La sostenibilità per TIM

Bilancio di Sostenibilità 2023

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Redazione ufficio stampa

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TIM: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE APPROVA IL BILANCIO DI ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2019

UTILE NETTO DI GRUPPO PARI A 1,3 MILIARDI DI EURO

GENERAZIONE DI CASSA PARI A 1,7 MILIARDI DI EURO (+198% rispetto ai 578 MILIONI NEL 2018)

INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO IN DIMINUZIONE DI 1,4 MILIARDI DI EURO DA INIZIO ANNO E DI 473 MILIONI DI EURO NEL QUARTO TRIMESTRE

DELIBERATA LA PROPOSTA DI PAGAMENTO DI UN DIVIDENDO PARI A 1 CENTESIMO DI EURO PER LE AZIONI ORDINARIE E DI 2,75 CENTESIMI DI EURO PER LE AZIONI RISPARMIO

 

  • Operating free cash flow: 3,1 miliardi di euro, con un miglioramento di   1 miliardo di euro YoY
  • Equity free cash flow: 1,7 miliardi di euro (578 milioni nel 2018)
  • Indebitamento Finanziario Netto: 23,8 miliardi di euro, in riduzione di oltre  1,4 miliardi di euro rispetto a fine 2018 e di circa 0,5 miliardi di euro rispetto al Q3
  • Indebitamento Finanziario Netto After Lease: 21,9 miliardi di euro
  • Ricavi: 18 miliardi di euro (-2,6% YoY escludendo Sparkle e ricavi da prodotto)
  • EBITDA reported: 7,5 miliardi di euro, +1,2% YoY
  • EBITDA AL (After Lease): 7,2 miliardi di euro, -2,2% YoY
  • EBITDA reported – CAPEX: 3,7 miliardi di euro (3,4 miliardi di euro nel 2018 escludendo le licenze
  • Prosegue, dopo il via libera dell’antitrust UE, l’operazione per l’integrazione delle infrastrutture passive di rete mobile di Inwit e Vodafone Italia e active sharing
  • Garantito un periodo di esclusiva al fondo KKR Infrastructure in qualità di partner finanziario per lo sviluppo della rete in fibra in Italia a seguito della presentazione di una un’offerta non vincolante per l’acquisto di circa il 40% della rete secondaria fibra/rame di TIM ed in vista dell’auspicata integrazione con Open Fiber
  • Siglati gli accordi definitivi relativi alle iniziative strategiche avviate nel 2019 con Google Cloud e con Santander Consumer Bank
  • Firmato accordo per la distribuzione in esclusiva in Italia di Disney+, che posiziona TIM Vision come operatore di riferimento nell’aggregazione di contenuti premium in Italia

 

10/03/2020 - 19:10

I risultati economico-finanziari del Gruppo TIM e di TIM S.p.A. dell’esercizio 2019 e dell’esercizio precedente posto a confronto sono stati predisposti in conformità ai principi contabili IFRS emessi dall’International Accounting Standards Board e omologati dall’Unione Europea (definiti come “IFRS”). Nell’esercizio 2019, TIM ha applicato principi contabili omogenei a quelli dell’esercizio precedente, fatta eccezione per l’adozione dell’IFRS 16 (Leasing) applicato a partire dal 1° gennaio 2019 con il metodo retrospettivo semplificato (ovvero senza la rideterminazione dei dati comparativi degli esercizi precedenti), i cui effetti sono illustrati nel capitolo “Adozione del nuovo principio IFRS 16 (Leasing)” riportato in allegato e a cui si fa rimando per ulteriori dettagli. Si rammenta che, a partire dal 1° gennaio 2018, il Gruppo TIM ha adottato l’IFRS 15 (Ricavi provenienti da contratti con i clienti) e l’IFRS 9 (Strumenti finanziari).

Per permettere la comparabilità delle risultanze economico-patrimoniali dell’esercizio 2019 con l’esercizio precedente, nel presente comunicato sono anche esposti i dati economici e i principali saldi patrimoniali del 2019 predisposti in termini “confrontabili”, utilizzando il precedente principio contabile IAS 17 (Leasing) e le relative Interpretazioni (IFRIC 4, SIC 15 e SIC 27), ai fini della distinzione fra leasing operativi e leasing finanziari e della conseguente contabilizzazione dei contratti di leasing passivi.

Al fine di consentire una migliore valutazione dell’andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, alcuni indicatori alternativi di performance. In particolare, gli indicatori alternativi di performance si riferiscono a: EBITDA; EBIT; variazione organica e impatto delle partite non ricorrenti sui ricavi, sull’EBITDA e sull’EBIT; EBITDA margin e EBIT margin; indebitamento finanziario netto contabile e rettificato. A seguito dell’adozione dell’IFRS 16, inoltre, il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:

·      EBITDA adjusted After Lease (“EBITDA-AL”), calcolato rettificando l’EBITDA Organico al netto delle partite non ricorrenti, degli importi connessi al trattamento contabile dei contratti di leasing finanziari secondo lo IAS 17 (applicato sino a fine 2018) e secondo l’IFRS 16 (applicato a partire dal 2019);

·      Indebitamento finanziario netto rettificato After Lease, calcolato escludendo dall’Indebitamento finanziario netto rettificato le passività connesse al trattamento contabile dei contratti di leasing finanziari secondo lo IAS 17 (applicato sino a fine 2018) e secondo l’IFRS 16 (applicato a partire dal 2019).

Il significato e il contenuto degli indicatori alternativi di performance sono illustrati in allegato.

 

Si precisa infine che l’attività di revisione sul Bilancio consolidato e sul Bilancio separato di TIM al 31 dicembre 2019 non è ancora stata completata.

 

PRINCIPALI VARIAZIONI DEL PERIMETRO DI CONSOLIDAMENTO DEL GRUPPO TIM

 

Le principali variazioni del perimetro di consolidamento verificatesi nel corso dell’esercizio 2019 sono state le seguenti:

–      Persidera S.p.A. (Business Unit Domestic): ceduta, previa scissione in due distinte entità, in data 2 dicembre 2019.

 

Si segnala inoltre:

(1)  Infrastrutture Wireless Italiane S.p.A. (Inwit) (Business Unit Domestic): il 19 dicembre 2019 l’Assemblea degli azionisti ha approvato la fusione mediante incorporazione di Vodafone Towers S.r.l. in Inwit. Tale operazione, propedeutica alla nascita del primo Tower Operator italiano, comporta la cessione, da parte del Gruppo TIM, della quota di controllo in Inwit. Pertanto, al 31 dicembre 2019, ritenendo altamente probabile il completamento dell’operazione entro l’esercizio 2020, Inwit viene presentata come “Asset posseduto per la vendita (Asset held for sale)”. Di conseguenza le relative attività e passività sono state riclassificate nelle voci della Situazione patrimoniale – finanziaria consolidata al 31 dicembre 2019 “Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute” e “Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute”. I dati economici e i flussi finanziari consolidati dell’esercizio 2019 comprendono i dati dell’intero anno di Inwit S.p.A..

(2)  Noverca S.r.l. (Business Unit Domestic): è stata fusa in TIM S.p.A. in data 1° novembre 2019 con effetti contabili e fiscali retroattivi al 1° gennaio 2019.

 

Nell’esercizio 2018 non si erano verificate variazioni significative del perimetro di consolidamento.

 

Il Consiglio di Amministrazione di TIM, riunitosi oggi sotto la presidenza di Salvatore Rossi, ha approvato il Bilancio consolidato del Gruppo TIM, il progetto di Bilancio separato di TIM S.p.A. e la Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario/Bilancio di Sostenibilità al 31 dicembre 2019.

 

È stata confermata anche nell’ultimo trimestre dell’anno l’accelerazione impressa dal management al raggiungimento degli obiettivi di piano, in particolare quello relativo all’indebitamento, con un anticipo di circa 6 mesi rispetto al piano presentato alla comunità finanziaria lo scorso anno.

 

L’operating free cash flow ha raggiunto i 3,1 miliardi di euro, registrando un miglioramento di 1 miliardo di euro rispetto al 2018, grazie alla continua riduzione dei costi e all’ottimizzazione della gestione del capitale circolante. L’equity free cash flow si è attestato a 1,7 miliardi di euro, con un incremento di oltre 1,1 miliardi di euro YoY.

 

Conseguentemente l’indebitamento finanziario netto confrontabile al 31 dicembre si è ridotto di 1,4 miliardi di euro da fine 2018 e di 473 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2019, attestandosi a 23,8 miliardi di euro.

