non ricorrente, i ricavi del segmento Business sono pari a 996 milioni di euro con una riduzione di 145 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2019 (-12,8%, di cui –11,2% per la componente dei ricavi da servizi stand alone). In particolare:
    • i ricavi del Mobile evidenziano una performance negativa rispetto al primo trimestre 2019 (-10,2%), con una riduzione di 28 milioni di euro, principalmente dovuta alla contrazione dei ricavi da servizi stand alone (-9,9%) per la riduzione dei livelli di ARPU;
    • i ricavi del Fisso si riducono di 119 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2019 (-13,5%) con una diminuzione anche dei ricavi da servizi (-11,5%): la contrazione dei prezzi e dei ricavi relativi ai servizi tradizionali (anche derivante dalla sostituzione tecnologica verso sistemi e soluzioni VoIP) è stata solo parzialmente compensata dall’incremento dei ricavi da servizi ICT.
  • Wholesale National Market: il perimetro di riferimento è costituito dalla gestione e sviluppo del portafoglio dei servizi wholesale, regolamentati e non, diretti agli operatori di telecomunicazioni del mercato domestico sia del Fisso che del Mobile. Sono incluse le società: TN Fiber, TI San Marino e Telefonia Mobile Sammarinese. Il segmento Wholesale National Market presenta nel primo trimestre 2020 ricavi pari a 437 milioni di euro, in aumento rispetto al primo trimestre 2019 di 14 milioni di euro (+3,3 %), con una performance positiva guidata prevalentemente dalla crescita degli accessi trainata dal comparto Ultra BroadBand.
  • Wholesale International Market: in tale ambito sono ricomprese le attività del gruppo Telecom Italia Sparkle che opera nel mercato dei servizi internazionali voce, dati e Internet destinati agli operatori di telecomunicazioni fisse e mobili, agli ISP/ASP (mercato Wholesale) e alle aziende multinazionali attraverso reti proprietarie nei mercati Europei, nel Mediterraneo e in Sud America. I ricavi del primo trimestre 2020 del segmento Wholesale International Market sono pari a 221 milioni di euro, in riduzione di 17 milioni di euro (-7,1%) rispetto al primo trimestre 2019, con effetti trascurabili su EBITDA. Tale andamento è principalmente connesso al nuovo posizionamento di Telecom Italia Sparkle nel business Voce, più focalizzato sulle relazioni a maggiore marginalità, anche in un’ottica di semplificazione ed efficienza dei processi operativi.

                                                                                                                                                                                                                                 ***

L’EBITDA del primo trimestre 2020 della Business Unit Domestic è pari a 1.346 milioni di euro, in diminuzione di 188 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2019 (-12,3%), con un’incidenza sui ricavi pari al 43,2% (-0,6 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente).

L’EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 1.385 milioni di euro, in diminuzione di 173 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2019 (-11,1%). In particolare, l’EBITDA del primo trimestre 2020 sconta un impatto negativo complessivo di 39 milioni di euro, di cui 26 milioni di euro ricollegabili all’emergenza COVID-19 in Italia e relativi agli impatti delle iniziative commerciali di TIM S.p.A. a supporto della clientela, nonché dei primi effetti delle difficoltà macroeconomiche su accantonamenti e oneri connessi alla gestione dei crediti.

L’EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:

(milioni di euro)

1° Trimestre

1° Trimestre

Variazioni

 

2020

2019

assolute

%

EBITDA

 1.346

1.534

(188)

(12,3)

Effetto variazione perimetro di consolidamento

 (10)

 10

 

Oneri/ (Proventi) non ricorrenti

 39

 34

 5

 

EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente

1.385

1.558

(173)

(11,1)

Nel primo trimestre 2020 gli ammortamenti e le minusvalenze da cessione di attività non correnti ammontano a 904 milioni di euro (946 milioni di euro nel primo trimestre 2019).

L’EBIT del primo trimestre 2020 della Business Unit Domestic è pari a 430 milioni di euro, in diminuzione di 154 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2019 (-26,4%), con un’incidenza sui ricavi pari al 13,8% (-2,9 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente).

L’EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 469 milioni di euro in diminuzione di 144 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2019 (-23,5%) con un’incidenza sui ricavi del 15,0% (17,5% nel primo trimestre 2019).

