Nel 2021 il 100% dei nuovi fornitori iscritti in anagrafica ha sottoscritto uno specifico questionario in cui s’impegna per sé e gli eventuali subappaltatori autorizzati, collaboratori e dipendenti, ad osservare i principi comportamentali del Codice Etico e di Condotta del Gruppo.
Per essere un’azienda sostenibile bisogna integrare la sostenibilità nella supply chain: in questo senso, per noi di TIM è molto importante classificare e monitorare i nostri fornitori in base ai rischi potenziali legati alla loro performance di sostenibilità. Anche nel 2021, sono stati analizzati tutti i fornitori della BU Domestic al fine di valutarne il rischio socio/ambientale; il numero di quelli da considerare a maggior rischio non è cambiato rispetto al 2020: si confermano 59 (+40% rispetto al 2019 e + 40% sul 2018). Sono considerati a maggior rischio sociale 24 mercati d’acquisto ed i fornitori che operano nelle seguenti aree geografiche: Asia, Centro e Sud America, Nord Africa ed Europa dell’Est.
Ma la valutazione dei nostri fornitori è iniziata già da qualche anno: dal 2014, infatti, sottoponiamo ad un questionario di autovalutazione del rischio socio ambientale tutti i fornitori che sono interessati a qualificarsi per le aree a rischio di sostenibilità.
Il questionario è basato sui principali requisiti degli standard di riferimento per la gestione d’impresa responsabile, sia dal punto di vista del rispetto dei valori etici sia della salvaguardia dell’ambiente (SA 8000, Global Compact dell’ONU e ISO 14001) e viene aggiornato periodicamente in funzione dei risultati e dell’evoluzione del processo di qualificazione. Il questionario di autovalutazione di sostenibilità è integrato nell’applicativo che gestisce il processo di qualificazione dei fornitori, il quale lo sottopone di default, a tutti i nuovi fornitori che operano nei mercati classificati a rischio di sostenibilità. L’elaborazione delle risposte fornite, determina un indice di rischio di sostenibilità del fornitore, utilizzato per abilitare l’iscrizione dello stesso nell’albo dei fornitori.
Nel corso del 2020 il questionario è stato aggiornato, introducendo nuove domande su temi di maggiore sensibilità sociale, quali l’anticorruzione, la protezione delle informazioni, i conflict minerals e su temi ambientali, quali i gas serra e l’efficienza energetica; infine, rimodulato il sistema di pesatura delle domande, per dare maggiore enfasi ai temi più sensibili. È stato anche introdotto un meccanismo di rinnovo del questionario, così da mantenere una situazione aggiornata del parco fornitori.
Nel 2021, in Brasile, TIM S.A. ha inviato un questionario di autovalutazione sui temi di sostenibilità ai fornitori con un rischio significativo, pari all’83% del numero totale dei fornitori. Tutti i 1.037 fornitori coinvolti hanno risposto al questionario (entro la fine del 2021) ed i risultati serviranno ad indirizzare i futuri processi di selezione.
Fornitori "critici" e rischi ESG dei fornitori
Fornitori "critici" - il Key Risk Indicator
Nell’ambito del processo di valutazione e monitoraggio dei Fornitori la «rischiosità dei fornitori» è uno degli aspetti fondamentali che vengono esaminati: lo strumento adottato. cioé il Key RisK Indicator (KRI), nasce dalla necessità di strutturare in modo sistemico le valutazioni svolte ad esempio in termini di Qualificazione, Vendor Rating, Qualità Entrante, Valutazione Economico Finanziaria.
In questo modo il KRI è uno strumento applicabile all’universo dei Fornitori/Subappaltatori già in Albo e a quelli potenziali, consentendo di avere un quadro esaustivo dei fattori di rischio dei fornitori nell’ambito del processo di acquisto, anche in relazione ai mercati nei quali operano, mediante l’utilizzo di specifici indicatori di performance.
Lo strumento definisce 3 principali classi di fattori di rischio: strategico, operativo e finanziario. A questa valutazione si aggiunge quella legata al rischio sul settore di mercato in cui il fornitore opera.
Lo strumento dà luogo, per ciascun fornitore, all’indicatore di rischio che si colloca in fasce di rischio e fasce di valutazione con relative azioni da intraprendere. I fornitori individuati come critici sono quelle la cui valutazione conduce a una fascia di rischio elevata e a una fascia di valutazione bassa.
L'analisi dei rischi sociali, ambientali e di governance dei fornitori
Per la valutazione dei rischi afferenti alla sostenibilità dei propri fornitori (i cosiddetti “Rischi ESG” - Environmental, Social and Governance), TIM adotta un approccio duale che considera:
· i rischi intrinseci del settore industriale di ciascun fornitore (chiamato “mercato d’acquisto”);
· il rischio dei singoli fornitori in base alle risultanze di questionari e audit di sostenibilità.
I rischi dei Mercati d’Acquisto
Secondo il modello di gestione dei rischi ESG dei fornitori adottato da TIM, le fasi dell’analisi dei mercati d’acquisto riguardano:
· l’individuazione dei rischi e la definizione di una metrica appropriata;
· la valutazione del rischio ESG di ciascun mercato d’acquisto;
· l’individuazione di quattro principali classi di rischio definite sulla base del rischio ESG e dello “spending”, ovvero dell’esborso di TIM per gli acquisti effettuati in un determinato mercato (settore):
AA = alto rischio ESG, alto spending
AB = alto rischio ESG, basso spending
BA = basso rischio ESG, alto spending
BB = basso rischio ESG, basso spending
I rischi ESG del singolo fornitore
Al singolo fornitore viene assegnato un profilo di rischio ESG determinato:
· dai risultati degli audit socio/ambientali condotti su quel fornitore e su eventuali subappaltatori;
· dal risultato del questionario di sostenibilità somministrato da TIM;
· dal mercato d’acquisto all’interno del quale si colloca il fornitore.