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Approfondimento tecnologico 25GS-PON e 50G-PON

Le tecnologie 25GS-PON e 50G-PON sono state definite rispettivamente dai seguenti due gruppi:

  • 25GS-PON Multi-Source Agreement Group;
  • ITU-T Study Group 15, Question 2.

Il primo rappresenta un gruppo composto ad oggi da 55 membri di cui fanno parte aziende che operano nel settore TLC su differenti mercati. Il secondo fa parte dell’ente di standardizzazione internazionale ITU-T che ha emanato gli standard di tutte le precedenti generazioni di sistemi PON (GPON, XG-PON, XGS-PON, NG-PON2). Analizziamo nel dettaglio le principali caratteristiche delle due tecnologie.

Velocità Nominale
La tecnologia 25GS-PON definisce le seguenti velocità downstream/upstream:

  • 25Gbps simmetrica;
  • 25Gbps/10Gbps.

La tecnologia 50G-PON definisce le seguenti velocità downstream/upstream:

  • 50Gbps simmetrica;
  • 50Gbps/25Gbps;
  • 50Gbps/12,5Gbps.

L’opzione simmetrica della tecnologia 50G-PON risulta ancora in fase di standardizzazione.

Classi ottiche 
Le caratteristiche dei ricetrasmettitori ottici del sistema PON includono anche il Power Budget disponibile per contrastare gli effetti di deterioramento del segnale causati dalla trasmissione sulla rete passiva ODN. Più alto è il Power Budget e più estesa può essere la rete ODN sia in termini di elementi passivi di cui è costituita (es. lunghezza fibra ottica, connettori, ecc.) sia in termini di fattore di splitting (numero massimo di clienti associabili al singolo albero). La specifica della tecnologia 25GS-PON definisce due classi ottiche N1 e N2 con Power Budget rispettivamente di 29 dB e 31 dB. La specifica della tecnologia 50G-PON definisce invece due tipologie di moduli ottici:

  • moduli MPM con filtro di coesistenza integrato, di classe N1 e C+ con Power Budget rispettivamente di 29 dB e 32 dB;
  • moduli non-MPM di classe N1, N2, E1 ed E2 con Power Budget rispettivamente di 29, 31, 33 e 35 dB.

Coesistenza 
Una caratteristica fondamentale dell’evoluzione delle tecnologie PON è garantire la coesistenza di una nuova tecnologia con quelle già presenti in campo sullo stesso albero, attraverso l’ausilio di un dispositivo passivo chiamato “Elemento di Coesistenza ” (vedi esempio indicato in Fig.A).

Figura A: Elemento di coesistenza

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 Condizione affinché ciò accada è che la coppia dei canali ottici utilizzata dalla nuova tecnologia non si sovrapponga alle bande di lunghezze d’onda previste per le tecnologie esistenti. Nel senso upstream, il CEx demultipla i canali ottici instradandoli su più fibre; nel senso downstream il CEx multipla i canali ottici verso un’unica fibra. La tecnologia XGS-PON, ad esempio, è stata standardizzata su una coppia di canali ottici distinta (1577/1270nm) rispetto a quella della GPON (1490/1310nm). Nella Fig.B sottostante sono riportate le allocazioni spettrali, sia per il verso upstream che downstream, per i sistemi PON qui analizzati. 

Figura B: Canali upstream e downstream delle tecnologie PON

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Mentre le bande downstream dei vari sistemi non si sovrappongono mai, per l’upstream dei sistemi di nuova generazione sono possibili diverse opzioni di coesistenza:

  • con uno solo dei due sistemi (GPON o XGS-PON), utilizzando la banda upstream disponibile;
  • con entrambi se si utilizza la ristretta banda upstream centrata intorno a 1286 nm.

Si osservi tuttavia che la banda upstream che consente la coesistenza del sistema 50G-PON contemporaneamente con GPON e con XGS-PON è tuttora in fase di standardizzazione in ITU-T.

                                                                                               laura.greborio@telecomitalia.it
maurizio.valvo@telecomitalia.it