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Nuova strategia acquisto ...

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Per il loro funzionamento le infrastrutture di rete fissa e mobile e i data center su cui si fonda l’intero settore delle telecomunicazioni necessitano di quantitativi di energia considerevoli e sono causa dell’emissione di ingenti quantità di C02. L’acquisto di energia è dunque un ambito nel quale le problematiche connesse all’aspetto puramente economico del costo della risorsa acquistata si uniscono a quelle della sostenibilità ambientale del business, rendendo ogni scelta l’esito di una dialettica complessa, nell’ambito della quale nel corso dell’ultimo anno sono state adottate strategie che coinvolgono ambiti diversi ma che, nel loro insieme, sono destinate a consentire il funzionamento delle infrastrutture del Gruppo TIM con il 100% di energia green nel 2025. Il primo importante pilastro della strategia adottata per contribuire alla sostenibilità ambientale è quello di contenere i consumi con l’ambizione di ridurli sensibilmente, anche avendo ben chiaro che su alcuni comparti aziendali i consumi andranno ad aumentare: Cloud su Noo vle e 5G sul Mobile. Un altro punto significativo della nostra strategia sarà quella di aumentare la produzione di energia da fonte rinnovabile in modo da autofinanziare i consumi di TIM. Infine, per coprire il fabbisogno si procederà con l’acquisto di energia da fonte rinnovabile mediante complessi accordi a lungo termine, quali i Power Purchasing Agreement (PPA) off-site e, in via residuale, mediante l’acquisto delle Garanzie di Origine (GO). Il consumo di TIM nell’anno 2022 è stato pari a 2.957 GWh (671 GWh per TIM Brasil, 2.286 GWh per TIM Domestic). Fatte le dovute proporzioni, se si analizzano questi valori nel dettaglio, si riscontra un mix differente in termini di autoproduzione e di acquisto di energia rinnovabile. In TIM Brasil l’energia acquistata (350GWh) e quella autoprodotta (321 GWh) quasi si equivalgono; in TIM Domestic l’energia acquistata, al netto di quella destinata ad Inwit (ca 347 GWh) e agli OLO (ca 365 GWh), è stato pari a ca 1460 GWh, mentre l’autoproduzione ha coperto meno di un decimo del necessario, fermandosi a 114 GWh. Peraltro, mentre l’autoproduzione di TIM Brasil è quasi tutta da fonte rinnovabile, in TIM Domestic è nella quasi totalità co-generata da gas. Se poi si procede ancora più nel dettaglio questi dati, in particolare quelli relativi alla tipologia di energia acquistata, a sua volta proveniente da impianti tradizionali o green, si riscontra che in Brasile l’utilizzo di energia green sale al 98%, mentre in Italia si arriva al 45%, un risultato buono e in crescita grazie alle strategie adottate. Se questi dati si considerano in forma aggregata, per misurare la qualità del consumo energetico del gruppo, si ha che TIM Brasil e TIM Domestic insieme già ora impiegano il 61% di energia green, l’obiettivo è incrementare questo dato, fino a annullare ogni altra forma di approvvigionamento. Per quanto riguarda l’efficientamento degli asset, le strategie messe in atto prevedono nei prossimi anni una diminuzione dei costi di energia relativamente soprattutto alla rete fissa, dall’attuale 63% al 59% l’anno prossimo e così via, fino al 47% del 2030.

Composizione del costo dell’energia e strategia di acquisto

Nel corso degli ultimi anni il settore dell’energia ha subito diversi cambiamenti legati alle dinamiche di mercato, nonché, ultimamente, alla crisi energetica globale innescata dall’invasione russa ai danni dell’Ucraina. Nel 2022 c’è stato un incremento esponenziale dei prezzi dell’energia dovuto in particolar modo al riorientamento dei flussi di approvvigionamento del gas al continente europeo. Il prezzo dell’energia costituisce ben il 62% del costo totale dell’energia; la restante quota è rappresentata dagli oneri di sistema, così ripartiti:

  • distribuzione breve distanza (trasporto): 20%;
  • distribuzione lunga distanza (trasmissione sulla rete elettrica): 11%;
  • accise: 7%.

