Da molti anni gli esperti di organizzazione aziendale hanno evidenziato i legami tra capacità delle aziende di favorire l’inclusione e la valorizzazione delle diversità e le performance, non solo sulle aree legate al clima e al benessere organizzativo ma anche su quelle relative al posizionamento competitivo e la innovation generation.
Da qualche tempo questi risultati sembrano acquisiti anche dal mondo dei mercati finanziari.
Il Diversity and Inclusion Index di Thomson Reuters è la punta dell’iceberg di un'evoluzione che appare molto veloce. Per TIM l'analisi di Thomson Reuters del 2018 è stata particolarmente positiva: siamo entrati nella Top 25 dell'indice, migliorando il ranking dello scorso anno passando dalla 93ma alla sesta posizione -, e classificandoci prima azienda italiana e prima telco al mondo.
Thomson Reuters multinazionale dell’informazione economica, classifica la performance di oltre 7.000 società in materia di diversità e inclusione, sulla base di dati ambientali, sociali e di governance raccolti da fonti pubblicamente disponibili quali bilanci di sostenibilità, relazioni finanziarie e siti web aziendali, notizie stampa e documenti di Borsa. L’Indice misura la performance aziendale prendendo in considerazione quattro aree: Diversity, People Development, Inclusion e News Controversies. Le aziende che riescono a ottenere una votazione positiva in tutti e quattro gli ambiti ricevono un punteggio complessivo, calcolato come media dei punteggi nelle diverse aree. L’indice viene rivisto con cadenza trimestrale, utilizzando i dati più recenti dal database di Thomson Reuters.
Gender Diversity e performance delle società quotata in Italia è un altro esempio, una pubblicazione Consob che fa il punto sull’applicazione della normativa sulle quote di genere da parte delle società quotate in Borsa.