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ScuolaDigitaleTIM, per coniugare tecnologia e creatività

Per capire come si svolgono le lezioni in aula e per approfondire il progetto ScuolaDigitaleTIM, che porta l’innovazione tecnologica nelle aule italiane, ne abbiamo parlato con Anna, giovanissima Coach del progetto.

12/02/2019 - 15:03

Per quanto riguarda le lezioni in aula proposte nell'ambito del progetto ScuolaDigitaleTIM, che riscontro ricevete dagli studenti? Ci sono differenze tra i ragazzi e le ragazze?

Il riscontro da parte degli studenti è stato molto positivo. Nella maggior parte dei casi per loro si trattava di un’attività nuova in ambito scolastico. Anche se ci convivono tutti i giorni, i ragazzi non sono abituati ad imparare e creare attraverso la tecnologia. Tra ragazze e ragazzi non abbiamo trovato nessuna differenza: con la giusta guida nessuno ha riscontrato difficoltà!

Le lezioni online che includono video e materiali didattici da scaricare, sono impostate nello stesso modo della lezione in aula o offrono spunti diversi? A chi si rivolgono?

Le lezioni online danno la possibilità a tutti i ragazzi interessati di seguire un vero e proprio tutorial attraverso cui imparare a realizzare dei progetti, non solo di coding e prototipazione elettronica, che sono le tematiche oggetto delle lezioni in aula, ma anche di robotica, arte digitale, physical computing, modellazione 3D, videogaming e storytelling digitale. Il metodo didattico utilizzato è sempre lo stesso, il Creative Learning. Attraverso questo metodo, particolarmente indicato per l’educazione con le tecnologie, i ragazzi imparano facendo, provando, sbagliando e ricominciando, facendosi aiutare dallo strumento più potente che possiedono: la creatività!

Quando si parla di Internet of Things, robotica e making, perché è importante per i ragazzi poter "fare concretamente delle cose”, piuttosto che limitarsi a ricevere delle nozioni?

Soprattutto quando si tratta di argomenti di cui non sono esperti, i ragazzi hanno bisogno di non ricevere solo nozioni, cosa che risulterebbe inutile, ma di toccare con mano. L’esperienza in prima persona rende tutto più semplice e veloce.

 

“I ragazzi imparano facendo, provando, sbagliando e ricominciando, facendosi aiutare dallo strumento più potente che possiedono: la creatività. Inserire la tecnologia come strumento di apprendimento potrebbe essere una carta vincente per gli insegnanti di qualsiasi materia, dall’italiano alle scienze, per coinvolgere maggiormente la classe.„

Anna, Coach del progetto ScuolaDigitale TIM

 

Quali kit didattici vengono utilizzati in aula (e quali strumenti sono necessari per chi segue le lezioni online) per svolgere le attività di ScuolaDigitaleTIM?

In aula viene utilizzata una scheda elettronica programmabile di nome micro:bit, un piccolo computer che entra in una tasca capace di dar vita a tante piccole invenzioni. Per realizzare i progetti protagonisti dei video tutorial servono anche: un account su Scratch, il robot mBot, la scheda Makey Makey, il tool online per la modellazione 3D Tinkercad, oggetti di uso quotidiano dalle forme e dagli utilizzi più diversi, cancelleria e tanta creatività!

Dal punto di vista di chi ci lavora in prima persona, quale pensi che sia il valore aggiunto di questo progetto per i nostri studenti?

Il  valore aggiunto di questo progetto sta nel fatto che grazie a questo laboratorio i ragazzi possono affrontare tematiche nuove con l’aiuto di una figura esterna al loro ambiente scolastico quotidiano. In questo modo,  affrontano il workshop in aula senza alcun pregiudizio, avvicinandosi con grande entusiasmo ad un metodo e a strumenti che a scuola di solito non vedono.

Perché è importante oggi per l'Italia promuovere la cultura digitale tra i giovanissimi? La scuola come può contribuire nella diffusione delle competenze digitali?

I nostri ragazzi hanno a che fare con la tecnologia ogni giorno e fargliela conoscere in tutti i suoi aspetti è una grande opportunità per loro e un nostro dovere in quanto formatori. Un’opportunità perché un domani, in qualsiasi ambito lavoreranno, le soft skill che apprendono grazie all’educazione digitale, come ad esempio le capacità di logica e di problem solving, saranno loro molto utili. Un nostro dovere perché, in quanto educatori, abbiamo il dovere di far conoscere a fondo ai nostri studenti l’ambiente digitale con cui si confrontano ogni giorno in modo da renderli più consapevoli dei rischi e delle infinite potenzialità. E poi, inserire  la tecnologia come strumento di apprendimento potrebbe essere una carta vincente per gli insegnanti di qualsiasi materia, dall’italiano alle scienze, per coinvolgere maggiormente la classe.

Ci racconti un aneddoto divertente e rappresentativo dell'atmosfera che si crea con i ragazzi durante le lezioni in aula?

Le sfide sono alla base di quasi tutto il workshop. Durante una mattinata i ragazzi, divisi in squadre, hanno dato vita spontaneamente ad una vera e propria gara, conclusa nei corridoi della scuola. La gara consisteva nel progettare un contapassi e riuscire ad arrivare a contare 50 passi. Abbiamo letteralmente invaso il corridoio, ma ne è valsa la pena. Anche l’insegnante che accompagnava i ragazzi al workshop si è cimentata nella gara, rischiando persino di vincere!

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