L’EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è calcolato come segue:

(milioni di euro)

1° Trimestre

1° Trimestre

Variazioni

 

2020

2019

assolute

%

EBIT

 430

584

(154)

(26,4)

Effetto variazione perimetro di consolidamento

 (5)

 5

 

Oneri/ (Proventi) non ricorrenti

 39

 34

 5

 

EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente

 469

613

(144)

(23,5)

Il personale è pari a 45.380 unità (45.496 unità al 31 dicembre 2019), con una riduzione di 116 unità.

BRASILE (cambio medio real/euro 4,90557)

I ricavi del gruppo Tim Brasil del primo trimestre 2020 ammontano a 4.215 milioni di reais, in crescita di 24 milioni di reais rispetto al primo trimestre 2019 (+0,6%).

I ricavi da servizi sono pari a 4.091 milioni di reais, con un incremento di 66 milioni di reais rispetto ai 4.025 milioni di reais del primo trimestre 2019 (+1,6%).

I ricavi da vendite di prodotti si sono attestati a 124 milioni di reais (166 milioni di reais nel primo trimestre 2019). La flessione riflette l'impatto della chiusura dei negozi per due settimane a marzo 2020 a causa dell’emergenza COVID-19. La politica di vendita del gruppo Tim Brasil è ancora focalizzata più sul valore che sull'incremento dei volumi di vendita.

In particolare, i principali obiettivi sono lo sviluppo delle vendite di nuovi terminali che abilitano alla fruizione dei servizi BroadBand sulle reti 3G/4G da parte dei clienti TIM e il supporto alle nuove offerte di fidelizzazione per la clientela post-paid a più alto valore.

L'ARPU mobile del primo trimestre 2020 è di 23,9 reais, in crescita del 4,8% rispetto ai 22,8 reais registrati nel primo trimestre 2019 grazie al riposizionamento globale sul segmento post-paid e a nuove iniziative commerciali volte a promuovere l'uso dei dati e la spesa media per cliente.

Le linee complessive al 31 marzo 2020 sono pari a 52,8 milioni e presentano una riduzione di 1,6 milioni rispetto al 31 dicembre 2019 (54,4 milioni). Questa riduzione è riconducibile interamente al segmento pre-paid (-1,8 milioni) ed è solo in parte compensata dalla crescita nel segmento post-paid (+0,2 milioni), anche per effetto del consolidamento in atto sul mercato delle seconde SIM. Al 31 marzo 2020 la clientela con formula post-paid rappresenta il 41,0% della base clienti, con un incremento di 1,6 punti percentuali rispetto a dicembre 2019 (39,4%).

L’EBITDA per il primo trimestre 2020 ammonta a 1.916 milioni di reais, in aumento di 144 milioni di reais rispetto al primo trimestre 2019 (+8,1%). La crescita dell'EBITDA è attribuibile sia al positivo andamento dei ricavi sia ai benefici derivanti dai progetti di efficientamento della struttura dei costi operativi.

L’EBITDA margin del primo trimestre 2020 si è attestato al 45,5%, con un incremento di 3,2 punti percentuali rispetto al primo trimestre 2019 (42,3%).

L'EBIT del primo trimestre 2020 è pari a 515 milioni di reais, in crescita di 81 milioni di reais (+18,7%) rispetto al primo trimestre 2019 (434 milioni di reais). La crescita è stata principalmente determinata dalla crescita dell'EBITDA (+144 milioni di reais) parzialmente compensata da maggiori ammortamenti (+60 milioni di reais).

Nel corso del primo trimestre 2020 il tasso di cambio puntuale utilizzato per la conversione in euro del real brasiliano (espresso in termini di unità di valuta locale per 1 euro) è passato da 4,52808 al 31 dicembre 2019 a 5,69569 al 31 marzo 2020. Ciò ha determinato, tra gli altri, la riduzione di 175 milioni di euro del valore dell’avviamento attributo alla Cash Generating Unit Brasile espresso in euro.

Il personale è pari a 9.576 unità, in riduzione di 113 unità rispetto al 31 dicembre 2019 (9.689 unità).

