Lo sviluppo del Metaverso e l’allargamento dei mondi virtuali sono direttamente legati alla connettività. Ma quando parliamo di connettività, esattamente di cosa stiamo parlando? Certamente la rete mobile 5G.
Le reti mobili 5G sono in grado di fornire velocità di picco dei dati multi-gigabit al secondo (multi-Gbps), latenza ultra-bassa, maggiore affidabilità. Già con il 5G, inoltre, si introduce non solo una trasformazione della rete, ma anche un cambio di paradigma nella progettazione complessiva della rete, nel suo funzionamento e nei servizi forniti. Una rete 5G, infatti, non è un’infrastruttura pre-progettata e statica, ma flessibile e dinamica. E oggi il 5G è in grado di fungere da preambolo per il Metaverso, supportando molti casi d’uso AR industriali con dispositivi specializzati e applicazioni AR consumer su smartphone. Quando avremo le prime implementazioni del 5G-Advanced (progettato, tra l’altro, appositamente per abilitare esperienze XR) nel 2025, la portata del Metaverso aumenterà notevolmente. Una maggiore larghezza di banda in uplink e una migliore latenza significheranno sovrapposizioni visive più coinvolgenti e quasi fotorealistiche e in terazioni più reattive. Oltre al 5G, arriveranno presto anche altri standard tecnologici in grado di sostenere la crescita della domanda di connessione tra persone e oggetti. Dopo il WiFi 6 (lanciato nel 2019), la WiFi Alliance ha introdotto lo standard WiFi 6E, che consente l’esercizio delle funzionalità del WiFi 6 nella banda non licenziata dei 6 GHz, in aggiunta alle bande da 2,4 GHz e 5 GHz. Il WiFi 6E, inoltre, rispetto alle precedenti generazioni, offre più velocità (fino 10Gbps), minore latenza e migliori prestazioni anche in contesti outdoor (con trasmettitore e ricevitori in vista ottica). A seguire sarà lanciato anche il WiFi 7 (dopo il 2024) che offrirà ancora più velocità, alta capacità e bassa latenza a sostegno di applicazioni di Extended Reality (XR) e di nuove applicazioni interattive del Metaverso, abilitando questi servizi in luoghi ad alta densità e con un gran numero di utenti che utilizzano simultaneamente queste applicazioni. E dopo il 5G arriverà il 6G, che dovrebbe arrivare sul mercato nel 2030. Con velocità di trasmissione fino a 1 Tbps (100 volte quella del 5G), tempi di latenza di 0,1 millisecondi (4ms nel 5G), migliore efficienza energetica e precisione nella localizzazione di oggetti e persone in movimento, il 6G sarà orientato a fornire connettività mobile istantanea e pervasiva a un ecosistema di infrastrutture tecnologiche che consentirà la continuità tra mondo fisico e digitale, estendendo attraverso un’interazione continua la realtà fisica nel Metaverso.
Una citazione, infine, per le cosiddette reti non terrestri (Non-Terrestrial-Networks - NTN), dal momento che da qualche anno droni, piattaforme ad alta quota (HAPS) e satelliti in orbita terrestre bassa (LEO), media (MEO) e geostazionaria (GEO) hanno iniziato a essere utilizzati per fornire la connettività.
Cosa ne consegue da quanto detto finora? Che non avremo una rete per il Metaverso, ma avremo una rete di reti, o meglio una infrastruttura di reti; inoltre, dovrà essere garantita la continuità tra le reti e di conseguenza la continuità del servizio, incorporando capacità analitiche e di intelligence. Ai fini del Metaverso e per il cliente finale che usa i servizi basati su di esso, la tecnologia di rete sottostante è un dettaglio tecnologico, potremmo dire non rilevante. Che si tratti di fibra, 5G o WiFi, occorre pensare quindi alle reti come una piattaforma per la creazione di servizi e, come tale, rendere questa piattaforma e gli strumenti associati facilmente accessibili agli sviluppatori che costruiranno servizi innovativi su di essi.
Ma c’è di più. Oggi gli Operatori stanno evolvendo le loro reti oltre il delivering della semplice connettività, mirando a sviluppare nuovi concetti che siano service capability da aggregare tra di loro e alla connettività: questo fa sì che la rete nella sua interezza (compreso quindi il Service Layer) diventi essa stessa una piattaforma (Network Platformization) programmabile ed aperta, cioè una piattaforma che si fonda sull’efficienza interna, sulla rapida erogazione dei servizi e che fa leva sul processo di cloudificazione e sull’esposizione di interfacce programmabili (API) [7].
La programmabilità dinamica di reti e applicazioni sarà indispensabile per lo sviluppo di servizi basati sul Metaverso.