Al rispetto del Codice Etico e della Policy sul Rispetto dei Diritti Umani del Gruppo sono tenuti - nei limiti delle rispettive competenze, funzioni e responsabilità – in qualità di destinatari del Codice e della Policy gli organi sociali, i dipendenti, il management, i prestatori di lavoro di tutte le Società del Gruppo, nonché i collaboratori e terzi in rapporti d’affari con il Gruppo.
I. Segnalazioni (“Whistleblowing”)
In ottemperanza all’art. 4 del Codice Etico e di Condotta del Gruppo TIM, ai requisiti del Sarbanes Oxley Act statunitense (sezioni 301-302-806) ed ai Principi di comportamento del Modello Organizzativo 231 delle società del Gruppo TIM, da novembre 2020 è in vigore la nuova procedura "Whistleblowing”, che si applica a TIM ed a tutte le società nazionali non quotate del Gruppo ed alle controllate di diritto sammarinese (Telecom Italia San Marino SpA e Telefonia Mobile Sammarinese SpA) e costituisce un riferimento per le società nazionali quotate e per quelle estere.
La procedura istituisce un processo idoneo a garantire la ricezione, l’analisi e il trattamento di segnalazioni riguardanti sospette condotte non conformi a quanto stabilito dal Codice Etico e di Condotta del Gruppo TIM, dalla Policy per il Rispetto dei Diritti Umani nel Gruppo e dal Modello Organizzativo 231 adottato dal Gruppo, dalle procedure interne e dalla disciplina esterna comunque applicabile al Gruppo, nonché denunce ed esposti ricevuti dai Collegi Sindacali delle società del Gruppo per tematiche di competenza.
La procedura, disponibile sulla Intranet aziendale e sul sito www.gruppotim.it, prevede la gestione accentrata, a cura della Direzione Audit, di tutte le segnalazioni, tramite un applicativo informatico (il “Portale Segnalazioni”), che il Gruppo mette a disposizione di chiunque (dipendenti, partner, clienti, fornitori, consulenti, collaboratori, soci e, più in generale, qualunque Terzo in possesso di notizie riguardanti le condotte sopracitate), per inviare o trasmettere, in modo anche anonimo e con la massima garanzia di riservatezza, segnalazioni inerenti principalmente a:
- richieste di chiarimenti sulla correttezza di comportamenti propri o altrui ai fini della piena osservanza del Codice Etico e di Condotta e dei valori richiamati anche nella Policy per il Rispetto dei Diritti Umani;
- comunicazioni di presunte violazioni, di richieste o di induzioni alla violazione di norme di legge o regolamento, di prescrizioni del Codice Etico, di procedure interne;
- comunicazioni di presunte violazioni del Modello Organizzativo 231 - di diretta competenza del Collegio Sindacale di TIM o di Società del Gruppo (anche nel loro ruolo di Organismo di Vigilanza 231), o di singoli Organismi di Vigilanza 231 presenti in alcune realtà del Gruppo - anche a seguito di comportamenti a rischio reato e/o illecito previsti dal Modello Organizzativo 231;
- comunicazioni di presunte violazioni della Policy per il Rispetto dei Diritti Umani;
- denunce aventi ad oggetto presunti rilievi, irregolarità e fatti censurabili;
- esposti riguardanti tematiche di contabilità, controlli interni di contabilità, o revisione contabile da chiunque provenienti, nonché segnalazioni di dubbi, sottoposti da dipendenti della Società e del Gruppo, relativi alle medesime materie contabili o di revisione contabile ritenute discutibili di competenza del Collegio Sindacale di TIM (anche quale Audit Committee).
A ciascuna segnalazione il sistema assegna un codice identificativo univoco che consente al segnalante di verificarne lo stato di lavorazione.
Ogni segnalazione è oggetto di rigorosa analisi da parte della Direzione Audit, nel pieno rispetto dei principi stabiliti dagli Standard Internazionali per la pratica professionale dell’Internal Audit e dal Codice Etico emanati dall’Institute of Internal Auditors (IIA), nonché dal Codice Etico e di Condotta del Gruppo TIM.
Per consultare la procedura Whistleblowing clicca qui
II. Provvedimenti
Le sanzioni disciplinari di maggior rilievo riconducibili alla violazione del Codice Etico, nel corso del 2021, sono state pari a 8 provvedimenti. Le casistiche interessate sono state le seguenti:
- Attività in contrasto/concorrenza con la Società;
- Uso privato materiali, dotazioni, servizi Sociali;
- Falsificazione o alterazione documenti o apparecchiature per indebiti vantaggi;
- Violazione norme su trasferte.
Nel 2021, per quanto riguarda i fornitori legati all'autocertificazione 231:
- 22 non hanno ancora risposto alla 231;
- 0 hanno risposto negativamente alla 231.