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Redazione ufficio stampa

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16 giugno 2019: giornata mondiale del donatore del sangue.

Na abbiamo parlato con Gianpietro Briola, Presidente Nazionale AVIS, l'Associazione Volontari Italiani del Sangue.

14/06/2019 - 13:21

Donare il sangue è sempre un gesto di civiltà, lo è ancor di più in momenti come quello attuale dove in alcune regioni si registra una carenza nella disponibilità. Sangue sicuro per tutti: questo lo slogan scelto per la Giornata 2019.

Obiettivo di questa edizione è sensibilizzare sulla necessità di promozione e difesa del dono volontario, non retribuito, periodico, associato, responsabile e anonimo. Valori imprescindibili per garantire sangue e emoderivati con elevati standard di qualità e sicurezza.

TIM, insieme ad AVIS, è da anni in prima linea per la raccolta delle donazioni di sangue, anche presso le sedi aziendali. Nel 2018 abbiamo organizzato 44 giornate di donazione e i dipendenti TIM hanno donato 10.800 volte il sangue. Il tutto coordinato e promosso dal gruppo "Donatori TIM".

Quest'anno una novità: oltre alle date di donazione presso le sedi TIM è stata organizzata un'importante campagna di sensibilizzazione in 9 città e 15 sedi aziendali che si svolgerà nelle settimane immediatamente successive al 14 giugno.

Abbiamo colto questa occasione per approfondire l'importante argomento dell'emergenza sangue con Gianpietro Briola, Presidente Nazionale di AVIS.

Perché c’è sempre più bisogno di sangue?

Il sangue è fonte di vita. Le sue componenti rappresentano un insostituibile presidio sanitario negli interventi chirurgici e ortopedici, nella cura delle ustioni e delle emorragie, nei trapianti di organi e tessuti, nella cura di malattie gravi quali tumori, leucemie e anemie croniche. Le trasfusioni di sangue ed emocomponenti sono considerate un livello essenziale di assistenza e la loro gratuità è tutelata dalla legge. Negli anni, inoltre, è cresciuto l'impiego del plasma, la parte liquida del sangue, in campo farmaceutico per la produzione di medicinali insostituibili nella cura dell’emofilia, di alcune malattie del fegato e dei reni, patologie neurodegenerative e rare. Poiché il fabbisogno di questi farmaci rende necessario importare plasma dall'estero, AVIS ha da poco lanciato una campagna di comunicazione, dal titolo "Giallo Plasma" che punta a incentivare proprio questa forma di donazione.

Lo slogan della giornata mondiale 2019 dice “Sangue sicuro per tutti”. Quali sono le principali problematiche relative all’emergenza sangue nel mondo?

Giornata mondiale donazione del sangue

Sebbene le donazioni di sangue nel mondo siano in aumento e abbiano toccato quota 112,5 milioni all’anno, circa la metà di queste proviene da Paesi ad alto reddito, dove vive solo il 19% della popolazione mondiale.

A confermare il grande divario esistente tra le varie regioni nel mondo è anche il tasso di donazione ogni mille abitanti, che è pari a 32,1 nei Paesi sviluppati, 14,9 in quelli a reddito medio-alto, 7,8 a reddito medio-basso e 4,6 nelle nazioni più povere.

Nelle aree in via di sviluppo, inoltre, fino al 65% delle trasfusioni viene somministrato a bambini di età inferiore ai 5 anni, mentre nelle nazioni più ricche il 76% di tutte le trasfusioni riguarda cittadini con più di 65 anni di età.

Non bisogna dimenticare, poi, che in più di 70 Paesi oltre il 50% del sangue raccolto proviene da familiari o donatori retribuiti e questo dimostra quanto sia più che mai importante promuovere il dono gratuito, anonimo, volontario, periodico e associato, come sinonimo di qualità e sicurezza per i pazienti e per i donatori stessi.

Per tutte queste ragioni, l'Organizzazione mondiale della Sanità ha rivolto un appello proprio ai Governi, alle autorità sanitarie nazionali e ai servizi trasfusionali affinché lavorino in sinergia per:

  • assicurare che i sistemi e le infrastrutture esistenti favoriscano l’aumento della raccolta di sangue da  donazioni volontarie e non retribuite,
  • stabilire e rafforzare sistemi che garantiscano qualità per il sangue e gli emoderivati,
  • fornire assistenza di qualità ai donatori.

Vogliamo sfatare qualche pregiudizio sulle donazioni sangue?

Ci sono tanti luoghi comuni sulle donazioni di sangue e noi siamo impegnati ogni giorno a sfatarli.

C’è chi sostiene che possano fare male alla salute. Tutt’altro. Donare sangue è uno straordinario esempio di medicina preventiva. Si fa del bene agli altri e si tiene sotto controllo la propria salute. Sono tanti i donatori che ogni anno, grazie alle visite d’idoneità, possono fare un check-up della propria salute e scoprire eventualmente in anticipo patologie che possono essere curate tempestivamente.

Un mito recente riguarda lalimentazione vegetariana o vegana, ossia il fatto che il mancato consumo di carni o alimenti di origine animale possa ostacolare la donazione di sangue. Sebbene queste diete possano spesso coincidere con bassi livelli di emoglobina o ferro nel sangue, gli attenti controlli posti in essere prima di ogni prelievo garantiscono un ampio margine di sicurezza anche a vegani e vegetariani, a patto ovviamente che la loro dieta sia ben equilibrata e non fai da te.

Ci sono poi persone che hanno timore di aghi, sanguinamenti e ferite. Vorrei rassicurarli e ricordare loro che i prelievi avvengono sempre in modo incruento, rapido (meno di 10 minuti per il sangue intero) e con standard qualitativi elevatissimi.

TIM ha una storica presenza di donatori. Parte oggi una nuova campagna di sensibilizzazione in 15 sedi. Che ruolo possono giocare le aziende per aiutare AVIS?

La storia di AVIS è stata per tanti decenni collegata alla presenza nelle grandi aziende. Certamente oggi il mercato del lavoro è molto cambiato, ma avere gruppi aziendali coesi, affiatati e capaci di portare il messaggio della donazione di sangue tra i dipendenti è molto importante. Ringrazio per tanto di cuore TIM per questo impegno.

Per aiutare AVIS ci possono essere tante modalità, dal favorire la giornata di donazione dei dipendenti (sappiamo che oggi in molte realtà tutto ciò è problematico) all’affissione in luoghi o bacheche comuni di messaggi che incentivano alla donazione. Le aziende possono poi sostenere – anche economicamente – momenti e incontri di promozione e socializzazione organizzate dai gruppi.

E’ dimostrato da molti studi che le aziende che favoriscono momenti d aggregazione per i dipendenti, anche per promuovere il volontariato, ottengono un clima più collaborativo tra colleghi e migliori risultati in termini di efficienza e efficacia.

Biografia di Gianpietro Briola

Ha 55 anni. E' nato a Orzinuovi (Bs). Oggi è dirigente medico presso l’ASST Garda. Responsabile del Pronto Soccorso ha una lunga esperienza di volontariato avisino. In Avis è stato infatti vicepresidente vicario di Avis Nazionale e presidente di Avis provinciale Brescia. 

 

È stato anche presidente del Centro servizi volontariato di Brescia e componente del direttivo del Centro Nazionale Sangue, organo del Ministero Salute, operante presso Istituto Superiore di Sanità.