 

INDICATORI AFTER LEASE

Al fine di consentire una migliore valutazione dell’andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, alcuni indicatori alternativi di performance. In particolare, a seguito dell’adozione dell’IFRS 16 il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:

EBITDA ADJUSTED AFTER LEASE GRUPPO TIM

(milioni di euro)

1° Trimestre

1° Trimestre

Variazioni

 

2020

2019

assolute

%

EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente

1.774

1.917

(143)

(7,5)

Canoni per leasing

(233)

(234)

1

(0,3)

EBITDA adjusted After Lease (EBITDA-AL)

1.541

1.683

(142)

(8,5)

EBITDA ADJUSTED AFTER LEASE DOMESTIC

(milioni di euro)

1° Trimestre

1° Trimestre

Variazioni

 

2020

2019

assolute

%

EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente

 1.385

1.558

(173)

(11,1)

Canoni per leasing

(146)

(157)

 11

(7,0)

EBITDA adjusted After Lease (EBITDA-AL)

 1.239

1.401

(162)

(11,6)

EBITDA ADJUSTED AFTER LEASE BRASILE

(milioni di euro)

1° Trimestre

1° Trimestre

Variazioni

 

2020

2019

assolute

%

EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente

390

361

29

8,1

Canoni per leasing

(87)

(77)

(10)

(13,4)

EBITDA adjusted After Lease (EBITDA-AL)

303

284

19

6,6

INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO RETTIFICATO AFTER LEASE GRUPPO TIM

(milioni di euro)

31.3.2020

31.12.2019

Variazione

Indebitamento Finanziario Netto Rettificato

26.745

27.668

 (923)

Leasing

 (5.034)

 (5.775)

 741

Indebitamento Finanziario Netto Rettificato - After Lease

 21.711

 21.893

 (182)

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE PER L’ESERCIZIO 2020

Stiamo attraversando, a livello mondiale, un periodo di emergenza sanitaria straordinaria e senza precedenti, che sta producendo elevata incertezza e segnali di recessione economica. Il Gruppo TIM ha messo prontamente in campo tutte le azioni necessarie a mitigare gli effetti di tale contesto economico anche attraverso un piano di contenimento dei costi e di efficientamento degli investimenti. Inoltre, il costante monitoraggio degli effetti che l’emergenza sanitaria genera sul business e sulle variabili macroeconomiche consentirà di individuare tempestivamente i potenziali impatti sui piani del Gruppo e di porre in essere tutte le azioni di mitigazione necessarie. Pertanto, ci aspettiamo di poter preservare la guidance 2020 relativa ad EBITDA – CAPEX così come la guidance 2021-22, inclusa la guidance di Equity Free Cash Flow cumulato 2020-22 pari a Euro 4.5-5 miliardi. Rispetto a quanto annunciato al Capital Market Day, la guidance di riduzione di debito potrebbe migliorare per riflettere l’Accelerated Book Building di INWIT e la potenziale transazione con Ardian.  

EVENTI SUCCESSIVI AL 31 MARZO 2020

NUOVO CREDIT AGREEMENT CON the BANK OF NOVA SCOTIA

In data 7 aprile 2020 la società brasiliana TIM S.A. ha sottoscritto un nuovo credit agreement con The Bank of Nova Scotia per un importo di 574 milioni di reais denominato in dollari statunitensi, garantito da TIM Participações, coprendo integralmente il rischio di cambio. Il costo post-hedge è pari al 155,0% e l'erogazione ha avuto luogo il 22 aprile 2020, con scadenza ad un anno. L’operazione ha l’obiettivo di rinforzare il margine di liquidità nello scenario di globale incertezza per il COVID-19.

CESSIONE DI 41,7 MILIANI AZIONI INWIT

Si veda il comunicato stampa diffuso in data 23 aprile 2020.

NUOVA LINEA DI CREDITO REVOLVING EUR 1,7 MILIARDI

In data odierna, TIM S.p.A. ha firmato una nuova linea di credito (“Linea di Credito”) pari a EUR 1,7 miliardi, con un gruppo di primarie banche internazionali, disponibile per finanziare le attività del Gruppo.

