La digitalizzazione del settore agroalimentare, iniziata circa 20 anni fa con l’utilizzo dei primi GPS per mappare le fattorie e le coltivazioni, rappresenta oggi per le aziende agricole un’opportunità di enorme valore, soprattutto in Italia, il Paese per eccellenza delle materie prime e del buon cibo.
Grazie al Cloud, all’Internet of Things, ai Big Data, ai software di Data Analytics e Intelligenza Artificiale, e grazie soprattutto a una connettività di ultima generazione, gli imprenditori possono gestire con più efficacia l’operatività, realizzare prodotti di maggiore qualità, risparmiare sulle risorse impiegate, ridurre i costi della filiera produttiva, creare un minor impatto ambientale.
Un esempio concreto di digitalizzazione applicata al mondo rurale è il progetto per il Caseificio Sangiovanni, realizzato da TIM Enterprise con Tecnoalimenti, l’Organismo di Ricerca Scientifica e Tecnologica per lo sviluppo di progetti di interesse industriale dell’area agroalimentare, e Rurall, la piattaforma tecnologica che supporta la transizione digitale ed ecologica del settore.
Gli obiettivi principali raggiunti con questa soluzione integrata sono stati:
- L’ottimizzazione dei processi: le informazioni raccolte sulle attività agricole all’interno del “quaderno di campagna digitale” e la raccolta dei dati sul processo di mungitura e sui macchinari, rilevati attraverso sensoristica IoT di Olivetti installata nelle stalle, ha consentito di ottimizzare le operazioni di lavorazione e l’impiego delle risorse.
- La tracciabilità dei dati: attraverso la gestione completa dei dati di filiera in un’unica piattaforma, è stato possibile monitorare e tracciare costantemente le lavorazioni. Inoltre, si può risalire al foraggio utilizzato per sfamare il bovino o all’esatta mungitura, partendo direttamente dal prodotto finale.
- La trasparenza e la certificazione delle informazioni: i dati sono garantiti dalla tecnologia Blockchain di TIM, utilizzata per notarizzare i dati raccolti dai sensori, assicurando il rispetto degli standard di produzione e l’origine del prodotto, attribuendogli il marchio D.O.C.G (Dato di Origine Certificata e Garantita).
Questi benefici sono interessanti sia per i produttori che per i consumatori finali. La raccolta di informazioni sulle varie attività produttive, dal campo alla stalla all’ambiente di trasformazione, consente di realizzare un prodotto più controllato, quindi più sicuro e di maggiore qualità. E al tempo stesso la maggiore trasparenza dei processi di produzione permette ai clienti di scegliere con consapevolezza i prodotti.
Il progetto realizzato per il Caseificio Sangiovanni è solo uno degli esempi concreti di applicazione del digitale alla filiera agroalimentare guidati da TIM Enterprise, che offre soluzioni innovative e integrate per un’agricoltura sempre più smart e sostenibile.