Le fasi del processo della Supply Chain
La qualificazione dei fornitori
Nella fase di qualificazione dei nostri fornitori richiediamo che le loro practice siano in linea con principi e policy aziendali in materia ESG e con i nostri impegni in termini di Diritti Umani e lavoro (ad esempio in materia di lavoro forzato e lavoro minorile, di adeguate condizioni lavorative, salute e sicurezza sul lavoro, discriminazione e molestie, libertà di associazione e contrattazione collettiva), di impatto ambientale (emissioni, prevenzione dell’inquinamento e gestione dei rifiuti, efficienza nella gestione delle risorse e tutela della biodiversità e della forestazione), di etica aziendale (anticorruzione e conflitto di interessi, anti concorrenzialità).
Con i fornitori a rischio ESG, identificati sulla base dell’area geografica in cui operano (Asia, Centro e Sud America, Nord Africa, Est Europa) effettuiamo una valutazione basata sulla compilazione di un questionario ESG, mandatario per l'accesso al nostro Albo Fornitori, che valuta le potenziali violazioni in materia ambientale, di diritti umani e di condizioni di lavoro.
•Fornitori a rischio ESG: 690
• % su totale fornitori: 19%
Nel 2022 siamo inoltre diventati Value Chain Partner dell’alleanza Open-es che, attraverso una piattaforma comune ed un questionario ESG basato su standard internazionali, ci consente di effettuare valutazioni condivise sulle performance ESG dei fornitori.
L’attività di assessment in materia ESG nel suo complesso è finalizzata a verificare la conformità del fornitore ai requisiti ESG previsti da TIM, anche attraverso la richiesta sistematica di evidenze a supporto e, in caso di mancato allineamento entro determinate tempistiche, comporta l’esclusione dello stesso dall’albo fornitori.
Nel 2022, 920 fornitori significativi sono stati sottoposti a valutazione (desk/on-site) nel 28% c.ca dei casi sono stati valutati con impatti negativi effettivi/potenziali.
In caso di necessità, prevediamo per i nostri fornitori azioni correttive e piani di miglioramento e li supportiamo nell’implementazione degli stessi (sia da remoto che in loco), anche attraverso la definizione di programmi di capacity building. In nessun caso è stata prevista l’esclusione dall’albo fornitori.
La gestione delle richieste di acquisto e delle gare
Abbiamo introdotto una check list di 30 parametri (eco standard guidelines) per includere la sostenibilità nelle richieste di acquisto di prodotti e servizi. Nelle gare abbiamo poi inserito, in aggiunta alle valutazioni tecniche e di prezzo, una griglia di sostenibilità con peso fino al 10%, che considera i parametri ESG del prodotto/servizio inseriti nella richiesta di acquisto.
La formalizzazione e l'esecuzione dei contratti
Nei contratti inseriamo delle clausole standard che impegnano i fornitori al rispetto del Codice Etico di TIM. Inoltre iniziamo ad inserire delle clausole ESG specifiche per il prodotto/servizio acquistato.
Per verificare la conformità delle prestazioni del prodotto/servizio alle richieste espresse in fase di scelta del fornitore, conduciamo delle attività di verifica on site anche con i nostri dipendenti che contribuiscono a definire la performance del fornitore e a definire il punteggio del «vendor rating».
ESEMPIO CLAUSOLE CONTRATTUALI ESG RIFIUTI TECNOLOGICI
•Richiesta certificazione EoW (End of Waste), percentuale di riciclabilità e report di riciclo
•Facoltà di risolvere il contratto in caso di inosservanza anche di una sola delle clausole di tutela ambientale
Valutiamo le performance dei fornitori sulla base di audit per verificare la rispondenza delle caratteristiche tecniche dei prodotti o delle prestazioni dei servizi. I risultati sono sintetizzati in indicatori di Vendor Rating che, se negativi, si traducono nella rimodulazione degli ordini o nella mancata partecipazione gare.
ESEMPIO ELEMENTI ESG PER IL VENDOR RATING
•Contratto d'appalto per Lavori di Rete di Accesso e Trasporto in rame e in fibra ottica: si tiene conto degli aspetti di sicurezza e tutela ambientale e poi si procede a controlli per la verifica dei parametri di consumo energetico.
Gli audit esterni
Per promuovere la sostenibilità lungo tutta la catena del valore prevediamo attività di verifica on site anche ricorrendo a terze parti, come il JAC o enti certificatori, con lo scopo di valutare la conformità dei fornitori ai principali standard legati alle dimensioni ESG, come ad esempio SA8000 e ISO14001, e individuare eventuali azioni correttive e piani di miglioramento con i nostri fornitori.
Grazie alla Joint Audit Cooperation (JAC), associazione volontaria nata nel 2010 da TIM, Orange e DeutscheTelekom(1), indirizziamo e monitoriamo l’applicabilità dei principi di Corporate Social Responsibility nella catena di fornitura delle TLC in un’ottica winwin per fornitori ed operatori.
(1) All’alleanza hanno successivamente aderito: 2011 Proximus, KPN, Swisscom, Vodafone Group; 2012 Telenor e Telia Company; 2013 Verizon; 2016 AT&T e Telefónica; 2018 Mobile Tele System e Telstra; Telstra; 2019 Elisa OYJ; 2021 TDC, MTN e British Telecom; 2022 NTT.
PRINCIPALI ATTIVITÀ
- Audit socio-ambientali sulla Supply Chain su fornitori comuni
- Tavoli su Scope 3, zero waste, economia circolare e diritti umani per implementare soluzioni condivise
- Attività di capacity building per i fornitori
I NUMERI
- 27 soci in 16 diversi Paesi che rappresentano oltre il 51% del fatturato della Top50 mondiale
- Verifiche on site in 45 Paesi dal 2010
- 910 Audit(2) condotti (di cui 98 nel 2022)
- Oltre 1,5Mln di lavoratori coinvolti in totale
(2) Include Audit 3°parti , VAP Audit, Survey ai lavoratori e Audit da Remoto