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Redazione ufficio stampa

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La Supply Chain sostenibile

Selezioniamo i fornitori valutando il loro impegno per la sostenibilità.

 

Trasparenza, collaborazione, libera concorrenza, rispetto dei diritti umani e qualità sono i valori alla base del rapporto con i nostri fornitori.

Abbiamo inoltre intrapreso il percorso verso una Supply Chain sostenibile con l’intento di far crescere nel tempo il valore ambientale economico e sociale di questo rapporto.

I numeri della nostra Supply Chain

Identifichiamo i fornitori significativi in base alla rilevanza per il business e agli aspetti legati alle dimensioni ESG (ambientale, sociale e di governance) adottando metodologie basate sui rischi specifici relativi al Paese, al settore e al tipo di prodotto/servizio.

(1) Fornitori significativi dal punto di vista commerciale e/o del potenziale impatto negativo ESG. Si considerano, i fornitori univoci con ordinato >500K€ e a rischio sostenibilità >250K€.
(2) I fornitori Tier-1 complessivi sono circa 2.800.

La sostenibilità della filiera riduce le emissioni di Scope 3, considerando che gli acquisti incidono per oltre l’80% sulle emissioni totali dell’azienda e migliora le performance di mercato perché stimola i fornitori a ricercare soluzioni efficienti, innovative e a basso impatto emissivo. Abbiamo dunque introdotto elementi di controllo ESG in tutte le fasi del processo di acquisto.

In questo percorso verso una Supply Chain sostenibile condiviso con il Board del Gruppo e supervisionato dalla funzione Procurement, le pratiche di acquisto verso i fornitori vengono periodicamente riviste per garantire l'allineamento al nostro Codice di condotta ed evitare potenziali conflitti con i requisiti ESG.

Accompagniamo  inoltre la nostra filiera verso il miglioramento continuo sui temi ESG, formando gli stakeholder interni coinvolti nel processo di acquisto, formando i nostri fornitori su aspetti tecnici, sui requisiti e programmi ESG del Gruppo, effettuando attività di benchmark ESG rispetto a peer e best practice, mettendo in campo attività di screening e assessment per costruire le competenze ESG ed effettuare eventuali azioni correttive.

Le fasi del processo della Supply Chain

 

La qualificazione dei fornitori

Nella fase di qualificazione dei nostri fornitori richiediamo che le loro practice siano in linea con principi e policy aziendali  in materia ESG e con  i nostri impegni in termini di Diritti Umani e lavoro (ad esempio in materia di lavoro forzato e lavoro minorile, di adeguate condizioni lavorative, salute e sicurezza sul lavoro, discriminazione e molestie, libertà di associazione e contrattazione collettiva), di impatto ambientale (emissioni, prevenzione dell’inquinamento e gestione dei rifiuti, efficienza nella gestione delle risorse e tutela della biodiversità e della forestazione), di etica aziendale (anticorruzione e conflitto di interessi, anti concorrenzialità).

Con i fornitori a rischio ESG, identificati sulla base dell’area geografica in cui operano (Asia, Centro e Sud America, Nord Africa, Est Europa) effettuiamo una valutazione basata sulla compilazione di un questionario ESG, mandatario per l'accesso al nostro Albo Fornitori, che valuta le potenziali violazioni in materia ambientale, di diritti umani e di condizioni di lavoro.

•Fornitori a rischio ESG:  690                

• % su totale fornitori:   19%

Nel 2022 siamo inoltre diventati Value Chain Partner dell’alleanza Open-es che, attraverso una piattaforma comune ed un questionario ESG basato su standard internazionali, ci consente di effettuare valutazioni condivise sulle performance ESG dei fornitori.

L’attività di assessment in materia ESG nel suo complesso è finalizzata a verificare la conformità del fornitore ai requisiti ESG previsti da TIM, anche attraverso la richiesta sistematica di evidenze a supporto e, in caso di mancato allineamento entro determinate tempistiche, comporta l’esclusione dello stesso dall’albo fornitori.

Nel 2022, 920 fornitori significativi sono stati sottoposti a valutazione (desk/on-site)  nel 28% c.ca dei casi  sono stati valutati con impatti negativi effettivi/potenziali.