La Linea di Credito, strutturata come Bridge to bond per successive emissioni sul mercato obbligazionario, potrà essere utilizzata anche in un’unica soluzione per l’intero ammontare ha una scadenza iniziale di 12 mesi con opzione per la Società di estenderla per ulteriori 12 mesi.

La Linea di Credito si somma alla Revolving Credit Facility di ammontare pari a EUR 5,0 miliardi già esistente (interamente non utilizzata) e ad altre linee di credito bilaterali committed disponibili.

Questa operazione rafforza ulteriormente la posizione di liquidità del Gruppo TIM (sono coperte tutte le scadenze dei prossimi 3 anni) e dimostra il forte appetito presente sui mercati per gli strumenti di debito di TIM.

CONCESSA ESCLUSIVA AD UN CONSORZIO GUIDATO DA ARDIAN Infrastructure E PARTECIPATO DA CANSON CAPITAL PARTNERS PER L’ACQUISIZONE DI UNA QUOTA DI MINORANZA NELLA HOLDING CHE DETERRA' LA QUOTA DI TIM IN INWIT

TIM ha inoltre concesso ad un consorzio guidato da Ardian Infrastructure e con la partecipazione di Canson Capital Partners un periodo di negoziazione in esclusiva per l’acquisizione di una quota di minoranza nella holding che deterrà la quota di TIM in INWIT e che rimarrà in pieno controllo di TIM.

PRINCIPALI RISCHI E INCERTEZZE

Il governo dei rischi rappresenta uno strumento strategico per la creazione di valore. Il Gruppo TIM ha adottato un Modello di Enterprise Risk Management ispirato alla metodologia del Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (ERM CoSO Report), che consente di individuare e gestire i rischi in modo omogeneo all’interno delle società del Gruppo, evidenziando potenziali sinergie tra gli attori coinvolti nella valutazione del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi. Il processo ERM è progettato per individuare eventi potenziali che possono influire sull’attività d’impresa, per gestire il rischio entro limiti accettabili e per fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento degli obiettivi aziendali.

L’evoluzione prevedibile della gestione per l’esercizio 2020 potrebbe peraltro essere influenzata da rischi e incertezze dipendenti da molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo.

In tale ambito si evidenzia l’emergenza sanitaria dovuta alla recente diffusione del virus COVID-19 e qualificata come pandemia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Oltre al peggioramento del quadro macroeconomico globale e al rischio di deterioramento del profilo creditizio di alcuni segmenti di clientela, questa pandemia potrebbe determinare rallentamenti nell’attività d’impresa, derivanti da provvedimenti emanati da autorità nazionali ed estere, dal conseguente riassetto dell’organizzazione interna del lavoro con remotizzazione della maggior parte delle attività e limitazione di alcune tipologie di interventi tecnici e commerciali, da difficoltà incontrate dalla clientela e da discontinuità nella catena di fornitura, con impatti negativi sui risultati complessivi del Gruppo. La gestione di questo fenomeno emergenziale prevede, anche in considerazione del servizio pubblico erogato, la realizzazione di tutte le attività inerenti la continuità operativa dei processi aziendali con l’obiettivo di garantire la funzionalità dei servizi erogati e la tutela della salute dei dipendenti.

Inoltre, a titolo non esaustivo si richiamano i seguenti ulteriori fattori: il cambiamento del contesto di mercato, l’ingresso di nuovi potenziali competitors in ambito fisso e mobile, l’avvio di procedimenti da parte delle Autorità e i conseguenti ritardi nell’implementazione delle nuove strategie, gli eventuali vincoli connessi all’esercizio dei Poteri Speciali da parte del Governo (Golden Power) con effetti - al momento non prevedibili - in termini di scelte strategiche ed in termini di sviluppo temporale degli obiettivi triennali già annunciati che possono comportare, per alcuni di essi, una progressione temporale diversa rispetto alla tempistica inizialmente prevista o il relativo raggiungimento con percorsi nuovi e più articolati.

RISCHI CONNESSI AI FATTORI MACROECONOMICI

La situazione economico-finanziaria del Gruppo TIM dipende dall’influenza di molteplici fattori macroeconomici come la crescita economica, la fiducia dei consumatori, i tassi di interesse e i tassi di cambio dei mercati in cui è presente. Nel 2019 il PIL è cresciuto dello 0,3% a fronte di una crescita di +0,8% registrata nel 2018.

