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Un caffe con Matteo Macina

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Con l’implementazione dell’Intelligenza Artificiale nella cybersecurity, dott. Macina, come sono cambiate le cose in Italia ed in particolare in TIM cosa stiamo predisponendo?

Con l’implementazione dell’Intelligenza Artificiale nella cybersecurity, in Italia, e in particolare in TIM, si è assistito a una trasformazione significativa nel modo in cui affrontiamo le minacce digitali. Grazie all’utilizzo di algoritmi di machine learning, sempre più spesso disponibili nelle piattaforme di sicurezza e di sistemi di rilevamento avanzati, siamo in grado di identificare e contrastare le minacce in tempo reale, migliorando la nostra capacità di difesa e risposta. Tuttavia, va sottolineato che gli attaccanti stanno anche sfruttando l’Intelligenza Artificiale per scopi malevoli. Un esempio sono gli attacchi di phishing potenziati dall’Intelligenza Artificiale generativa, in cui algoritmi di machine learning vengono impiegati per generare messaggi di phishing altamente personalizzati e convincenti, difficili da distinguere da comunicazioni autentiche. Inoltre, si sono registrati casi di utilizzo di deepfake, una tecnologia basata sull’IA generativa, per manipolare e falsificare contenuti audiovisivi al fine di diffondere disinformazione o danneggiare l’immagine di individui o aziende. Questi sviluppi sottolineano l’importanza di mantenere un approccio proattivo alla sicurezza informatica, includendo la capacità di rilevare e mitigare le minacce basate sull’IA generativa. In TIM, stiamo continuamente migliorando le nostre difese per adattarci a questa evoluzione delle minacce digitali, integrando tecniche avanzate di rilevamento delle anomalie e di analisi comportamentale per identificare e contrastare anche attacchi basati sull’IA generativa.

Secondo una recente analisi di Gartner, entro il 2025, ben il 75% delle aziende subirà un attacco ransomware; contro questa minaccia cosa facciamo in TIM? E quali servizi offriamo per proteggere le aziende italiane?

Di fronte alla crescente minaccia degli attacchi ransomware, in TIM stiamo adottando una serie di misure preventive e reattive sia tecnologiche che processive. Offriamo servizi di sicurezza informatica avanzati alle aziende italiane, tra cui soluzioni di backup e ripristino, monitoraggio continuo delle minacce, e formazione del personale per riconoscere e affrontare gli attacchi ransomware. Inoltre, stiamo potenziando le nostre infrastrutture e collaborando con partner specializzati per migliorare la resilienza e la protezione dei nostri clienti.

Quali sono i punti d’attenzione che vanno più costantemente monitorati per evitare i più comuni errori legati alla gestione della cybersecurity?

I punti d’attenzione che vanno costantemente monitorati per evitare errori legati alla gestione della cybersecurity includono la vulnerabilità delle infrastrutture digitali, la sicurezza dei dati sensibili, la consapevolezza del personale e la conformità normativa. È essenziale adottare una strategia olistica che comprenda la protezione delle reti, la gestione degli accessi, la crittografia dei dati e la formazione continua del personale, in uno scenario di gestione del rischio che combina i vincoli delle vecchie infrastrutture informatiche e di rete con il mondo del cloud e, per un operatore come TIM, delle reti di nuova generazione e dei servizi che queste abilitano.

Per cambiare passo nel fronteggiare le minacce cyber, oltre ad una maggior diffusione di una cultura pro-sicurezza informatica nelle aziende, quale altro fattore vede determinante? In tal senso, secondo lei, la politica può avere un ruolo proattivo?

Per affrontare efficacemente le minacce cyber, oltre alla diffusione di una cultura pro-sicurezza informatica, è fondamentale anche il coinvolgimento attivo della politica e delle istituzioni. La politica può svolgere un ruolo proattivo nel promuovere normative e regolamenti che favoriscano la sicurezza digitale, incentivando la collaborazione tra pubblico e privato, investendo in ricerca e sviluppo di tecnologie avanzate per contrastare le minacce digitali e favorendo la formazione del personale specialistico, ma anche diffondendo la cultura della cyber sicurezza a livello di cittadinanza nel suo complesso.

Infine, quali strategie e meccanismi specifici possono essere adottati a livello globale per implementare politiche di sicurezza informatica più efficienti volte a garantire una circolazione dei dati più efficace e protetta?

A livello globale, per implementare politiche di sicurezza informatica più efficienti, è necessario adottare una strategia multilaterale che coinvolga governi, aziende, organizzazioni internazionali e società civile. Questa strategia dovrebbe includere la condivisione delle informazioni sulle minacce, lo sviluppo di tecnologie esclusive e di nuovi standard e protocolli comuni, incentivi per le aziende che investono in miglioramenti sulla sicurezza informatica, la promozione di una cultura di sicurezza digitale e la collaborazione tra paesi della stessa area geo politica per contrastare le minacce cyber in modo coordinato e quindi più efficace.