 

Con riferimento allo sviluppo delle iniziative strategiche:

           

  • Network-sharing partnership con INWIT e Vodafone Italia: a seguito del via libera dell’autorità antitrust europea, sarà dato seguito alla creazione della nuova INWIT e alla realizzazione dei programmi previsti per la condivisione con Vodafone delle infrastrutture passive di rete mobile, con benefici in termini di minore capitale investito e minori tempi di sviluppo delle reti 5G.
  • Rete in fibra: è stato garantito un periodo di esclusiva al fondo KKR Infrastructure in qualità di partner finanziario per lo sviluppo della rete in fibra in Italia a seguito della presentazione di una un’offerta non vincolante per l’acquisto di circa il 40% della rete secondaria fibra/rame di TIM ed in vista dell’auspicata integrazione con Open Fiber.
  • Partnership per i servizi Cloud: firmati gli accordi definitivi con Google Cloud, che danno il via ad una collaborazione tecnologica per realizzare servizi cloud e arricchire l’offerta di servizi tecnologici di TIM, che porteranno allo sviluppo di un business da circa un miliardo di euro di ricavi e 400 milioni di EBITDA al 2024.
  • Accordo in esclusiva con Disney: il grande player mondiale nell’industria dei contenuti ha scelto TIM Vision per la distribuzione in esclusiva di Disney+ in Italia, confermando TIM Vision come operatore di riferimento nell’aggregazione di contenuti premium in Italia, posizione raggiunta in un solo anno.

 

Nel 2019 i ricavi da servizi di Gruppo, al netto del contributo di Telecom Italia Sparkle (International Wholesale), sono stati pari a 15,6 miliardi di euro (-2,6% YoY in termini organici), mentre i ricavi totali hanno raggiunto i 18,0 miliardi di euro (-4,9% YoY in termini organici).

L’EBITDA confrontabile di Gruppo è stato di 7,5 miliardi di euro, con un incremento del 1,2% YoY, grazie alla continua ottimizzazione dei costi e ad un saldo positivo delle partite non ricorrenti che hanno beneficiato per 685 milioni di euro dell’esito favorevole per TIM Brasil dei contenziosi relativi a una doppia imposizione fiscale, in parte controbilanciati da 756 milioni di euro di accantonamenti relativi all’esodo del personale oltre ai rischi relativi a sanzioni.

L’indicatore EBITDA reported – CAPEX ha raggiunto i 3,7 miliardi di euro, beneficiando delle azioni di continuo miglioramento nelle condizioni e nei termini di spesa e dei livelli di coverage già raggiunti dalle reti fissa e mobile.

Il risultato netto attribuibile ai soci della controllante si è attestato a 1 miliardo di euro (negativo per 1,4 miliardi di euro nel 2018).

Il Consiglio di Amministrazione ha pertanto deliberato, per la prima volta dall’esercizio 2013, una proposta di pagamento del dividendo pari ad 1 centesimo di euro per azione ordinaria. Il dividendo proposto per le azioni risparmio rimane invariato a 2.75 euro cent.

 

***

 

Andamento del quarto trimestre 2019

 

I ricavi da servizi sono stati pari a 4 miliardi di euro, in diminuzione di 261 milioni di euro in termini organici rispetto al quarto trimestre 2018 (-6,1% YoY) influenzata dalla riduzione dei contratti relativi a servizi di Wholesale Internazionale a marginalità bassa o nulla avviata a inizio anno. Al netto di quest’ultimo effetto, l’andamento dei ricavi da servizi, rispetto all’anno precedente, si è attestato a -3,8% YoY a livello di Gruppo e  -5,9% per il Domestic.

I ricavi totali di Gruppo nel quarto trimestre sono stati pari a 4,6 miliardi di euro (-6,6% YoY su base organica).

 

In Italia, il mobile ha confermato anche in questo trimestre il trend di attenuazione delle dinamiche di Mobile Number Portability di mercato, a testimonianza di una maggiore razionalità nella parte alta del mercato mentre il segmento di mercato più sensibile al prezzo è rimasto molto competitivo. Il numero complessivo delle linee mobili di TIM si è attestato a 31 milioni a fine dicembre, in leggera flessione rispetto al trimestre precedente e con un tasso di disconnessione (churn) in riduzione rispetto al quarto trimestre dello scorso anno (5,5% rispetto a 6,2% del quarto trimestre 2018). La politica di riduzione dei volumi di device mobili venduti (94 milioni di euro nel quarto trimestre, -30% YoY) con marginalità nulla o negativa ha portato gli attesi, significativi, benefici a livello di EBITDA.

 

Nel fisso, le linee broadband si confermano in crescita (+60.000) così come la continua migrazione della base clienti verso la banda ultralarga (93.000 incrementi netti nel quarto trimestre, rispetto ai 68.000 del terzo trimestre).

Anche nel quarto trimestre non sono stati aumentati i prezzi della telefonia fissa. Le linee fibra, Retail e Wholesale, hanno raggiunto i 7,0 milioni di unità, in crescita del 27% YoY e del 5% rispetto al trimestre precedente. Nel segmento business è proseguita la crescita dei ricavi ICT (+13,7% YoY), confermando e consolidando ulteriormente la leadership di TIM nel segmento ICT in termini sia di offerta sia di presenza nel mercato.

 

Nel Wholesale Domestico, i ricavi da servizi hanno beneficiato della continua migrazione dei clienti da rame a fibra, bilanciando il churn dei clienti solo rame.

                 

In Brasile TIM ha incrementato i ricavi da servizi del 3,2% YoY (+3,0% YoY nel terzo trimestre), grazie alle politiche commerciali attuate nel segmento mobile e nonostante le avverse dinamiche macroeconomiche e di mercato, confermando la guidance.

 

L’EBITDA After Lease di Gruppo è stato pari a 1,8 miliardi di euro (-1,0% YoY su base organica).

 

L’EBITDA organico di Gruppo (IFRS 9/15) è stato pari a 1,9 miliardi di euro (-1,6%), con un margine sui ricavi del 40,7% (+2,1 pp YoY) grazie alle azioni di contenimento dei costi. L’EBITDA della Business Unit Domestic è stato pari a 1,4 miliardi di euro (-4,7% YoY) mentre l’EBITDA di TIM Brasil è cresciuto dell’8,3% YoY (+6,8% YoY nel terzo trimestre).

 

A livello di Gruppo gli investimenti del quarto trimestre ammontano a 1,5 miliardi di euro (-1,8% YoY) di cui 1,2 miliardi di euro in Italia (-1,5% YoY).

 

****

 

I risultati dell’esercizio 2019 e il Piano 2020-2022 verranno illustrati alla comunità finanziaria durante il Capital Market Day che si terrà per webcast e audio conferenza l’11 marzo 2020. L'evento sarà condotto dall' Amministratore Delegato Luigi Gubitosi e dal top management e avrà inizio alle 14:00 (ora italiana). Alla presentazione seguirà una sessione di Q&A. I giornalisti potranno seguire telefonicamente e via web lo svolgimento della presentazione, senza facoltà di effettuare domande, collegandosi al numero +39.06.33444. Le slide della presentazione saranno disponibili al link https://www.telecomitalia.com/tit/it/investors/report-presentazioni/presentazioni/2020/CMD-FY2019-plan.html

RISULTATI DEL GRUPPO TIM PER L’ESERCIZIO 2019

 

I ricavi totali del Gruppo TIM dell’esercizio 2019 ammontano a 17.974 milioni di euro.

I ricavi confrontabili – rilevati sulla base di principi contabili omogenei con quelli adottati nell’esercizio 2018 - ammontano a 17.977 milioni di euro, in calo del 5,1% rispetto all’esercizio 2018 (18.940 milioni di euro); la variazione organica dei ricavi totali è pari a -4,9%.

I ricavi da servizi del Gruppo TIM, escludendo il contributo derivante dal gruppo Telecom Italia Sparkle che sta operando un riposizionamento commerciale con l’uscita da contratti voce a ridotta marginalità, ammontano a 15.608 milioni di euro, in termini organici, in calo del 2,6%, rispetto all’esercizio 2018 (16.021 milioni di euro).

Si segnala che, nel corso del 2019 il gruppo Telecom Italia Sparkle è stato oggetto di un riposizionamento di mercato che a fine anno ha consentito di traguardare una progressiva e significativa integrazione del business del gruppo Sparkle con quello di Core Domestic. Tale integrazione è connessa al percorso di trasformazione del gruppo Sparkle volto ad innovare il business tradizionale concentrandosi su quello più innovativo, capace di cogliere le sfide della nuova Gigabit Society. Pertanto, a partire dalla fine del 2019 viene superata la distinzione tra Core Domestic e International Wholesale, fornendo la sola informazione relativa alla Business Unit Domestic.

I ricavi totali del Gruppo TIM del quarto trimestre 2019 sono pari a 4.551 milioni di euro; i ricavi confrontabili ammontano a 4.554 milioni di euro in riduzione di 320 milioni di euro in termini organici (-6,6%); i ricavi da servizi del Gruppo TIM, escludendo il contributo derivante dal gruppo Telecom Italia Sparkle ammontano a 3.834 milioni di euro in termini organici, in calo del 3,8% rispetto al quarto trimestre 2018.