A seguito di queste significative oscillazioni nello scenario di mercato si è reso necessario rimodellare le politiche di approvvigionamento dell’energia e di conseguenza, le scelte strategiche volte a coprire il fabbisogno energetico di TIM e delle Società del Gruppo per tutto il 2023.Nel 2022 si è stati in grado di assicurare per l’anno successivo una copertura del fabbisogno energetico del Gruppo pari all’80%, incrementando l’acquisto di energia elettrica da fonti rinnovabili e dagli investimenti sull’autoproduzione (Fig.1).

Figura 1: Incremento acquisto di energia elettrica da fonti rinnovabili e dagli investimenti sull’autoproduzione

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Ad aprile 2023, TIM ha siglato con ERG un’integrazione del Power Purchase Agreement precedentemente sottoscritto nel 2021 per la fornitura di 340 GWh/anno per 10 anni, con un volume aggiuntivo di 200 GWh/annuo “baseload” di energia 100% green in quanto prodotta da impianti rinnovabili ERG. Grazie a questo accordo TIM arriverà a coprire circa il 41% di acquisti di energia da fonti rinnovabili rafforzando così il suo impegno per il raggiungimento dell’obiettivo di utilizzo di energia green al 100% entro il 2025 e di contestuale riduzione delle emissioni di CO2. L’obiettivo è perseguito anche attraverso l’acquisto di Garanzie d’Origine, ovvero certificati elettronici che attestano l’origine rinnovabile dell’energia prodotta dagli impianti qualificati.

Progetti di efficienza

Sul fronte dei progetti dedicati all’efficienza energetica, il 2023 è un anno ricco di iniziative poichè dedicato sia a finalizzare una serie di interventi già lanciati nel 2022, sia a realizzare nuovi impianti che porteranno la produzione di energia green a ben 6 GWh/anno a regime. I progetti in questione riguardano 120 impianti Fotovoltaici realizzati e/o in fase di realizzazione sulla copertura di altrettante centrali distribuite su tutto il territorio nazionale, con lo scopo di produrre energia green destinata all’autoconsumo dei siti e di conseguenza con l’obiettivo di ridurre i prelievi da rete e le bollette da pagare agli Enti erogatori. In particolare, gli interventi previsti, parte dei quali già avviati nel 2022, prevedono:

  • N. 101 impianti FV in manutenzione straordinaria per garantire la massima efficienza degli impianti;
  • N. 14 impianti FV in attivazione (di cui 3 già avviati in Puglia a Maggio 2023);
  • N. 1 impianto FV in installazione (Pisa la Figuretta con EnelX – Capex 0);
  • N. 5 impianti FV in valutazione (~1,8GWh/y).

