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Redazione ufficio stampa

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TIM per la Dislessia

TIM azienda Dyslexia Friendly entro il 2021

In occasione della settimana per la sensibilizzazione sui DSA parte il progetto “Dislessia No Problem”

06/10/2020 - 11:40

Dal 5 all'11 ottobre ricorre la settimana italiana ed europea dedicata alla sensibilizzazione sui DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento), una condizione che, proiettando alcune statistiche, coinvolge circa 3 milioni di Italiani, talvolta inconsapevoli.

L’inclusione e la valorizzazione delle diversità è per noi di TIM un impegno concreto. Per questo abbiamo scelto di diventare Azienda Dyslexia Friendly certificata entro il 2021, e quest’anno proprio in occasione di questa ricorrenza lanciamo per tutti i nostri colleghi il progetto “Dislessia No Problem”, realizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana Dislessia (AID).

Si tratta di un percorso che da un lato prevede un attento assessment dei nostri processi aziendali, per evidenziare quelli che potrebbero essere critici per i colleghi dislessici, dall’altro numerose attività di sensibilizzazione e formazione interna, per diffondere la consapevolezza su cosa sono i DSA, come possono manifestarsi nel mondo del lavoro, e come si possa favorire l’inclusione dei colleghi dislessici.

Tutte le persone TIM potranno anche aderire a un test di screening volontario, realizzato da Fondazione TIM con Ospedale Bambino Gesù, così da acquisire eventualmente maggiore consapevolezza della propria condizione. L’obiettivo è migliorare vita e lavoro dei circa 2000 colleghi TIM che, stando alle statistiche, potrebbero essere coinvolti da DSA.

In cosa consistono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA)?

Sono disturbi che coinvolgono le abilità di lettura, scrittura e calcolo. Ne fanno parte la Dislessia, la Disortografia, la Discalculia e la Disgrafia.

I DSA non sono causati da un ritardo nell’intelligenzama sono condizioni dovute ad un diverso funzionamento di alcune aree cerebrali coinvolte proprio nei processi di lettura, scrittura e calcolo. Questo diverso funzionamento della mente implica un diverso modo di elaborare le informazioni: il cervello, infatti, possiede la straordinaria capacità di riorganizzarsi e di creare nuove vie per accedere ed elaborare le informazioni e gli stimoli che ci provengono dal mondo esterno.

Intervista al prof. Enrico Ghidoni

Prof. Ghidoni, quante sono le persone con Dislessia e DSA?

La risposta non è semplice, si stima che nel mondo dal 5 al 10% della popolazione può presentare DSA in gradi diversi. Nei paesi anglofoni la prevalenza è più alta, in Italia è fra il 3 e il 5% a livello scolastico; negli adulti in età lavorativa stime prudenti sono del 3%, percentuale che dovrebbe essere presente in qualsiasi contesto sociale comprese le aziende. Per esempio, in una azienda con 200 dipendenti ci saranno almeno 6 persone DSA.

Sfatiamo qualche credenza e pregiudizio sui DSA?

I DSA sono disturbi poco visibili e pertanto poco comprensibili e spesso oggetto di equivoci, in particolare potrebbero essere interpretati come trascuratezza, svogliatezza, scarsa intelligenza. Ma per definizione le persone DSA hanno una intelligenza normale. Il DSA non è un problema di linguaggio e non è conseguente a disturbi della vista o dell'udito, nè a traumi psicologici. È un modo diverso di funzionare.

Perché è importante parlare di Dislessia?

Nella nostra società, in particolare nella scuola e nel mondo del lavoro, è importante conoscere meglio dislessia e DSA, per sfatare i miti e favorire un atteggiamento che permetta di sviluppare le proprie potenzialità, con vantaggio sia per le persone DSA, sia per i contesti sociali in cui operano, è un obiettivo win win: conoscere e valorizzare le diversità per migliorare il modo di lavorare di ciascun dipendente a vantaggio anche dell’azienda.

Come può un'azienda creare un ambiente di lavoro inclusivo?

È necessario un cambiamento della cultura e delle informazioni all'interno delle aziende a tutti i livelli, fornendo contenuti e materiali informativi e formativi. Inoltre è necessario implementare buone prassi per realizzare processi di gestione del personale inclusivi.

Cosa ci possono insegnare le persone con un DSA come la Dislessia?

A guardare il mondo da prospettive differenti, a percorrere strade non convenzionali, a valorizzare l'intuito e la creatività, a comunicare con le immagini, a comprendere che esistono molti modi differenti di essere nel mondo.

Biografia

Medico neurologo, il prof. Enrico Ghidoni ha lavorato molti anni presso l’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, dove è stato responsabile della Struttura di Neuropsicologia Clinica, Disturbi Cognitivi e Dislessia dell'Adulto (la prima struttura che in Italia si sia occupata di diagnosi della dislessia negli adulti).

Tra le sue innumerevoli esperienze:

 - Docente di Neuroscienze presso i corsi di laurea in Logoterapia, Fisioterapia e Terapia Occupazionale dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

- Responsabile clinico del Centro Esperto Disturbi Cognitivi di Reggio Emilia.

- Tra i soci fondatori dell’Associazione Italiana Dislessia, ha ricoperto la carica di Presidente dell’associazione dal 2001 al 2005, di Vice-Presidente dal 2007 al 2009, ed è stato membro del Comitato Problematiche Sociali dal 2009 al 2012. Ha partecipato al percorso per l'attuazione della Legge 170 sui DSA ed è stato responsabile di diversi progetti nazionali di formazione per il MIUR.

- Dal 2012 membro del CdA della Fondazione Italiana Dislessia e poi del Comitato DSA-lavoro dell'AID.

È autore di numerosi studi sulla dislessia in particolare sul tema della dislessia in giovani adulti, e su altri argomenti di ambito neuropsicologico. Attualmente lavora presso il Centro di Neuroscienze Anemos (Reggio Emilia), presso i centri diagnostici di SOS-dislessia (Milano, Bologna, Modena) e presso la Fondazione San Sebastiano (Firenze). È inoltre impegnato in un progetto europeo sul tema dislessia e lavoro (dyslexia-at-work.eu).

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