L’analisi dei ricavi totali dell’esercizio 2019 ripartiti per settore operativo in confronto all’esercizio 2018 è la seguente:

(milioni di euro)

 2019

confrontabile

 2018

Variazioni

 

 

peso %

 

peso %

assolute

%

% organica esclusi non ricorrenti

Domestic

14.081

78,3

15.031

79,4

(950)

(6,3)

(6,7)

Brasile

3.937

21,9

3.943

20,8

(6)

(0,2)

2,3

Altre Attività

 

 

Rettifiche ed elisioni

(41)

(0,2)

(34)

(0,2)

(7)

 

 

Totale consolidato

17.977

100,0

18.940

100,0

(963)

(5,1)

(4,9)

 

La variazione organica dei ricavi consolidati di Gruppo dell’esercizio 2019 è calcolata escludendo l’effetto negativo delle variazioni dei tassi di cambio (1) pari a -81 milioni di euro, oneri non ricorrenti per 15 milioni di euro (oneri non ricorrenti per 62 milioni di euro nel 2018) riferibili a rettifiche di ricavi di esercizi precedenti e l’effetto della variazione del perimetro di consolidamento connesso alla cessione di Persidera S.p.A. per -6 milioni di euro.

L’EBITDA reported dell’esercizio 2019 è pari a 8.151 milioni di euro, beneficiando per un importo di 662 milioni di euro dell’applicazione dell’IFRS 16 a seguito del quale, con riferimento ai contratti di locazione passiva che rientrano nell’ambito di applicazione del principio, non si rilevano i relativi canoni fra i costi per acquisti di beni e servizi ma devono essere rilevati nella situazione patrimoniale-finanziaria una passività di natura finanziaria, rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri e  nell’attivo il diritto d’uso dell’attività presa in locazione, ammortizzato lungo la probabile durata contrattuale e iscrivendo a conto economico la relativa componente di oneri finanziari.

L’EBITDA confrontabile dell’esercizio 2019 – predisposto sulla base di principi contabili omogenei con quelli adottati nell’esercizio 2018 – ammonta a 7.489 milioni di euro (7.403 milioni di euro nell’esercizio 2018; +1,2%), con un’incidenza sui ricavi del 41,7% (39,1% nell’esercizio 2018; +2,6 punti percentuali).

Il dettaglio dell’EBITDA confrontabile, a parità di principi contabili, ripartito per settore operativo dell’esercizio 2019 in confronto con l’esercizio 2018 e l’incidenza percentuale del margine sui ricavi sono i seguenti:



     I tassi di cambio medi utilizzati per la conversione in euro (espressi in termini di unità di valuta locale per 1 euro) sono per il real brasiliano pari a 4,41422 nell’esercizio 2019 e a 4,30628 nell’esercizio 2018; per il dollaro americano sono pari a 1,11954 nell’esercizio 2019 e a 1,18121 nell’esercizio 2018. L’impatto della variazione dei tassi di cambio è calcolato applicando al periodo posto a confronto i tassi di conversione delle valute estere utilizzati per il periodo corrente.

 

 

(milioni di euro)

 2019

confrontabile

 2018

Variazioni

 

 

peso %

 

peso %

assolute

%

% organica esclusi non ricorrenti

Domestic

5.345

71,4

5.955

80,4

(610)

(10,2)

(5,0)

% sui Ricavi

38,0

 

39,6

 

 

(1,6) pp

0,8 pp

Brasile

2.153

28,7

1.467

19,8

686

46,8

6,8

% sui Ricavi

54,7

 

37,2

 

 

17,5 pp

1,6 pp

Altre Attività

(10)

(0,1)

(19)

(0,2)

9

 

 

Rettifiche ed elisioni

1

 

1

 

 

Totale consolidato

7.489

100,0

7.403

100,0

86

1,2

(2,8)

% sui Ricavi

41,7

 

39,1

 

 

2,6 pp

0,9 pp

L’EBITDA organico al netto della componente non ricorrente si attesta a 7.560 milioni di euro con un’incidenza sui ricavi del 42,0% (7.774 milioni di euro nell’esercizio 2018, con un’incidenza sui ricavi del 41,1%).

L’EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:

(milioni di euro)

2019

2018

Variazioni

 

confrontabile

 

assolute

%

EBITDA

7.489

7.403

86

1,2

Effetto conversione bilanci in valuta

 

(34)

34

 

Effetto variazione perimetro di consolidamento

 

(3)

3

 

Oneri/(Proventi) non ricorrenti

71

408

(337)

 

EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente

7.560

7.774

(214)

(2,8)

In dettaglio, il Gruppo TIM ha registrato nell’esercizio 2019 oneri netti non ricorrenti per 71 milioni di euro (oneri netti per 408 milioni di euro nell’esercizio 2018), quale saldo fra:

•   altri proventi per 706 milioni di euro connessi per 685 milioni di euro all’iscrizione, nella Business Unit Brasile, dei crediti fiscali conseguenti all’esito favorevole di contenziosi relativi all’inclusione dell’imposta indiretta ICMS nella base di calcolo della contribuzione PIS/COFINS (407 milioni di euro relativi al recupero di imposta e 278 milioni di euro a titolo di rivalutazione di legge) e per 21 milioni di euro relativi all’iscrizione, nella Business Unit Domestic, del credito per il rimborso della sanzione relativa al procedimento Antitrust I761, a seguito della relativa sentenza del Consiglio di Stato del dicembre 2019;

•   oneri per 777 milioni di euro principalmente connessi a oneri conseguenti a contenziosi di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlati, a passività con clienti e/o fornitori, a processi di ristrutturazione aziendale nonché le citate rettifiche di ricavi di esercizi precedenti.

In dettaglio:

(milioni di euro)

2019

2018

Oneri /(Proventi) non ricorrenti

 

 

Ricavi

 

 

Rettifiche ricavi esercizi precedenti

15

62

Altri proventi

 

 

Effetto recupero fiscale BU Brasile e recupero costi operativi BU Domestic

(706)

(37)

Acquisti di materie e servizi e Variazione delle rimanenze

 

 

Oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti

21

15

Costo del personale

 

 

Oneri connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e altri

282

233

Altri oneri e accantonamenti

 

 

Oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a potenziali passività ad essi correlati, oneri connessi a vertenze con personale ex dipendente e passività con clienti e/o fornitori

459

135

Impatto su EBITDA

71

408

Cessione Persidera S.p.A. (BU Domestic)

18

 

Svalutazione Avviamento Core Domestic e International Wholesale

 

2.590

Impatto su EBIT

89

2.998

L’EBITDA del quarto trimestre 2019 è pari a 1.652 milioni di euro. L’EBITDA confrontabile si attesta a 1.481 milioni di euro (1.625 milioni di euro nel quarto trimestre 2018, -1,6% in termini organici).

In termini confrontabili, nell’esercizio 2019 gli ammortamenti e le minusvalenze da cessione di attività non correnti ammontano a 4.431 milioni di euro (4.256 milioni di euro nell’esercizio 2018); si ricorda inoltre che l’esercizio 2018 scontava una svalutazione di 2.590 milioni di euro sull’avviamento attribuito a Core Domestic (2.450 milioni di euro) e a International Wholesale (140 milioni di euro).

L’EBIT reported dell’esercizio 2019 è pari a 3.175 milioni di euro.

L’EBIT confrontabile dell’esercizio 2019, al netto dell’impatto dell’IFRS 16 pari a 117 milioni di euro, ammonta a 3.058 milioni di euro (561 milioni di euro nell’esercizio 2018) in aumento di 2.497 milioni di euro rispetto all’esercizio 2018, con un’incidenza sui ricavi del 17,0% (3,0% nell’esercizio 2018). Si ricorda che l’EBIT dell’esercizio 2018 scontava, oltre alla citata svalutazione dell’avviamento anche l’impatto negativo degli oneri non ricorrenti riferibili all’EBITDA (408 milioni di euro).

L’EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 3.147 milioni di euro (3.544 milioni di euro nell’esercizio 2018) con un’incidenza sui ricavi del 17,5% (18,7% nell’esercizio 2018).

L’EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è calcolato come segue:

(milioni di euro)

2019

2018

Variazioni

 

confrontabile

 

assolute

%

EBIT

3.058

561

2.497

-

Effetto conversione bilanci in valuta

 

(14)

14

 

Effetto variazione perimetro di consolidamento

 

(1)

1

 

Oneri/(Proventi) non ricorrenti

89

2.998

(2.909)

 

EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente

3.147

3.544

(397)

(11,2)

Il Risultato netto reported dell’esercizio 2019 attribuibile ai Soci della Controllante è positivo e si attesta a 916 milioni di euro (negativo per 1.411 milioni di euro nell’esercizio 2018).