Ma le iniziative di efficienza energetica non si fermano qui.
Le attività di decommissioning, per un totale di ~570 GWh/anno, (stima saving energetico al 2030), continueranno a rappresentare un filone importante sul fronte del delayering in continuità con il 2022 sulle tre piste consolidate: Switch off Rete Mobile 3G (~120 GWh), Centrali bypass (~175 GWh) e Servizi Legacy (~275 GWh). Inoltre, nel 2023 vedrà la luce un’iniziativa importante e discontinua nella storia di TIM: l’implementazione di un nuovo modello di business “cosiddetto a capex zero”, per la sostituzione degli impianti tecnologici più vecchi di 10 anni (ammodernamento con apparati di ultima generazione e più efficienti). L’investimento sostenuto verrà totalmente finanziato dai saving realizzati su un arco temporale di 10 anni e riguarderà circa 19.500 componenti fra stazioni di energia, gruppi frigo, batterie, UPS, condizionatori sulle circa 3.500 centrali più importanti del territorio nazionale. All’attività di ammodernamento degli asset si aggiungerà la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici laddove possibile, dando origine a contratti PPA on-site, oltre a prevedere progetti specifici di ulteriore efficientamento energetico sito per sito attraverso azioni di reingegnerizzazione delle sedi che consolideranno la posizione di TIM anche sul fronte della certificazione ISO 50001. L’insieme delle azioni prevede un totale di efficientamento energetico pari a circa 250 GWh (stima saving energetico al 2030). Altro importante progetto meritevole di menzione particolare è il cosiddetto “IOT Connect” che prevede la realizzazione di una infrastruttura di monitoraggio e controllo basata su IoT (“BMS”, Building Management System) che ha l’obiettivo di collegare da qui al 2025 le 600 centrali circa facenti parte del bacino di maggiore strategicità nazionale in base alla presenza di apparati/servizi di importanza primaria per il business e per il Paese. Tale infrastruttura rappresenta il mezzo con il quale abilitare lo smart manufacturing, cioè il telecontrollo/telegestione, delle macchine elettriche per l’alimentazione (stazioni di energia, UPS) e per il condizionamento (gruppi frigoriferi, condizionatori, UTA) a servizio delle sale di centrale, abilitando con l’aiuto di appositi algoritmi di Intelligenza Artificiale, scenari di gestione assistita per realizzare la migliore efficienza energetica, oltre che intraprendere la strada della Predictive Maintenance.

Comportamenti

Ulteriore tema, ma non in ordine di importanza, è rappresentato dall’attenzione ai comportamenti. È stato stimato che comportamenti virtuosi possono portare ad un beneficio in termini di saving energetici, diretti o evitati, tra il 3% e il 10% per ciascun sito. Attraverso l’infrastruttura BMS di cui sopra, realizzata sui siti industriali, grazie anche all’installazione di sonde di misura delle condizioni microclimatiche, di power-meter e conta-impulsi e dei necessari gateway per raccogliere e trasmettere i dati, si rende possibile il controllo da remoto delle temperature, degli assorbimenti degli asset infrastrutturali e delle TLC. Questo scenario infrastrutturale, unito anche in questo caso a specifici algoritmi di Intelligenza Artificiale, potrà fare la differenza nell’energy monitoring al fine di monitorare le temperature negli immobili industriali ma soprattutto di intercettare anomalie tecniche e comportamentali. Inoltre, l’attività di controllo da remoto così strutturata inoltre, ci permette già oggi di indirizzare specifici interventi in campo per il ripristino delle normali condizioni climatiche nelle centrali garantite dai set point di temperatura stabiliti da policy. Il filone comportamentale è veramente efficace se tutti i dipendenti che lavorano negli uffici e il personale interno ed esterno che opera nelle centrali, adottassero comportamenti virtuosi. Proprio per questo sono stati predisposti due decaloghi dedicati alle dieci buone abitudini da utilizzare nei rispettivi ambienti (Fig.2).

Figura 2: Decalogo comportamenti

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Conclusioni

Nei prossimi anni TIM sarà impegnata su diversi fronti, sia dal punto di vista dell’incremento progressivo dell’autoproduzione e dell’approvvigionamento di energia green, sia dal punto di vista del contenimento dei consumi dove giocano ruoli chiave l’attenzione, la cura, la virtuosità dei comportamenti e delle azioni messe in campo dai colleghi e imprese che operano presso gli immobili, nonchè il decommissioning della rete. Tutto questo permetterà al Gruppo TIM di evolversi rispettando il target di sostenibilità prefissato del 100% di energia green nel 2025, diventando così sempre più efficiente e sostenibile dando, pertanto, un contributo importante in questa direzione al sistema paese.

Acronimi

BMS     Building Management System

GO     Garanzia di Origine

ICT     Information and Communication Technologies

PPA     Power Purchasing Agreement

TLC     Telecomunicazioni

UPS     Uninterruptible Power Supply

UTA     Unità Trattamento Aria