L’economia italiana ha risentito nel 2019 della decelerazione del commercio mondiale (per effetto degli shock negativi dovuti alle perduranti politiche protezionistiche degli Stati Uniti ed alla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina) e le incertezze relative al settore automobilistico in Europa.

Sul fronte interno, il clima di incertezza ha influenzato negativamente i consumi delle famiglie e le imprese hanno ridotto le scorte facendo registrare una flessione della produzione industriale (-1%) rispetto al 2018. Nell’ultimo trimestre del 2019 il PIL è calato di -0,3% lasciando un’eredità negativa al nuovo anno per il quale erano state già state previste prospettive di crescita contenute. La diffusione del virus COVID-19 avrà un impatto economico molto significativo sul PIL italiano difficile da quantificare in quanto correlato alla diffusione del virus, alla durata e ampiezza del lockdown in Italia e all’estero, alle misure di distanziamento sociale e alle politiche monetarie e fiscali che saranno implementate a livello nazionale ed europeo. Certamente le misure di contenimento dei contagi e di sostegno al reddito delle famiglie varate dal governo italiano, oltre ad avere importanti ricadute sul lato dell’offerta e della domanda determineranno un significativo aumento del debito pubblico. Nel 2020 la propensione al consumo, soprattutto nel settore dei servizi, subirà un’importante riduzione sia per effetto delle misure di contenimento dei contagi sia per una maggiore prudenza dei consumatori. Nel World Economic Outlook di aprile il Fondo Monetario Internazionale ha definito questa crisi economica la peggiore dopo la Grande Depressione del 1930, prevedendo una contrazione dell’economia mondiale del 3% e di quella italiana del 9%.

In Brasile i risultati attesi potranno essere influenzati significativamente dal contesto macroeconomico e politico. Dopo due anni di calo del PIL, che hanno segnato una delle crisi più profonde della sua storia, il Paese nel 2017 è tornato a crescere (+1%) ed il 2018 ha chiuso con una crescita dell’1,1% rispetto all’anno precedente. Secondo l’IBGE – Geography and Statistic Brazilian Institute - la crescita del PIL per il 2019 è stata dell’1,1%, lo stesso risultato dell’anno precedente. Nonostante il governo abbia approvato con successo la Riforma relativa alla Sicurezza Sociale, il mercato è ancora in attesa di alcuni cambiamenti strutturali al fine di migliorare la capacità di investimento del governo brasiliano per un recupero più significativo. In aggiunta, alcune turbolenze del mercato esterno quali ad esempio la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e la Brexit, avranno ulteriori riflessi sul recupero dell’economia brasiliana.

Recentemente, politiche e iniziative nel settore pubblico e privato brasiliano per ridurre la trasmissione del COVID-19 come ad esempio l’imposizione di restrizioni nei viaggi, la promozione del distanziamento sociale, l’adozione del lavoro da casa e la formazione online da parte di società e istituzioni, insieme con una riduzione del reddito disponibile per alcuni clienti come riflesso della pandemia, potrebbero impattare le operazioni, la spesa e il modo in cui i consumatori utilizzano la rete e altri prodotti e servizi di Tim Brasil. In aggiunta, il COVID-19 potrebbe incidere sulla capacità dei fornitori di approvvigionare prodotti e servizi, come nuovi device mobili o SIM card o la capacità di fornire assistenza alla rete. Alcuni di questi fattori potrebbero incrementare la domanda dei prodotti e servizi di Tim Brasil, mentre altri potrebbero decrementarla o rendere più difficile soddisfare la clientela, come ad esempio la chiusura di alcuni punti vendita. A causa della velocità con la quale la situazione si sta sviluppando, in questo momento non è possibile stimare l’impatto del COVID-19 sui risultati operativi e finanziari di Tim Brasil, ma l’impatto potrebbe essere materiale.

                                                                                                                                                                ***

Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Giovanni Ronca, dichiara ai sensi del comma 2 dell’art.154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

 

Roma, 18 maggio

Allegati

Comunicato Stampa

404 KB

Scarica gli allegati

621 KB