In termini comparabili, escludendo gli impatti derivanti dagli eventi non ricorrenti nonché degli effetti dell’applicazione dell’IFRS 16 il Risultato netto attribuibile ai Soci della Controllante dell’esercizio 2019 risulterebbe pari a circa 1,2 miliardi di euro (circa 1,4 miliardi di euro nel 2018).

Il personale del Gruppo TIM al 31 dicembre 2019 è pari a 55.198 unità, di cui 45.266 in Italia (57.901 unità al 31 dicembre 2018, di cui 48.005 in Italia) con una riduzione di 2.703 unità, di cui -2.739 unità in Italia.

Gli investimenti industriali, pari a 3.784 milioni di euro, sono così ripartiti per settore operativo:

(milioni di euro)

 2019

 2018

Variazione

 

confrontabile

 

 

 

 

peso %

 

peso %

 

Domestic

2.912

77,0

5.518

86,1

(2.606)

Brasile

872

23,0

890

13,9

(18)

Altre Attività

Rettifiche ed elisioni

Totale consolidato

3.784

100,0

6.408

100,0

(2.624)

% sui Ricavi

21,1

 

33,8

 

(12,7) pp

In particolare:

  • la Business Unit Domestic presenta investimenti pari a 2.912 milioni di euro (5.518 milioni di euro nell’esercizio 2018). In termini organici e al netto dell’acquisizione nel 2018 dei diritti d’uso per le frequenze 5G in Italia (2.399 milioni di euro) la riduzione è pari a -206 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente grazie alle azioni di continuo miglioramento delle condizioni e dei termini di spesa nonché per effetto, sulle componenti di accesso fisso e mobile, dei livelli di coverage già raggiunti;

  • nel 2019 la Business Unit Brasile ha registrato investimenti industriali per 872 milioni di euro, in calo di 18 milioni di euro rispetto al 2018 (890 milioni di euro). Escludendo l’impatto dovuto alla dinamica dei tassi di cambio (-22 milioni di euro), gli investimenti industriali sono aumentati di 4 milioni di euro e sono principalmente finalizzati al rafforzamento dell’infrastruttura della rete Ultra BroadBand mobile e allo sviluppo del business fisso BroadBand di TIM Live.

Il flusso di cassa della gestione operativa (Operating Free Cash Flow) confrontabile di Gruppo è positivo per 3.096 milioni di euro (2.077 milioni di euro nell’esercizioi 2018, +1.019 milioni di euro).

L’Indebitamento Finanziario Netto rettificato confrontabile ha registrato una riduzione di 1.431 milioni di euro rispetto alla fine 2018, attestandosi a 23.839 milioni di euro (25.270 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e di 892 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2019 (24.731 milioni di euro). La solida generazione di cassa operativa, ottenuta attraverso la continua riduzione dei costi e l’ottimizzazione del capitale circolante, ha consentito una forte riduzione dell’indebitamento.

Per una migliore comprensione dell’informativa, conseguentemente anche all’applicazione del nuovo principio IFRS 16, nella tabella che segue sono illustrate le diverse modalità di rappresentazione dell’Indebitamento Finanziario Netto (relativamente ai dati al 1.1.2019 si è provveduto a recepire sui dati contabili al 31.12.2018 i valori dell’adozione dell’IFRS 16):

(milioni di euro)

31.12.2019

(a)

1.1.2019

(b)

Variazione

(a-b)

Indebitamento Finanziario Netto contabile

28.246

29.548

(1.302)

Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie

(578)

(725)

147

Indebitamento Finanziario Netto rettificato reported

27.668

28.823

(1.155)

Impatto netto applicazione IFRS16 - Lease

(3.258)

(3.553)

295

Impatto netto applicazione IFRS16 - Lease attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute

(571)

(571)

Indebitamento Finanziario Netto rettificato confrontabile

23.839

25.270

(1.431)

Passività per lease finanziario ex IAS17

(1.946)

(1.948)

2

Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease

21.893

23.322

(1.429)

L’Indebitamento Finanziario Netto contabile al 31 dicembre 2019 è pari a 28.246 milioni di euro e recepisce l’impatto derivante dall’applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16 (Leasing).

L’Indebitamento Finanziario Netto rettificato reported (incluso IFRS 16) ammonta a 27.668 milioni di euro al 31 dicembre 2019 e recepisce in particolare l’incremento di 3.553 milioni di euro derivante dall’applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16 (Leasing) dal 1° gennaio 2019, a seguito del quale non si rilevano più i canoni di locazione fra i costi per Acquisti di beni e servizi ma deve essere rilevata nella situazione patrimoniale – finanziaria una passività di natura finanziaria rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri.

L’Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease (al netto dell’impatto di tutti i lease), metrica adottata dai principali peers europei, al 31 dicembre 2019 è pari a 21.893 milioni di euro.

Il margine di liquidità disponibile per il Gruppo TIM è pari a 9.015 milioni di euro ed è calcolato considerando:

  • la “Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti” e i “Titoli correnti diversi dalle partecipazioni” per complessivi 4.015 milioni di euro (3.043 milioni di euro al 31 dicembre 2018);
  • l’ammontare della Revolving Credit Facility pari a 5.000 milioni di euro.

Tale margine consente una copertura delle passività finanziarie di Gruppo in scadenza per i prossimi 30 mesi.

Nel quarto trimestre 2019 l’indebitamento finanziario netto rettificato confrontabile ammonta a 23.839 milioni di euro in diminuzione di 473 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2019 (24.312 milioni di euro) per effetto della positiva generazione di cassa e dell’operazione di cessione della partecipazione in Persidera.

Nel quarto trimestre 2019 l’indebitamento finanziario netto rettificato reported è diminuito di 223 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2019 (27.891 milioni di euro).

 

 

I RISULTATI DELLE BUSINESS UNIT

DOMESTIC

Si segnala che, nel corso del 2019 il gruppo Telecom Italia Sparkle è stato oggetto di un riposizionamento di mercato che a fine anno ha consentito di traguardare una progressiva e significativa integrazione del business del gruppo Sparkle con quello di Core Domestic. Tale integrazione è connessa al percorso di trasformazione del gruppo Sparkle volto ad innovare il business tradizionale concentrandosi su quello più innovativo, capace di cogliere le sfide della nuova Gigabit Society. Pertanto, a partire dalla fine del 2019 viene superata la distinzione tra Core Domestic e International Wholesale, fornendo la sola informazione relativa alla Business Unit Domestic.

Conseguentemente sono stati rideterminati i dati dell’esercizio a confronto al fine di fornire una rappresentazione omogenea.

 

A partire dal 2019, per tener conto del mutato contesto di mercato e delle tipologie di offerta, la ripartizione dei ricavi e il dettaglio di alcuni indicatori commerciali sono stati rivisti; di conseguenza anche i dati 2018 posti a confronto sono stati aggiornati al fine di fornire una rappresentazione omogenea. In dettaglio i Ricavi sono rappresentati distinguendo fra quelli derivanti da offerte di soli Servizi/pacchetti di Servizi (Ricavi da Servizi stand alone) e quelli derivanti da offerte così dette “bundle”, che prevedono la sottoscrizione da parte del cliente di un contratto con l’acquisto di apparati/prodotti congiuntamente alla prestazione di un servizio lungo un determinato arco temporale (Ricavi Handset e Bundle & handset).

 

I ricavi della Business Unit Domestic ammontano a 14.081 milioni di euro, in diminuzione di 950 milioni di euro rispetto all’esercizio 2018 (-6,3%).

 

I ricavi da Servizi stand alone ammontano a 12.588 milioni di euro (-764 milioni di euro rispetto all’esercizio 2018, pari a –5,7%) e risentono degli effetti del mutato scenario regolatorio e competitivo. Escludendo i ricavi della componente wholesale internazionale, in contrazione rispetto all’esercizio 2018 a seguito della revisione del Business Voce nel Gruppo Sparkle, più focalizzato sulle relazioni a maggiore marginalità, i ricavi ammontano a 11.879 milioni di euro in termini organici (-493 milioni di euro rispetto al 2018, -4,0%).

 

In dettaglio:

  • i ricavi da Servizi stand alone del mercato Fisso sono pari a 9.364 milioni di euro, in diminuzione di 511 milioni di euro rispetto all’esercizio 2018 (-5,2%). Escludendo i ricavi da servizi della componente wholesale internazionale, in contrazione rispetto al 2018 a seguito della revisione del Business Voce nel Gruppo Sparkle, i ricavi da servizi fisso si riducono del 2,0%, in un contesto competitivo e di mercato sfidante. L’incremento dell’ARPU retail, la crescita dei ricavi da soluzioni ICT (+107 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente, +14,1%) e da servizi broadband (+89 milioni di euro, +3,8%) compensano solo in parte la fisiologica contrazione dei ricavi da servizi voce conseguente alla diminuzione degli accessi;
  • i ricavi da Servizi stand alone del mercato sono pari a 3.775 milioni di euro (-332 milioni di euro, -8,1% rispetto all’esercizio 2018) e scontano l’impatto del mutato contesto regolatorio e competitivo, con una flessione dell’ARPU ma con un trend di progressiva ripresa nel corso dei trimestri del 2019 (-11,4% nel primo trimestre, -9,6% nel secondo, -7,2% nel terzo, -3,8% nel quarto).

