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Il completamento, da parte del 3GPP, del primo standard globale sullo standard 5G New Radio, ed un crescente interessamento nei confronti della fornitura di connettività dallo spazio, mediante l’utilizzo di grandi costellazioni di satelliti in orbita bassa terrestre (LEO), hanno permesso di considerare il 5G come una nuova possibilità tecnologica da integrare alle tradizionali comunicazioni satellitari, che faciliterà il paradigma della connettività “anything, anytime, anywhere”. In particolare, lo scenario di integrazione attualmente più interessante e innovativo è l’accesso diretto alla banda larga 5G da parte di terminali ad apertura molto piccola, come ad esempio, i terminali portatili, veicolari e palmari.
Figura A: Centro di controllo missione Tyvak
In tale ambito si inserisce il programma ARTES 5G, dell’Agenzia Spaziale Europea, con il progetto “DEMONSTRATION OF DIRECT 5G BROADBAND ACCESS FROM LEO TO SMALL APERTURE TERMINALS”, le cui soluzioni sono sviluppate dalle aziende Tyvak International S.R.L. (https://www.tyvak.eu), leader italiana ed europea nell’innovazione e nella realizzazione di piccoli satelliti, PICOSATS (https://picosats.eu/), impegnata nella ricerca e sviluppo di sistemi di telecomunicazione mediante l’uso di nano-satelliti, Radio Analog Micro Electronics (RAME) S.R.L. (http://ramesrl.it), azienda specializzata nel campo della microelettronica e nell’implementazione sperimentale di tecnologie 5G NR, e TIM S.p.A., leader nella fornitura di servizi di telecomunicazione mobile e fissa, voce, messaggistica e dati, internet e banda larga. Il progetto si compone di due missioni, la prima chiamata “Direct Access 5G Satcom Reference Mission” (REMI), che consiste in uno studio di fattibilità sulla fornitura dell’accesso a banda larga 5G NTN verso terminali di terra, nelle aree rurali e suburbane, utilizzando una costellazione di satelliti, e la seconda denominata “Direct Access Live Demonstration” (LIDE), versione semplificata e ridimensionata dello scenario REMI, che servirà a sperimentare l’uso di servizi a banda larga 5G da orbita LEO, mediante l’uso di una piattaforma nanosatellitare dimostrativa. Per la missione LIDE sarà adoperato un transponder bidirezionale, capace di operare in banda K/Ka, di tipo bent-pipe, e che verrà impiegato per effettuare test di accesso diretto a due terminali di terra, un gateway e un terminale per utente finale, in grado di supportare l’ultima versione dello standard Non-Terrestrial Network (NTN) del 3GPP (Release 17).
Figura B: Struttura di un cubesat
Nello specifico, il transponder in orbita permetterà l’attivazione di un link di comunicazione a banda larga con le due stazioni di terra, con una velocità di trasmissione di almeno 1 Mbps in aree suburbane e rurali. É doveroso precisare che la missione LIDE punterà a raggiungere valori di throughput ben superiori rispetto a quelli misurati finora dalle precedenti missioni 5G dimostrative, divenendo in tal modo una rampa di lancio per eventuali future piattaforme operative, dotate di adeguati sottosistemi e antenne, che consentiranno di raggiungere velocità di trasmissione dell’ordine delle centinaia di Mbps.