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Giornata della memoria

TIM celebra la Giornata della Memoria

Intervista a Lucy Salani

27/01/2022 - 09:07

Le diversità di ogni genere sono un patrimonio da celebrare e valorizzare, nelle aziende così come nella società più in generale, a maggior ragione quando si tratta di quelle che in passato sono state causa di dolore, esclusione e limitazioni alla libertà degli individui.  Per questo noi del Gruppo TIM vogliamo partecipare alle celebrazioni della Giornata della Memoria dando voce a Lucy Salani, una delle poche rimaste a poter testimoniare l’orrore dei campi di sterminio raccontando la propria esperienza a Dachau, luogo simbolo per le vittime dell’Olocausto.

Lucy Salani, 97 anni, oltre ad essere una sopravvissuta di quella terribile pagina della storia, è anche la donna transessuale più anziana d’Italia e la sua vita è stata raccontata nel docufilmC’è un soffio di vita soltanto”, realizzato da Matteo Botrugno e Daniele Coluccini in pieno periodo pandemico e uscito al cinema il 10 gennaio 2022. Il documentario prende il nome da una poesia scritta dalla protagonista quando aveva solo 14 anni e racconta, attraverso i suoi occhi, l’Italia del secolo scorso. Ripercorre le difficoltà dell’essere un adolescente omosessuale durante il periodo fascista, i tentativi di disertare la leva militare e infine la deportazione e la terribile esperienza vissuta in Germania.

Questa intervista, che raggiungerà tutte le persone di TIM, è una delle iniziative e dei progetti con cui il nostro Gruppo celebra ogni forma di diversità. Tra queste 4 Weeks 4 Inclusion, la maratona di eventi interaziendali lanciata da TIM che nel 2021 ha avuto l’onore di essere accompagnata dalla voce della senatrice Liliana Segre, narratrice dell’emozionante video di apertura “Nessuno Escluso”.

Leggi l'intervista di TIM a Lucy Salani

TIM ha avuto l’occasione di incontrare Lucy Salani nella sua casa alla periferia di Bologna e di rivolgerle alcune domande.

Lucy (o Luciano se preferisci), oggi si celebra la Giornata della Memoria. Tu sei stata vittima del nazifascismo e deportata a Dachau come disertore. Sei sopravvissuta. Il docufilm che parla della tua vita si chiama "C'è un soffio di vita soltanto" e cita un verso di una poesia che hai scritto a 14 anni: "Riposan le foglie ingiallite/su un mondo di cose appassite/c’è un soffio di vita soltanto”. Pur nell'orrore della deportazione e del campo di concentramento, riuscivi a intravedere un "soffio di vita"? Cosa ti ha consentito di andare avanti?

Ho deciso che avrei vissuto la mia vita facendo tante esperienze. Ero all’interno di una compagnia e facevamo numerosi spettacoli di cabaret. Ho iniziato a viaggiare il più possibile per non pensare. Ho capito che era importante fare il maggior numero possibile di esperienze. L’importante era di avere un tetto sopra la testa e qualcosa da mangiare nella pancia. L’ombra di Dachau, però, mi ha sempre seguita.

Per definirti usi spesso la parola "intruglio". Vuoi spiegarci cosa intendi? Come essere "un intruglio" ha guidato la tua vita?

Sì, mi sono definita un “intruglio” perché dentro di me fin da bambino prevaleva la mia parte femminile.

La mia famiglia mi ha fatto crescere con la mentalità da maschio e con i giochi da maschio. Ma a me fin da piccolo piacevano le bambole.

Ho sofferto tanto perché mi ritrovavo ad andare contro la mia natura che era evidente fin da subito.

Quali sono stati i momenti più difficili nella tua vita?

A Dachau, quando insieme ad altri prigionieri dovevamo prendere i corpi delle persone che morivano durante la notte, caricarli su un carretto e portarli al crematorio in cui c'erano i forni. Ho visto buttare nel forno persone ancora vive. Era un incubo che ricominciava ogni giorno. Ancora ho quelle immagini davanti ai miei occhi.

Sei la donna transessuale più longeva d'Italia. Dal tuo punto di vista, come è evoluta la condizione delle persone transessuali negli ultimi 100 anni?

Fortunatamente sono stati fatti molti passi in avanti. Ho visto tante cose nella mia vita ma quello che vedo attualmente è davvero assurdo. Dopo battaglie fatte e numerose vittorie resto esterrefatta dalla propaganda di certi partiti politici. Fanno di tutto per frenare la nostra civiltà. Mi dispiace solo che non avrò tanto tempo per vedere quando il nostro mondo diventerà finalmente libero. Libero di poter esprimere la propria identità e di poter amare chi si vuole senza sentirsi giudicato e considerato un cittadino di serie B.

La tua vita ha tanto da raccontare e tanto da testimoniare alle nuove generazioni. Vuoi mandare un messaggio ai più giovani?

Ai giovani consiglio di non arrendersi mai e di non sentirsi malati o sbagliati. Ogni persona deve lottare per la propria libertà e per essere sé stessa.

Un soffio di vita soltanto… Ma quel soffio di vita ci ha consentito di poter conservare il tesoro delle parole e della vita di Lucy Salani.