I Ricavi Handset e Bundle & Handset, inclusa la variazione dei lavori in corso, sono pari a 1.493 milioni di euro nell’esercizio 2019 (-186 milioni di euro rispetto al 2018).

 

I ricavi del quarto trimestre 2019 della Business unit Domestic ammontano a 3.558 milioni di euro, in diminuzione di 291 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente (-7,6%).

 

Relativamente ai segmenti di mercato della Business Unit Domestic si segnalano le seguenti dinamiche rispetto all’esercizio 2018:

  • Consumer: il perimetro di riferimento è costituito dall’insieme dei servizi e prodotti di fonia e internet gestiti e sviluppati per le persone e le famiglie nel Fisso e nel Mobile e dalla telefonia pubblica; attività di caring, supporto al credito operativo, loyalty e retention, attività di vendita di competenza e gestione amministrativa dei clienti; è inclusa la società TIM Retail, che coordina l’attività dei negozi Flagship. I ricavi dell’esercizio 2019 del segmento Consumer sono pari a 6.594 milioni di euro e presentano una diminuzione, rispetto al 2018, di 786 milioni di euro (-10,7%), anche per effetto del mutato contesto competitivo e regolatorio. La dinamica osservata sui ricavi complessivi è presente anche sui ricavi da servizi stand alone, che sono pari a 5.800 milioni di euro, con una diminuzione del 7,7% rispetto all’esercizio precedente (pari a -481 milioni di euro). In particolare:
    • i ricavi da Servizi stand alone del Mobile sono pari a 2.569 milioni di euro e registrano una riduzione di 246 milioni di euro (-8,7%) rispetto al 2018, imputabile alla mutata dinamica regolatoria e competitiva che ha innalzato il tasso di churn e messo pressione sui livelli di ARPU; da evidenziare peraltro che il quarto trimestre presenta un miglioramento del trend rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente;

    • i ricavi da Servizi stand alone del Fisso sono pari a 3.253 milioni di euro, in diminuzione rispetto al 2018 (-244 milioni di euro, pari a –7,0%); tale dinamica è caratterizzata da una diminuzione degli accessi solo in parte compensata da un incremento dei livelli di ARPU. Si evidenzia la crescita dei clienti Broadband, in particolare gli Ultra Broadband.

 

I Ricavi Handset e Bundle & handset del segmento Consumer sono pari a 794 milioni di euro, con una diminuzione di 305 milioni di euro rispetto al 2018 (-27,8%), concentrata sul comparto mobile per la mutata strategia commerciale sui prodotti a difesa della marginalità.

 

  • Business: il perimetro di riferimento è costituito dall’insieme dei servizi e prodotti di fonia, dati, internet e soluzioni ICT gestiti e sviluppati per la clientela delle PMI (Piccole e medie imprese), SOHO (Small Office Home Office), Top, Public Sector, Large Account ed Enterprise nel Fisso e nel Mobile. Sono incluse le società: Olivetti, TI Trust Technologies e Telsy. I ricavi del segmento Business sono pari a 4.627 milioni di euro con una riduzione di 51 milioni di euro rispetto all’esercizio 2018 (-1,1%, di cui -2,9% per la componente dei ricavi da servizi stand alone). In particolare:
    • i ricavi del Mobile evidenziano una performance negativa rispetto all’esercizio precedente (-9,9%), principalmente dovuta alla contrazione dei ricavi da servizi stand alone (-9,8%) per la riduzione dei livelli di ARPU;

    • i ricavi del Fisso crescono di 62 milioni di euro rispetto al 2018 (+1,7%) mentre i ricavi da servizi si mantengono sostanzialmente in linea: la contrazione dei prezzi e dei ricavi relativi ai servizi tradizionali (anche derivante dalla sostituzione tecnologica verso sistemi e soluzioni VoIP) è stata quasi completamente compensata dal costante incremento dei ricavi da servizi ICT.
  • Wholesale National Market: il perimetro di riferimento è costituito dalla gestione e sviluppo del portafoglio dei servizi wholesale, regolamentati e non, diretti agli operatori di telecomunicazioni del mercato domestico sia del Fisso che del Mobile. Sono incluse le società: TN Fiber, TI San Marino e Telefonia Mobile Sammarinese. Il segmento Wholesale National Market presenta nel 2019 ricavi pari a 1.843 milioni di euro, in aumento rispetto al 2018 di 68 milioni di euro (+3,8%) con una performance positiva, guidata prevalentemente dalla crescita degli accessi trainata dal comparto Ultra BroadBand.
  • Wholesale International Market: in tale ambito sono ricomprese le attività del gruppo Telecom Italia Sparkle che opera nel mercato dei servizi internazionali voce, dati e Internet destinati agli operatori di telecomunicazioni fisse e mobili, agli ISP/ASP (mercato Wholesale) e alle aziende multinazionali attraverso reti proprietarie nei mercati Europei, nel Mediterraneo e in Sud America. I ricavi dell’esercizio 2019 del segmento Wholesale International Market sono pari a 947 milioni di euro, in riduzione di 325 milioni di euro (-25,6%) rispetto al 2018. Tale andamento è principalmente connesso al nuovo posizionamento di Telecom Italia Sparkle nel business Voce, più focalizzato sulle relazioni a maggiore marginalità, anche in un’ottica di semplificazione ed efficienza dei processi operativi.

 

***

 

L’EBITDA reported dell’esercizio 2019 della Business Unit Domestic è pari a 5.708 milioni di euro, beneficiando per un importo di 363 milioni di euro dell’applicazione dell’IFRS 16.

L’EBITDA confrontabile dell’esercizio 2019 ammonta a 5.345 milioni di euro, in diminuzione di 610 milioni di euro rispetto all’esercizio 2018 (-10,2%).

L’EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 6.041 milioni di euro in diminuzione di 321 milioni di euro rispetto al 2018 (-5,0%). In particolare, l’EBITDA dell’esercizio 2019 sconta un impatto negativo complessivo di 696 milioni di euro, riferito a oneri non ricorrenti relativi principalmente a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e passività a essi correlate, a passività con clienti e/o fornitori e a oneri connessi a riorganizzazione/ristrutturazione aziendale nonché alle citate rettifiche di ricavi di esercizi precedenti.

 

L’EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:

 

(milioni di euro)

2019

2018

Variazioni

 

confrontabile

 

assolute

%

EBITDA

 5.345

5.955

(610)

(10,2)

Effetto conversione bilanci in valuta

 2

 (2)

 

Effetto variazione perimetro di consolidamento

 (3)

 3

 

Oneri/ (Proventi) non ricorrenti

 696

 408

 288

 

EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente

6.041

6.362

(321)

(5,0)

L’EBITDA del quarto trimestre 2019 è pari a 1.154 milioni di euro.

L'EBITDA confrontabile del quarto trimestre 2019 è pari a 1.060 milioni di euro, in diminuzione di 156 milioni di euro rispetto al quarto trimestre 2018 (-12,8%).

 

L’EBIT reported dell’esercizio 2019 della Business Unit Domestic è pari a 1.887 milioni di euro.

L’EBIT confrontabile dell’esercizio 2019 ammonta a 1.852 milioni di euro (16 milioni di euro nel 2018), con un incremento di 1.836 milioni di euro e un’incidenza sui ricavi del 13,2% (0,1% nell’esercizio 2018). Nel 2019 gli ammortamenti e le minusvalenze da cessione di attività non correnti ammontano a 3.391 milioni di euro (3.327 milioni di euro nel 2018) con un incremento legato principalmente all’ammortamento dello spettro 5G.

Si ricorda che l’EBIT dell’esercizio 2018 scontava la svalutazione dell’avviamento attribuito a Core Domestic e a Internationl Wholesale per un importo complessivo di 2.590 milioni di euro.

 

L’EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 2.566 milioni di euro (3.013 milioni di euro nel 2018) con un’incidenza sui ricavi del 18,2% (20,0% nel 2018).

L’EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è calcolato come segue:

(milioni di euro)

2019

2018

Variazioni

 

confrontabile

 

assolute

%

EBIT

 1.852

16

1.836

-

Effetto variazione perimetro di consolidamento

 (1)

 1

 

Oneri/ (Proventi) non ricorrenti

 714

 2.998

 (2.284)

 

EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente

 2.566

3.013

(447)

(14,8)

L’EBIT del quarto trimestre 2019 è pari a 193 milioni di euro.