In caso di necessità, prevediamo per i nostri fornitori azioni correttive e piani di miglioramento e li supportiamo nell’implementazione degli stessi (sia da remoto che in loco), anche attraverso la definizione di programmi di capacity building. In nessun caso è stata prevista l’esclusione dall’albo fornitori. 

La gestione delle richieste di acquisto e delle gare

Abbiamo introdotto una check list di 30 parametri (eco standard guidelines) per includere la sostenibilità nelle richieste di acquisto di prodotti e servizi. Nelle gare abbiamo poi inserito, in aggiunta alle valutazioni tecniche e di prezzo, una griglia di sostenibilità con peso fino al 10%, che considera i parametri ESG del prodotto/servizio inseriti nella richiesta di acquisto.

La formalizzazione e l'esecuzione dei contratti

Nei contratti inseriamo delle clausole standard che impegnano i fornitori al rispetto del Codice Etico di TIM. Inoltre iniziamo ad inserire delle clausole ESG specifiche per il prodotto/servizio acquistato.

Per verificare la conformità delle prestazioni del prodotto/servizio alle richieste espresse in fase di scelta del fornitore, conduciamo delle attività di verifica on site anche con i nostri dipendenti  che contribuiscono a definire la performance del fornitore e a definire il punteggio del «vendor rating».

ESEMPIO CLAUSOLE CONTRATTUALI ESG RIFIUTI TECNOLOGICI

•Richiesta certificazione EoW (End of Waste), percentuale di riciclabilità e report di riciclo

•Facoltà di risolvere il contratto in caso di inosservanza anche di una sola delle clausole di tutela ambientale

Valutiamo le performance dei fornitori sulla base di audit per verificare la rispondenza delle caratteristiche tecniche dei prodotti o delle prestazioni dei servizi. I risultati sono sintetizzati in indicatori di Vendor Rating che, se negativi, si traducono nella rimodulazione degli ordini o nella mancata partecipazione gare.

ESEMPIO ELEMENTI ESG PER IL VENDOR RATING

•Contratto d'appalto per Lavori di Rete di Accesso e Trasporto in rame e in fibra ottica: si tiene conto degli aspetti di sicurezza e tutela ambientale e poi si procede a controlli per la verifica dei parametri di consumo energetico.

Gli audit esterni

Per promuovere la sostenibilità lungo tutta la catena del valore prevediamo attività di verifica on site anche ricorrendo a terze parti, come il JAC o enti certificatori, con lo scopo di valutare la conformità dei fornitori  ai principali standard legati alle dimensioni ESG, come ad esempio SA8000 e ISO14001, e individuare eventuali azioni correttive e piani di miglioramento con i nostri fornitori. 
Grazie alla Joint Audit Cooperation (JAC), associazione volontaria nata nel 2010 da TIM, Orange e DeutscheTelekom(1), indirizziamo e monitoriamo l’applicabilità dei principi di Corporate Social Responsibility nella catena di fornitura delle TLC in un’ottica winwin per fornitori ed operatori.

(1) All’alleanza hanno successivamente aderito: 2011 Proximus, KPN, Swisscom, Vodafone Group; 2012 Telenor e Telia Company; 2013 Verizon; 2016 AT&T e Telefónica; 2018 Mobile Tele System e Telstra; Telstra; 2019 Elisa OYJ; 2021 TDC, MTN e British Telecom; 2022 NTT.

PRINCIPALI ATTIVITÀ

  • Audit socio-ambientali sulla Supply Chain su fornitori comuni 
  • Tavoli su Scope 3, zero waste, economia circolare e diritti umani per implementare soluzioni condivise
  • Attività di capacity building per i fornitori

I NUMERI

  • 27 soci in 16 diversi Paesi che rappresentano oltre il 51% del fatturato della Top50 mondiale
  • Verifiche on site in 45 Paesi dal 2010
  • 910 Audit(2) condotti (di cui 98 nel 2022)
  • Oltre 1,5Mln di lavoratori coinvolti in totale

(2) Include Audit 3°parti , VAP Audit, Survey ai lavoratori e Audit da Remoto

I nostri assessment sui fornitori in numeri