ANCI e Telecom Italia hanno siglato un protocollo d’intesa per l’avvio del programma “Città 3.0”, che prevede la sperimentazione di servizi innovativi per le smart city in quattro città italiane.
L’iniziativa ha l’obiettivo di offrire soluzioni tecnologiche a supporto del territorio, in grado di aumentare la competitività delle amministrazioni locali, di migliorare la qualità di vita dei cittadini, a beneficio di una maggiore sostenibilità.
Telecom Italia metterà a disposizione delle quattro città individuate dall’ANCI piattaforme sperimentali sviluppate nei propri centri di ricerca e realizzate per il monitoraggio energetico, la sostenibilità ambientale, oltre ai sistemi di nuova generazione basati su Big Data per rilevare fenomeni urbani e trend di comportamento in occasione di grandi eventi.
Nella sperimentazione rientrano anche le soluzioni basate sulla SIM Card, che diventa chiave di accesso per la gestione di servizi d’identità digitale in ambito di e-governament e sanità, fino a quelli consentiti con il Mobile Wallet, il sistema che permette di utilizzare lo smartphone sia come borsellino elettronico sia come strumento di uso quotidiano per servizi quali trasporti e parcheggi. Saranno inoltre sperimentati arredi urbani intelligenti integrati con l’ambiente circostante e i terminali personali per facilitare la comunicazione tra la pubblica amministrazione e i cittadini.
ANCI, con questo accordo, prosegue nella sua attività di supporto all’innovazione in ambito comunale, anche attraverso partenariati pubblico-privati di livello pre-competitivo finalizzati a mettere a disposizione dei Comuni expertise e sperimentazioni di alto valore.
Le quattro città inizialmente coinvolte nel programma saranno Benevento, Lecce, Piacenza e Pordenone, individuate fra quelle aderenti all’Osservatorio nazionale ANCI sulla Smart City che hanno messo a disposizione il proprio contesto urbano per la realizzazione delle sperimentazioni. I Comuni prescelti collaboreranno attivamente alla definizione degli obiettivi e delle funzionalità dei servizi, per poterli presentare poi come casi di studio e di eccellenza a livello nazionale da diffondere attraverso le attività dell’Osservatorio.
Roma, 7 agosto 2014