L'EBIT confrontabile del quarto trimestre 2019 è pari a 162 milioni di euro e si incrementa di 397 milioni di euro rispetto al quarto trimestre 2018.

 

Il personale è pari a 45.496 unità (48.200 unità al 31 dicembre 2018), con una riduzione di 2.704 unità.

 

BRASILE (cambio medio real/euro 4,41422)

I ricavi del gruppo TIM Brasil del 2019 ammontano a 17.377 milioni di reais, in crescita di 396 milioni di reais rispetto al 2018 (+2,3%).

I ricavi da servizi sono pari a 16.597 milioni di reais, con un incremento di 391 milioni di reais rispetto ai 16.206 milioni di reais del 2018 (+2,4%).

I ricavi da vendite di prodotti si sono attestati a 780 milioni di reais (775 milioni di reais nel 2018). L’aumento riflette il cambiamento della politica commerciale, più focalizzata sul valore che sull’incremento dei volumi di vendita, i cui principali obiettivi sono lo sviluppo delle vendite di nuovi terminali che abilitano alla fruizione dei servizi BroadBand sulle reti 3G/4G da parte dei clienti TIM e il supporto alle nuove offerte di fidelizzazione per la clientela post-paid a più alto valore.

I ricavi del quarto trimestre 2019 ammontano a 4.586 milioni di reais, con un incremento del 2,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (4.457 milioni di reais).

L'ARPU mobile del 2019 è di 23,7 reais in crescita rispetto ai 22,5 reais registrati nel 2018 grazie al riposizionamento globale sul segmento post-paid e a nuove iniziative commerciali volte a promuovere l'uso dei dati e la spesa media per cliente.

Le linee complessive al 31 dicembre 2019 sono pari a 54,4 milioni e presentano una variazione negativa di 1,5 milioni rispetto al 31 dicembre 2018 (55,9 milioni). Questa riduzione è riconducibile interamente al segmento pre-paid (-2,7 milioni) ed è solo in parte compensata dalla crescita nel segmento post-paid (+1,2 milioni), anche per effetto del consolidamento in atto sul mercato delle seconde SIM. Al 31 dicembre 2019 la clientela con formula post-paid rappresenta il 39,4% della base clienti, con un incremento di 3,2 punti percentuali rispetto a dicembre 2018 (36,2%).

L’EBITDA reported dell’esercizio 2019 è pari a 10.820 milioni di reais.

L'EBITDA comparabile del 2019 ammonta a 9.505 milioni di reais, in aumento di 3.189 milioni di reais (+50,5%).

L'EBITDA del 2019 include 2.760 milioni di reais di proventi non ricorrenti netti (2 milioni di reais nel 2018) riconducibili alla contabilizzazione di crediti d'imposta per un importo pari a 3.024 milioni di reais (in seguito al riconoscimento da parte della Corte Suprema Federale Brasiliana ("STF") dell'incostituzionalità dell'inclusione dell'ICMS nella base di calcolo dei contributi PIS/COFINS), compensati da oneri per spese non ricorrenti per un importo pari a 264 milioni di reais, rappresentati perlopiù da fondi per contenziosi normativi e potenziali passività correlate, da passività verso clienti e/o fornitori e da oneri per riorganizzazioni/ristrutturazioni aziendali.

 

L'EBITDA, al netto della componente non ricorrente, è pari a 6.745 milioni di reais ed è calcolato come segue:

(milioni di reais)

2019

2018

Variazioni

 

confrontabile

 

assolute

%

EBITDA

9.505

6.316

3.189

50,5

Oneri/(Proventi) non ricorrenti

(2.760)

(2)

(2.758)

 

EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente

6.745

6.314

431

6,8

Escludendo le suddette componenti non ricorrenti, l’EBITDA è cresciuto del 6,8%, grazie sia al positivo andamento dei ricavi sia ai benefici di progetti di miglioramento dell'efficienza della struttura dei costi operativi.

L’EBITDA del quarto trimestre 2019 è pari a 2.298 milioni di reais. A parità di principi contabili, si attesta a 1.955 milioni di reais, in crescita di 148 milioni di reais rispetto al quarto trimestre 2018 (1.807 milioni di reais).

L’EBITDA margin del quarto trimestre 2019 è pari al 42,6%, in aumento di 2,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente (40,5%).

L'EBIT reported del 2019 ammonta a 5.726 milioni di reais.

L'EBIT comparabile del 2019 ammonta a 5.365 milioni di reais, in aumento di 2.937 milioni di reais rispetto al 2018 (2.428 milioni di reais).

L'EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è pari a 2.605 milioni di reais (+7,4%) e viene calcolato come segue:

(milioni di reais)

2019

2018

Variazioni

 

confrontabile

 

assolute

%

EBIT

5.365

2.428

2.937

-

Oneri/(Proventi) non ricorrenti

(2.760)

(2)

(2.758)

 

EBIT ORGANICO - esclusa componente non ricorrente

2.605

2.426

179

7,4

L’EBIT del quarto trimestre 2019 ammonta a 1.250 milioni di reais. A parità di principi contabili, si attesta a 850 milioni di reais, in crescita di 43 milioni di reais (+5,3%) rispetto al quarto trimestre 2018 (807 milioni di reais). l’EBIT margin del quarto trimestre 2019 è pari al 18,5%, in miglioramento di 0,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente (18,1%).

Il personale è pari a 9.689 unità (9.658 unità al 31 dicembre 2018), con un incremento di 31 unità.

 

I RISULTATI DI TIM S.p.A.

I ricavi di TIM S.p.A. sono pari a 13.137 milioni di euro, in diminuzione di 765 milioni di euro (-5,5%) rispetto all’esercizio 2018. L’adozione del nuovo principio IFRS16 ha comportato la registrazione di minori ricavi per 3 milioni di euro. Escludendo tali effetti i ricavi dell’esercizio 2019 ammontano a 13.140 milioni di euro, in diminuzione di 762 milioni di euro (-5,5%) rispetto all’esercizio 2018.

I ricavi dell’esercizio 2019 comprendono una rettifica non ricorrente di -15 milioni di euro relativa a esercizi precedenti.

Si evidenzia inoltre che la citata fusione per incorporazione di Noverca S.r.l. in TIM S.p.A. ha determinato un  apporto netto sulla componente dei ricavi pari a 27 milioni di euro.

I ricavi da Servizi stand alone ammontano a 11.677 milioni di euro (-454 milioni di euro rispetto all’esercizio 2018, pari a –3,7%) e risentono degli effetti del mutato scenario regolatorio e competitivo. In particolare sono in diminuzione i ricavi da Servizi stand alone del mercato Fisso (-186 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente, -2,1%) e i ricavi da Servizi stand alone del mercato Mobile (-341 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente, -8,4%).

I ricavi Handset e Bundle & Handset, inclusa la variazione dei lavori in corso, sono pari a 1.463 milioni di euro nell’esercizio 2019 (-308 milioni di euro rispetto al 2018).

L’EBITDA reported dell’esercizio 2019 è pari a 5.482 milioni di euro, beneficiando per un importo di 553 milioni di euro dell’applicazione dell’IFRS 16 a seguito del quale, con riferimento ai contratti di locazione passiva che rientrano nell’ambito di applicazione del principio, non si rilevano i relativi canoni fra i costi per acquisti di beni e servizi ma devono essere rilevati nella situazione patrimoniale-finanziaria una passività di natura finanziaria, rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri e, nell’attivo, il diritto d’uso dell’attività presa in locazione, ammortizzato lungo la probabile durata contrattuale e iscrivendo a conto economico la relativa componente di oneri finanziari.

L’EBITDA confrontabile dell’esercizio 2019 – predisposto sulla base di principi contabili omogenei con quelli adottati nell’esercizio 2018 – ammonta a 4.929 milioni di euro (5.608 milioni di euro nell’esercizio 2018, -12,1%), con un’incidenza sui ricavi del 37,5% (40,3% nell’esercizio 2018, con un decremento di 2,8 punti percentuali).

L’EBITDA organico - al netto della componente non ricorrente - si attesta a 5.597 milioni di euro con un’incidenza sui ricavi del 42,5 (6.012 milioni di euro nell’esercizio 2018, con un’incidenza sui ricavi del 43,1%). In dettaglio, TIM S.p.A. ha registrato nell’esercizio 2019 oneri netti non ricorrenti per complessivi 668 milioni di euro relativi principalmente ad accantonamenti per contenziosi di carattere regolatorio e potenziali

L’EBIT reported dell’esercizio 2019 è pari a 1.722 milioni di euro.

L’EBIT confrontabile dell’esercizio 2019, al netto dell’impatto dell’IFRS 16 pari a 57 milioni di euro, ammonta a 1.665 milioni di euro (-241 milioni di euro nell’esercizio 2018) in incremento di 1.906 milioni di euro rispetto all’esercizio 2018, con un’incidenza sui ricavi del 12,7% (-1,7% nell’esercizio 2018).

