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Redazione ufficio stampa

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Lo sviluppo della rete di TIM in contesti straordinari del Nord Est

La realizzazione delle reti di TLC nei Centri storici delle città della laguna Veneta e nell’arco Alpino è talvolta molto sfidante. A Venezia, ad esempio dove la Rete FTTH ha raggiunto una copertura del 65% (dato al 31/12/2022), è possibile operare solo con mezzi non convenzionali e nel totale rispetto del contesto artistico. 

Figura A: Distributore Ottico (PTE) in laguna

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A Riccione, su richiesta dell’Amministrazione Comunale, TIM ha verniciato l’Armadio Ottico, rendendolo coerente con il resto dell’arredo urbano (color “acciaio corten”), e ridurne l’impatto visivo. Sempre in collaborazione con le Amministrazioni Locali, TIM ha affinato le attività di scavo con soluzioni di MicroTrincea, puntando al minimo disagio per la circolazione (sia in fase di scavo che di ripristino del manto stradale) ed aumentando, in alcuni casi, la profondità di posa (particolarmente attenzionata dai Comuni, attenti alle potenziali future interferenze con manutenzioni straordinarie delle strade).

Figura B: Il nuovo Armadio Ottico in Viale Ceccarini a Riccione

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In contesti di elevato pregio come il centro storico di Venezia anche l’evoluzione della rete radiomobile pone continue sfide. Particolarmente ardua è la sfida del 5G che richiede l’aggiunta di antenne attive, mentre gli Enti (Comune e Soprintendenza) difficilmente concedono agli operatori nuovi spazi. 

Figura C: Taglio minimale MicroTrincea, abbinato ad una profondità di 40/45 cm (superiore ai canonici 30cm)

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Una soluzione che si sta percorrendo consiste nell’integrare le nuove antenne in manufatti che appartengono al patrimonio storico e artistico della città in modo da non snaturarli. L’obiettivo è di rendere le antenne una presenza discreta che non alteri i profili architettonici esistenti. Un esempio di installazione 5G integrata nel contesto architettonico di Venezia è dato dalla Basilica di San Giorgio Maggiore, che si affaccia sul Bacino di San Marco di fronte a Palazzo Ducale e a Piazza San Marco. Qui l’installazione non ha riguardato il campanile bensì i torrini che sporgono dal corpo principale della Basilica. Qui sono state impiegate antenne 5G attive di Nokia (m-MIMO 64T64R) inserendole all’interno della cornice delle finestre (Fig.D). 

Figura D: Dettaglio torrino con antenne

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Un ulteriore esempio è dato dalle installazioni nei campanili. Le antenne vengono posizionate all’interno della cella campanaria; sulle aperture delle finestre vengono posizionate delle reti semitrasparenti in modo da offuscare la sagoma dell’antenna. È il caso del campanile di Santo Stefano nel cuore del centro cittadino (Fig. E). 

Figura E: Dettaglio cella campanaria con antenna al centro della trifora

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Qui, al fine di minimizzare l’impatto estetico e sfruttare al meglio gli spazi esistenti, si sta sperimentando una soluzione con un’unica antenna passiva da 1,5 metri che supporta sia i sistemi legacy che il 5G, mentre i moduli attivi 5G che garantiscono la feature “Beamforming” sono posizionati dietro all’antenna. È interessante notare che il riutilizzo di questi antichi manufatti in un certo senso ne preserva l’originaria funzione di mezzo di comunicazione: alle campane si affianca la telefonia mobile. Infine, gli interventi 5G in quest’area di straordinario afflusso turistico e ineguagliabile valore artistico si sono rivelati decisivi nella gestione di un evento di eccezionale richiamo, il Carnevale di Venezia. La tabella sotto mostra come i due impianti descritti (VEDB e VY60) abbiano gestito la massima quota di traffico 5G nell’ultima domenica di Carnevale, 19 febbraio 2023, sviluppando congiuntamente oltre 3 TByte di dati nella fascia tra le ore 8 e le ore 22.