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TIM ha previsto un’evoluzione dell’architettura di rete passiva (Fig.A), ODN (Optical Distribution Network), in particolare con l’introduzione e l’ingegnerizzazione di un nuovo elemento di nome PTE (Punto di Terminazione di Edif icio) “light” e l’adozione di cavi multifibra ad estrazione da esterno. L’architettura impiegata è di tipo ad albero con un livello di splitting complessivo massimo 1:64 per singola xPON, conseguibile mediante due splitter in cascata (1:4 e 1:16) posizionati entrambi all’interno dell’armadio ottico.
Figura A: Evoluzione architettura di rete passiva
La rete viene realizzata con minicavi di potenzialità variabile da 24 a 144 f ibre ottiche a standard ITU-T G.652.D e G.657.A. Le fibre ottiche distribuite dall’armadio in rete secondaria e terminate in corrispondenza dei PTE, sono dimensionate per garantire i collegamenti verso tutte le unità immobiliari/sedi sottese all’area di raccolta dell’armadio ottico.
I PTE vengono collocati in corrispondenza di una significativa concentrazione di unità immobiliari, generalmente in prossimità della terminazione esistente della rete in rame. Per lo sviluppo della parte più capillare di rete sono stati concepiti nuovi materiali: cavi multifibra ad estrazione e PTE “light”. I cavi multifibra realizzano una dorsale di distribuzione a valle dei PTE dalla quale è possibile derivare e/o terminare le fibre presso i civici tramite piccoli box denominati PTE light.
Figura B: Esempi di cavo multifibra ad estrazione per posa aerea (sx) e in facciata-sotterranea (dx)
Diverse potenzialità e tipologie di cavo (Fig.B) consentono di soddisfare i requisiti installativi nelle diverse condizioni di posa (palifica, facciata, sotterranea) e la connettorizzazione in campo.
ettore.augelli@telecomitalia.it
paola.regio@telecomitalia.it