L’EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 2.333 milioni di euro (2.849 milioni di euro nell’esercizio 2018) con un’incidenza sui ricavi del 17,7% (20,4% nell’esercizio 2018).

 

Il risultato dell’esercizio 2019 è positivo per 382 milioni di euro (negativo per 1.854 milioni di euro nell’esercizio 2018) e sconta l’effetto negativo dell’adozione dei nuovi principi IFRS 16 per 4 milioni di euro, oltre che di oneri netti non ricorrenti per 515 milioni di euro.

In termini comparabili, il risultato del 2019 sarebbe positivo per circa 900 milioni di euro, in diminuzione di circa 300 milioni di euro rispetto all’esercizio 2018.

 

 

INDICATORI AFTER LEASE

Al fine di consentire una migliore valutazione dell’andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, alcuni indicatori alternativi di performance. In particolare, a seguito dell’adozione dell’IFRS 16 il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:

EBITDA ADJUSTED AFTER LEASE GRUPPO TIM

(milioni di euro)

2019

2018

Variazioni

 

confrontabile

 

assolute

%

EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente

7.560

7.774

(214)

(2,8)

Ammortamenti asset in leasing finanziario

(187)

(215)

28

13,0

Oneri finanziari su passività per leasing finanziario

(157)

(184)

27

14,7

Effetto cambio su ammortamenti e oneri finanziari su passività per leasing finanziario

 

2

(2)

-

EBITDA adjusted After Lease (EBITDA-AL)

7.216

7.377

(161)

(2,2)

EBITDA ADJUSTED AFTER LEASE DOMESTIC

(milioni di euro)

2019

2018

Variazioni

 

confrontabile

 

assolute

%

EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente

 6.041

6.362

(321)

(5,0)

Ammortamenti asset in leasing finanziario

 (169)

 (200)

 31

 15,5

Oneri finanziari su passività per leasing finanziario

 (105)

 (129)

 24

 18,6

EBITDA adjusted After Lease (EBITDA-AL)

 5.767

6.033

(266)

(4,4)

EBITDA ADJUSTED AFTER LEASE BRASILE

(milioni di reais)

2019

2018

Variazioni

 

confrontabile

 

assolute

%

EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente

6.745

6.314

431

6,8

Ammortamenti asset in leasing finanziario

(79)

(68)

(11)

(16,2)

Oneri finanziari su passività per leasing finanziario

(229)

(228)

(1)

(0,4)

EBITDA adjusted After Lease (EBITDA-AL)

6.437

6.018

419

7,0

INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO RETTIFICATO AFTER LEASE GRUPPO TIM

(milioni di euro)

31.12.2019

31.12.2018

Variazione

Indebitamento Finanziario Netto Rettificato Confrontabile

23.839

25.270

 (1.431)

Passività per leasing finanziario (IAS 17)

 (1.946)

 (1.948)

 2

Indebitamento Finanziario Netto Rettificato - After Lease

 21.893

 23.322

 (1.429)

EBITDA ADJUSTED AFTER LEASE TIM S.p.A.

(milioni di euro)

2019

2018

Variazioni

 

confrontabile

 

assolute

%

EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente

5.597

6.012

(415)

(6,9)

Ammortamenti assets in leasing finanziario

(167)

(199)

32

16,1

Oneri finanziari su passività in leasing finanziario

(104)

(129)

25

19,4

EBITDA adjusted After Lease (EBITDA-AL)

5.326

5.684

(358)

(6,3)

INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO RETTIFICATO AFTER LEASE TIM S.p.A.

(milioni di euro)

31.12.2019

31.12.2018

Variazione

Indebitamento Finanziario Netto Rettificato

Confrontabile

26.675

28.053

(1.378)

Passività per leasing finanziario (IAS 17)

(1.591)

(1.604)

13

Indebitamento Finanziario Netto Rettificato - After Lease

25.084

26.449

(1.365)

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE PER L’ESERCIZIO 2020

Si veda il comunicato stampa relativo al Piano Strategico 2020-2022 che verrà emesso il 10 marzo 2020.

 

EVENTI SUCCESSIVI AL 31 DICEMBRE 2019

Contratto di finanziamento con il Banco do Nordeste do Brasil

In data 31 gennaio 2020, TIM S.A., società del gruppo Tim Brasil, ha sottoscritto un accordo di finanziamento con il Banco do Nordeste do Brasil, per un importo totale pari a 752.479 reais: (i) 325.071 reais al costo IPCA + 1,4386% e soggetti a un default bonus del 15%; e (ii) 427.408 reais al costo IPCA + 1,7582% e soggetti a un default bonus del 15%. Lo scopo della facility è di finanziare gli investimenti nel nordest e nel nord degli stati di Minas Gerais e di Espírito Santo dal 2019 al 2022 con un termine di pagamento totale di 8 anni, ovvero 3 anni di sospensione (grace period) e 5 anni di ammortamento. L'operazione sarà garantita da (i) una fideiussione bancaria pari al 100% dell'importo di ogni erogazione; e (ii) un'obbligazione pari al 5% dell'importo di ciascuna erogazione. Ad oggi, non vi sono state erogazioni.

 

Nasce la Joint Venture fra TIM e Santander Consumer Bank per il credito al consumo ai clienti TIM

Si veda il comunicato stampa di pari oggetto emesso in data 17 febbraio 2020.

 

TIM E GOOGLE CLOUD: AL VIA LA PARTNERSHIP STRATEGICA

Si veda il comunicato stampa di pari oggetto emesso in data 4 marzo 2020.

 

LA COMMISSIONE EUROPEA DA’ IL VIA LIBERA ALLA FUSIONE DELLE TORRI DI INWIT E VODAFONE ITALIA

Si veda il comunicato stampa di pari oggetto emesso in data 6 marzo 2020.

 

 

PERFORMANCE NON FINANZIARIA

 

La spinta a transitare verso un modello economico sostenibile ha generato un sempre maggior sostegno da parte della società civile per le imprese che perseguono una visione di lungo periodo tramite azioni concrete in ambito sociale ed ambientale.

Il sentiero per uno sviluppo sostenibile passa anche attraverso l’impiego di prodotti e servizi ICT, fattori abilitanti per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030: l’uso intelligente dei dati è la base per una maggiore efficienza e un minor spreco di risorse. In questo ambito TIM, grazie alla presenza capillare ed al patrimonio infrastrutturale e tecnologico, conferma il proprio ruolo di protagonista nell’evoluzione verso una economia digitale che, a sua volta, determina un’accelerazione negli ormai necessari cambiamenti culturali, ambientali, sociali che sono alla base di un diverso equilibrio economico.

L’impegno del Gruppo nell’integrazione della sostenibilità all’interno della strategia aziendale trova conferma nell’inserimento, per il sedicesimo anno consecutivo, nel Dow Jones Sustainability Index Europe (DJSI Europe).

La presenza di TIM nel Dow Jones si affianca ad altri importanti indici mondiali, tra cui il FTSE4Good e Euronext Vigeo Eiris.

 

 

TEMATICHE DI GOVERNANCE

 

L’attenzione della Società alla tematica della sostenibilità trova conferma nella decisione del Consiglio di Amministrazione di modificare la mission del Comitato Strategico, includendovi il compito di controllare la coerenza degli obiettivi e della gestione di TIM a criteri di sostenibilità ambientale, sociale, aziendale.

Il Comitato assume la denominazione Comitato Sostenibilità e Strategie e la sua attale composizione (Presidente del Consiglio di Amministrazione, Amministratore Delegato, Consiglieri Cadoret, de Puyfontaine, Ferrari e Sabelli) viene integrata con l’ingresso delle Consigliere Bonomo e Cappello (entrambe indipendenti).

Si tratta di un primo intervento sugli assetti di governance che la Società nel tempo si è data e che attualmente il Consiglio di Amministrazione prevede di fare oggetto di revisione in funzione dell’adeguamento al nuovo Codice di Corporate Governance di Borsa Italiana e più in generale al rinnovamento del quadro normativo, a fronte del recepimento della Direttiva SHRD2.

***

Su altro fronte, il Consiglio di Amministrazione ha esaminato il tema dell’adeguamento dello Statuto alle nuove disposizioni legali in materia di equilibrio di genere, che richiedono per sei mandati consecutivi a decorrere dal primo rinnovo successivo al 1° gennaio 2020 la presenza di esponenti di entrambi i generi negli organi collegiali delle società quotate, così che quelli del genere meno rappresentato costituiscano almeno i due quinti del totale.

