Secondo le Autorità di Regolamentazione nazionali, il volume medio per linea del Regno Unito è intorno ai 450 Gbyte/mese, mentre Spagna (270 Gigabyte/mese) e Germania (poco meno di 230 Gigabyte/mese) si situano più vicino al consumo medio italiano. Analysys Mason stima che il consumo medio francese sia intorno ai 330 Gigabyte/mese, in una posizione intermedia tra il Regno Unito e gli altri grandi Paesi europei. La serie storica dei consumi mostra ovunque un’accelerazione nel 2020, l’anno della pandemia e dei lockdown, in cui cittadini ed imprese meno digitali sono dovuti ricorrere alle soluzioni online per superare i limiti delle restrizioni (lavoro, scuola, acquisti, entertainment). La crescita del 2021, in un anno in cui sono progressivamente venute meno le limitazioni agli spostamenti, segnala che il digitale sembra essere ormai penetrato negli stili di vita e di consumo delle persone. Nel Regno Unito si intravedono segnali di rallentamento, forse dovuti anche all’inflazione crescente, che può aver spinto le famigliea tagliare alcuni consumi, in particolare quelli di entertainment a pagamento. A questo proposito, si osserva che secondo le stime di Sandvine1, oltre il 55% del traffico internet a livello globale è originato da 6 grandi piattaforme internazionali, che generano volumi molto significativi di traffico video. Mentre nell’intensità d’uso delle linee a banda larga fisse l’Italia sta recuperando terreno, nel mobile precede gli altri grandi Paesi europei. Secondo i dati OCSE riferiti al 20222, con quasi 15 Gigabyte/mese, il nostro Paese si posiziona davanti alla Francia (circa 13 Gigabyte/mese), mentre più staccati seguono Spagna, Germania e Regno Unito con volumi medi tra i 7 ed i 9 Gigabyte/mese (Fig.B).
