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Redazione ufficio stampa

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Monitoraggio veicoli a guida autonoma

Le principali cause dell’inquinamento atmosferico sono oggi ascrivibili a traffico veicolare, riscaldamento domestico, industria e artigianato. Circa il 75% dell’inquinamento atmosferico sarebbe prodotto dalla lavorazione e dall’uso dei combustibili fossili. Le aree più colpite sono le grandi aree urbane dove si concentrano industrie, traffico e riscaldamento. La transizione ecologica, come indicato dall’Agenda 2030 dell’ONU e dai nuovi obiettivi europei per il 2030 e come riportato anche nel PNRR, deve pertanto essere alla base del nuovo modello di sviluppo italiano. Intervenire per ridurre le emissioni inquinanti, prevenire e contrastare il dissesto del territorio, minimizzare l’impatto delle attività produttive sull’ambiente è necessario per migliorare la qualità della vita e la sicurezza ambientale, oltre che per lasciare un Paese più verde e una economia più sostenibile alle generazioni future [3]. Uno degli obiettivi più importanti a cui può contribuire una piattaforma per la Smart City, pertanto, deve essere il supporto all’Amministrazione mettendo a disposizione una console di monitoraggio e governo della città con il fine di ridurre tempi di decisione ed attivazione degli interventi, simulare scenari per la programmazione e l’emergenza, monitorare in maniera analitica gli effetti delle azioni dedite al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale e transizione ecologica delle città. In tale contesto, una piattaforma particolarmente evoluta, può configurarsi anche come importante strumento di rendicontazione dei risultati e di comunicazione attiva verso il cittadino e altri enti (B2B + B2C), oltre che di ambiente di scambio e di collaborazione con partner accademici e istituzionali, per lo studio e l’analisi di modelli innovativi per la riduzione degli inquinanti. Per giungere a tale risultato il primo step fondamentale per un’Amministrazione è quello di censire e raccogliere in un unico datalake le numerose fonti dati a disposizione, quali:

  • dati meteo, inquinamento da Enti Istituzionali;
  • censimento di impianti industriali e relative certificazioni;
  • dati di inquinamento atmosferico da sensoristica IoT
  • Indicatori di aree verdi, calore al suolo e sostanze disciolte nelle acque da monitoraggio satellitare;
  • dati di mobilità (biglietti venduti, matrici origine/destinazione, posizioni in RT dei veicoli) da operatori del TPL;
  • Blocchi del traffico in corso e previsti;
  • dati di traffico da data provider della mobilità (fornitori di black-box e app per la mobilità leggera);
  • dati di mobilità da celle telefoniche (presenze, spostamenti, matrici origine-destinazione);
  • conteggio di autoveicoli rilevati da varchi ZTL e videocamere diffuse sul territorio;
  • anagrafe digitale degli interventi di riqualificazione edilizia;
  • informazioni provenienti dai sistemi BMS in uso presso gli edifici pubblici e delle aziende più grandi presenti nel territorio;
  • dati dei consumi domestici provenienti dalle multiutility operanti sul territorio.

Figura A: Esempi di visualizzazione dei parametri di interesse per il monitoraggio ambientale

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Sulla base dei dati raccolti possono quindi esser costruiti, oltre a moduli specifici per promuovere comportamenti virtuosi (es. navigatore eco-sostenibile, comunicazione al cittadino di aree per il conferimento di rifiuti speciali, ...), anche indicatori correlati ai temi della transizione ambientale, come:

  • indicatori di Mobilità (congestione, tempi di mobilità, mobilità generate dall’area in entrata e uscita, …);
  • indicatore di Centralità dell’area per la domanda di mobilità (mobilità di passaggio nell’area);
  • indicatori di Accessibilità ai servizi;
  • indicatore di Accessibilità alle aree attraverso mobilità lenta;
  • indicatori Green (indici standard come, ad esempio, NDVI, BAI, Humidex) da fonti satellitari;
  • indicatori Inquinamento (O3 Ozono, NO2 Diossido di nitrogeno, SO2 Diossido di zolfo, HCHO Formaldeide, CHOCHO Gliossale, CH4 Metano, CO Monossido di carbonio);
  • indicatori di eco sostenibilità impianti;
  • indicatori di safety dell’area (numerosità dei reati contro le persone e le cose);
  • indicatori di sostenibilità ambientale (produzione rifiuti, consumo acqua, ...);
  • indicatori di utilizzo TPL;
  • indicatori di incidenza del trasporto privato.

Tali indicatori risulteranno poi di notevole importanza per monitorare e misurare l’effetto delle politiche green adottate dall’Amministrazione, sia per finalità di rendicontazione che di comunicazione al pubblico dei risultati raggiunti, che di maggior coinvolgimento della popolazione nell’attuazione di comportamenti virtuosi. Sempre in ambito di sostenibilità, vale la pena infine segnalare che, grazie al progetto Venis Smart Control Room, da cui è nata TIM Urban Genius, TIM ha vinto il Premio Speciale per la Sostenibilità emesso dal Gruppo Digital360 [11].

 

flavio.fico@telecomitalia.it

Bibliografia e Urlografia

[3] Documento descrittivo del “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” (PNRR) pg. 13, https://www.governo.it/sites/governo.it/files/PNRR.pdf

[11] “Digital360 Awards, ecco i vincitori. A Tim il premio sostenibilità”
https://www.corrierecomunicazioni.it/digital360-awards/digital360-awards-ecco-i-vincitori-a-tim-il-premio-sostenibilita/