All’Assemblea degli azionisti sarà pertanto proposto l’adeguamento dell’articolo 9 dello Statuto (nomina del Consiglio di Amministrazione), variando la misura della riserva al genere meno rappresentato da 1/3 a 2/5 del totale (quota che in TIM sarà stabile, a prescindere dalla “sunset clause” stabilita dal legislatore) e aggiornando i meccanismi volti ad assicurare il rispetto del requisito, coordinandolo con il principio di indipendenza di almeno la metà degli eletti tratti da ciascuna lista.

Viceversa, non sono previsti interventi sulle clausole statutarie riguardanti il Collegio Sindacale, che già contemplano la presenza di tre sindaci di un genere e due sindaci dell’altro.

Si precisa che non ricorrerà diritto di recesso in capo al socio che non concorra all’approvazione delle proposte di modifica statutaria.

***

Quanto alla scadenza del mandato, legata al meccanismo della cooptazione, del Consigliere Cadoret e del Presidente del Consiglio di Amministrazione, in occasione della prossima Assemblea (in quanto entrambi cooptati, in sostituzione rispettivamente di Amos Genish e Fulvio Conti), il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporne la conferma, a valere per la residua durata del mandato del Consiglio di Amministrazione in carica (vale a dire sino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020).

 

 

POLITICA DI REMUNERAZIONE – LONG TERM INCENTIVE PLAN

 

Il Consiglio di Amministrazione, sulla base dell’istruttoria del Comitato per le nomine e la remunerazione, ha approvato la proposta all’Assemblea del Long Term Incentive Plan 2020-22. L’iniziativa intende aprire un nuovo corso nella politica di remunerazione di TIM, mediante un significativo rinnovamento dell’architettura di incentivazione long term della Società, grazie a un’impostazione rolling, che prevede il lancio con frequenza annuale di separati cicli di incentivazione di durata pari tre esercizi ciascuno (2020-2022, 2021-2023, 2022-2024), omogenei e funzionali all’arco temporale dei corrispondenti cicli di pianificazione industriale, restando inteso che l’inclusione delle risorse dirigenziali avverrà separatamente per ciascun ciclo di incentivazione.

La finalità del Piano LTI è l’incentivazione dei beneficiari

  • al perseguimento del successo sostenibile di TIM, quindi al conseguimento degli obiettivi strategici definiti dal Consiglio di Amministrazione in sede di pianificazione industriale in termini di obiettivi economico-finanziari e obiettivi ESG, oltre che
  • alla crescita di valore dell’azione nel medio-lungo termine.

Nel contempo il Piano LTI persegue una finalità di retention della dirigenza qualificata e di incremento della capacità di attraction dall’esterno della politica di remunerazione aziendale.

Coerentemente con queste finalità, il Piano LTI consiste nell’offerta ai beneficiari di:

  • Performance Shares, i.e. diritti di assegnazione gratuita di azioni ordinarie TIM in numero variabile al raggiungimento di predeterminate condizioni di performance (e in particolare, con riferimento al primo ciclo 2020-2022, rapporto Net Financial Position/EBITDA: peso 40%; performance relativa del titolo azionario ordinario rispetto ad un paniere di peers: peso 60%), subordinatamente a una condizione di accesso rappresentata dalla circostanza che il valore dell’azione ordinaria al termine del singolo ciclo di incentivazione sia superiore o almeno pari al suo valore all’avvio;
  • Attraction/Retention Shares, i.e. diritti di assegnazione gratuita di azioni ordinarie TIM subordinatamente al mantenimento del rapporto di lavoro con TIM o società da essa controllate.

In particolare, l’Amministratore Delegato di TIM risulterà assegnatario di sole Performance Shares, là dove la pay opportunity a target dei restanti beneficiari sarà rappresentata per il 70% da Performance Shares e per il 30% da Attraction/Retention Shares.

La pay opportunity a target dell’Amministratore Delegato sarà pari al 125% della sua remunerazione fissa lorda annuale, mentre per i restanti beneficiari sono previste tre fasce in base alla rilevanza del ruolo ricoperto e a una valutazione qualitativa, con pay opportunity rispettivamente corrispondente al 100%, al 75% e al 50% della retribuzione annua lorda. La curva di payout per la componente di Performance Shares sarà diversificata per Amministratore Delegato (minimo 75%, target 125%, massimo 200% della sua remunerazione fissa) e restanti beneficiari (per i quali è previsto un range di variabilità lineare 50%-100%-150% del numero di azioni oggetto di Performance Share). Ovviamente il payout della componente di Attraction/Retention Shares sarà flat. Rispetto a entrambe le componenti di Performance Share e Attraction/Retention Share verrà peraltro applicato un fattore correttivo del payout nella misura del +/-4%, collegato a opportuni obiettivi ESG previsti dal ciclo di pianificazione industriale corrispondente al singolo ciclo di incentivazione. Rispetto al ciclo 2020-2022, il fattore correttivo sarà parametrato ai target nel periodo di utilizzo di energie rinnovabili sul totale dell’energia (peso: 50%) e alla riduzione delle emissioni di CO2 (peso: 50%).

A servizio dell’intero piano si proporrà all’Assemblea di mettere a disposizione un basket di massime n. 180.000.000 azioni ordinarie, da emettersi ai sensi dell’art. 2349 c.c. entro il 31 dicembre 2025, senza aumento di capitale, come consentito dall’assenza di valore nominale.

Si precisa che non ricorrerà diritto di recesso in capo al socio che non concorra all’approvazione delle proposte di modifica statutaria connesse al lancio del piano.

 

 

PIANO DI AZIONARIATO DIFFUSO

 

Accanto al Piano LTI verrà proposta all’Assemblea l’offerta di sottoscrizione a pagamento di azioni ordinarie Telecom Italia a sconto rispetto al prezzo di mercato, riservata alla generalità dei dipendenti di società del Gruppo Telecom Italia con sede in Italia, seguita dall’assegnazione gratuita di azioni ordinarie, subordinatamente alla conservazione per un anno delle azioni sottoscritte e al mantenimento del rapporto di lavoro dipendente con società del Gruppo, in ragione di n. 1 bonus share ogni 3 azioni sottoscritte a pagamento.

Come in precedenti occasioni, lo sconto applicato sarà pari al 10% del c.d. valore normale del titolo all’apertura del periodo di sottoscrizione. In questo caso, le azioni ordinarie a servizio del piano sono previste in massime 170.000.000, di cui 127.500.000 da offrire in sottoscrizione a pagamento entro il 31 dicembre 2020 e 42.500.000 da emettere ai sensi dell’art. 2349 codice civile entro il 31 dicembre 2021, il tutto senza procedere ad aumento di capitale.

Si precisa che non ricorrerà diritto di recesso in capo al socio che non concorra all’approvazione delle proposte di modifica statutaria connesse al lancio del piano.

 

 

CONVOCAZIONE DELL’ASSEMBLEA

 

Alla luce dell’emergenza sanitaria in atto sul territorio nazionale, nel convocare gli azionisti ordinari in assemblea, come per prassi in unica convocazione, il Consiglio di Amministrazione ha conferito mandato a Presidente del Consiglio di Amministrazione e Amministratore Delegato per stabilire luogo e data di tenuta della riunione, data che dovrà essere compatibile con la data di stacco cedola prevista per il pagamento del dividendo 2019 (22 giugno 2020).

L’avviso di convocazione dell’Assemblea sarà pubblicato sulla scorta dell’esercizio del mandato. Nel frattempo, si procederà alla pubblicazione sul sito internet della Società www.telecomitalia.com della documentazione di informazione finanziaria e non finanziaria, della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, della relazione sulla  politica  in  materia  di  remunerazione  e  sui compensi corrisposti, delle varie proposte deliberative e dei documenti informativi riguardanti Long Term Incentive Plan e Piano di azionariato diffuso.

 

All’Assemblea saranno proposti:

  • l’approvazione del bilancio, la destinazione dell’utile d’esercizio e la distribuzione di dividendo
  • la nomina di due Consiglieri, in sostituzione di Amos Genish e Fulvio Conti
  • la relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti (per approvazione della prima sezione e deliberazione non vincolante sulla seconda, come per legge)
  • l’approvazione del Long Term Incentive Plan, come da documento informativo (in sede ordinaria), e l’emissione azionaria al suo servizio (in sede straordinaria)
  • le emissioni azionarie a servizio del piano di azionariato diffuso 2020 (in sede straordinaria)
  • la modifica dell’art. 9 dello Statuto per adeguamento alle nuove disposizioni legali in materia di equilibrio di genere

 

Gli importi a titolo di dividendo verranno messi in pagamento a favore degli aventi diritto, sulla scorta delle evidenze dei conti di deposito titoli al termine della giornata contabile del 23 giugno 2020 (record date), a partire dal 24 giugno 2020, mentre la data di stacco cedola sarà il 22 giugno 2020.

 

 

***

Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Giovanni Ronca, dichiara ai sensi del comma 2 dell’art.154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

 

Roma, 10 Marzo 2020 

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